La Roma festeggia a dovere la duecentocinquantesima (complessivamente) panchina giallorossa di Luciano Spalletti, con un’incredibile rimonta che ha consentito di battere per 3-2 la Sampdoria di Giampaolo. Ed è proprio contro il suo grande amico che le scelte tattiche dell’allenatore di Certaldo, assieme alle sue ben note capacità motivazionali, si sono dimostrate decisive. Gli ingressi di Francesco Totti e di Edin Dzeko nello secondo spezzone di gara hanno concesso ai giallorossi di ribaltare lo svantaggio e raccogliere i tre punti.
In particolare, è stato fantastico vedere Totti, che conosce benissimo il tecnico toscano, rivestire un ruolo così importante nella vittoria della Roma. Spalletti non ha certo risparmiato elogi per il capitano nelle dichiarazioni post-partita.
“A volte ci distraiamo ma il capitano riesce sempre a rimettere le cose a posto” – ha affermato il tecnico della Roma. “Voglio quattro o cinque Totti in questa squadra".
“Non l’ho mai visto allenarsi con così tanto entusiasmo. Ama questa maglia e questi tifosi”.
L’emozionante duello tra De Rossi e Ricky Alvarez si è rivelato un tema interessante della gara contro i blucerchiati. Sebbene il trequartista della Samp si sia messo in mostra in qualche occasione, per gran parte del tempo il tenace interditore giallorosso è riuscito a limitare alla grande l’impatto dell’argentino. De Rossi è sempre rimasto sulle sue tracce, riuscendo spesso e volentieri a imporsi fisicamente sull’ex giocatore dell’Inter.
La sagacia tattica di De Rossi e l’astuzia nel leggere le situazioni hanno ricordato come il centrocampista della Roma riesca a coniugare al meglio muscoli e cervello.
Kevin Strootman ha svolto ancora una volta una grande mole di lavoro nel centro del campo, con la sua insaziabile competitività e la voglia di aiutare in ogni modo i suoi compagni. Poiché la Sampdoria si trovava spesso in superiorità numerica a centrocampo, grazie al 4-3-1-2 con cui era messa in campo nel primo tempo, a Strootman veniva spesso richiesto di lavorare per due, per impedire che la Roma si trovasse ogni volta in difficoltà.
Radja Nainggolan si occupava di Karol Linetty e De Rossi di Alvarez, mentre Strootman sceglieva a seconda delle circostanze se marcare Edgar Barreto oppure Lucas Torreira. Sebbene fosse spesso aiutato da Perotti, che frequentemente si abbassava per dare una mano all’olandese, quest’ultimo ha comunque dimostrato grande sapienza tattica nel decidere chi marcare di volta in volta per annullare i tentativi di pressing avversari.
I numeri non fanno che corroborare questa affermazione: i sette contrasti, i quattro intercetti e il disimpegno effettuato sono prova della sua costante applicazione e del suo efficiente ed efficace apporto difensivo.
Così come Totti, anche il cecchino bosniaco ha influenzato profondamente la partita sin dal suo ingresso in campo. Grazie all’ottima intesa con il capitano, i tagli di Dzeko e il suo proficuo lavoro con la palla tra i piedi hanno costituito una minaccia per la difesa della Sampdoria.
Il gol messo a segno e il rigore decisivo procurato – trasformato poi da Totti – sono stati la giusta ricompensa per l’ottima prestazione del bosniaco. Dzeko, giocatore alquanto discusso nella scorsa stagione, ha sinora contribuito con due gol e un assist – mettendo lo zampino in tutte e tre le gare di campionato sinora disputate.
L’ingresso di Francesco Totti all’intervallo ha fornito la creatività e la qualità di cui la Roma aveva bisogno per innescare la rimonta nella ripresa. Oltre a realizzare il rigore decisivo al 93º minuto, Totti ha anche fornito a Dzeko un meraviglioso pallone filtrante che l’ex giocatore del City ha trasformato nel momentaneo pareggio giallorosso.
Con cinque gol e tre assist nelle ultime otto gare di campionato, l’uomo che tra due settimane spegnerà 40 candeline sta ampiamente dimostrando come l’età non rappresenti affatto un ostacolo.
Inoltre, i gol realizzati dicono come Totti sia andato in rete in ognuna delle 23 stagioni disputate con la maglia giallorossa – un record eccezionale.
“È stata la prima volta in cui ho avuto paura di sbagliare, perché coronare la partita con un gol e un assist rappresentava il finale perfetto. Ma non potevo sbagliare davanti alla Curva, davanti alla mia gente” – ha dichiarato nel post-partita.
“Cerco di fare la mia parte e dare il mio contributo, così come faccio da 25 anni a questa parte”.
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