Luciano Spalletti è contento per la vittoria e la prestazione della sua Roma contro il Crotone nel quinto turno di Serie A.
“Stasera è stata una bella vittoria perché scaturita da una bellissima prestazione” ha infatti affermato il tecnico giallorosso a fine gara. “Ci voleva, perché c’era delusione per il risultato di Firenze visto che anche lì la nostra prestazione era stata buona”.
Le è piaciuta la concretezza sottoporta di Dzeko?
“Sì, nella gara di oggi si è visto questo cambiamento nell’essere più velenosi in fase conclusiva”.
La scelta di Totti in campo?
“L’ho messo perché la partita me l’aspettavo difficile con gli avversari dietro a difendere e ripartire in contropiede e mi serviva un giocatore come lui capace di scardinare questa situazione con le sue giocate. Totti riesce a determinare giocate importanti anche quando gli arrivano palloni banali. Vorrei che questo la squadra acquisisse da lui, ossia la sua qualità nell'anticipare sempre le giocate, quando gli altri son posizionati bene”.
La Roma però ha rischiato un po’ in alcuni frangenti della gara…
“E’ successo un po’ sullo 0-0, dove forzavamo le giocate e abbiamo rischiato di restare imbottigliati in questa situazione. E poi nel finale di partita, a risultato acquisito. All’inizio abbiamo fatto passare quei 10 minuti di gioco dove loro hanno dato tutto sotto l'aspetto fisico: dobbiamo essere più bravi a gestire questo aspetto, perché a volte in questo frangente si lasciano degli spazi e si perde l'equilibrio. Le squadre come il Crotone hanno corsa e ribaltano bene le azioni. Abbiamo un po' rischiato poi anche sul finire di gara, quando le distanze si sono un po' ampliate perché eravamo certi del risultato, ma questo anche non va bene. Siamo stati bravi in generale nella prestazione, questo è sicuro, ma dobbiamo concedere di meno”.
Cosa serve per prolungare il rapporto di Spalletti con la Roma? Risultati o continuità?
“Solo i risultati. In tutti i lavori, chi non fa risultati va a casa. Vale anche per me. Alla Roma non ci si può permettere di arrivare sesti o settimi. O si va per la strada maestra oppure a casa, tutti. Inoltre qui a Roma, dove il pubblico è abituato a vedere grandi campioni, bisogna anche fare giustamente vedere un calcio godibile”.
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