Ecco le parole in conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista di Torino-Roma.
“Vermaelen è ancora fermo, poi sono tutti a disposizione. Su Thomas c’è da fare una riflessione in più: meglio non mettere paletti, va valutato con più calma il suo recupero. Ogni volta che proviamo e alziamo l’asticella torniamo indietro e questo è un rischio che bisogna smettere di correre.
Che differenze ci sono tra la squadra allenata da Ventura la scorsa stagione e quella di Mihajlovic?
“Quando si parla del Torino mi si spinge sempre un rispetto speciale. Da innamorato del calcio, le imprese del grande Torino hanno un significato unico. Di conseguenza, mi sembra sempre che ci sia il controllo e la supervisione di quella grande squadra sui suoi calciatori. Per noi sarà una partita difficile. Sinisa è sicuramente uno che riveste bene questa mentalità, è una persona di assoluto carattere, penso lo abbia fatto vedere da allenatore e da calciatore. Ci sarà da lottare forte in questa partita. A noi, però, serve dare seguito a quelle che sono state le ultime prestazioni e tentare di vincere ugualmente questa partita. Il Torino gioca un buon calcio, ha buoni giocatori e servirà una Roma forte”.
La Roma ha schierato diversi giocatori classe 90, possono essere loro il valore aggiunto in questa stagione?
“È un po’ quello che abbiamo detto nella precedente conferenza stampa, noi dobbiamo mettere dei paletti e lavorare in vista del futuro. Nella nostra composizione della rosa c’è stata questa intenzione e mi sembra che, per quello che abbiamo visto, siano state fatte delle scelte giuste: questi calciatori possono dare seguito a questa Roma”.
Domani ritroverete Castan, che probabilmente giocherà titolare.
“Questo la dice lunga sulla forza e il carattere del calciatore che aveva fatto vedere in precedenza nella Roma. A me fa piacere vederlo da avversario, anche se è ancora un calciatore della Roma. Mi fa piacere che abbia trovato un grande club che lo farà giocare con continuità rispetto a qui. Sarà un avversario difficile da affrontare. La scorsa stagione mi ha fatto notare che tiene a questi colori, a questa maglia e questo club e io con dispiacere ho dovuto affrontare la questione del suo trasferimento in un’altra squadra. Ci ha dimostrato che ci si più fidare di lui e ora vederlo giocare da titolare mi riempie di gioia per la qualità del ragazzo e della persona”.
Per Vermaelen ci può essere un problema di pubalgia?
“Sì, però ci sono su questo tema svariati tipi di pubalgia. Speso ci sono infiammazioni che guariscono in 15 giorni, quelle che hanno bisogno di più tempo, quelle che ti costringono a fermarti. Non è che dicendo pubalgia si può far emergere una tempistica precisa”.
Ha detto che a Totti regalerebbe una macchina del tempo. Parteciperà alla sua festa di compleanno?
“Sì, mi ha invitato e penso di andare a salutarlo perché è una festa importante: poi non voglio rovinare il resto della festa, quando mi vedrà arrivare il resto del gruppo non sarà contento (ride, ndr). Il regalo della macchina del tempo non posso comprarglielo, ma rispecchia il mio pensiero”.
Totti dall’esterno sembra molto più tranquillo con lei: le cose vanno meglio tra di voi?
“Per me sono sempre andate nella stessa maniera e andranno sempre in quella direzione. Lui è uno dei calciatori della rosa della Roma. Può giocare dall’inizio, può subentrare, può uscire. Ha qualità, attualmente è perfetto. Viene, si allena, è dentro il gruppo, spesso fa riferimenti a collettivo, a gioco di squadra. È quello che volevo. Si va avanti insieme”.
La Roma quest’anno non ha mai vinto in trasferta, è una casualità oppure manca la personalità?
“Non è che non abbiamo personalità, alcune volte però questa è una caratterista che cala un po’. Ci sono dei momenti in cui ci viene il timore di riprovare a fare ciò che abbiamo fatto vedere. Secondo me è frutto della casualità, perché abbiamo giocato ottime partite, ora siamo sulla strada giusta: non dobbiamo tornare indietro”.
La scelta di tenere più alto Salah può creare problemi di copertura a Florenzi?
“Se Salah riesce a partire più alto, la strada per fare l’uno contro uno con la linea avversaria è molto più corta. Se lui deve partire dal raddoppio sul terzino, incontra molto più calciatori nel suo percorso. È chiaro che c’è un’altra considerazione da fare, se Florenzi è solo bisogna trovare il modo di aiutarlo. Le sue caratteristiche stridono con il ruolo di terzino, dobbiamo trovare quindi una via di mezzo. Il mediano qualche volta può aiutarlo, ma dipende dal tipo di azione. Spesso Alessandro deve sapersela sbrogliare da solo”.
Negli ultimi giorni c’è stata una grande polemica sulle Olimpiadi: cosa pensa?
“Secondo me è un’occasione da sfruttare, non solo per Roma, ma per la Nazione in generale. Ci sono sicuramente delle cose da mettere a posto, la conta dei vantaggi e delle difficoltà che ti porta. Ma rappresenta sviluppo, gioia degli sportivi, possibilità di trovare posti di lavoro. Ovviamente lo dico con una certa superficialità, perché poi i conti in profondità io non li so”.
Posto che Fazio sta facendo molto bene, domani può essere la partita giusta per il rilancio di Juan Jesus?
“Jesus è un giocatore di cui ci si può fidare, ha sbagliato in qualche azione in qualche giocata. Però aveva un problema e io gli ho chiesto di giocare. Domani non so ancora chi farò giocare, ma non credo di metter mano alla linea difensiva in questo momento: i titolari penso che rimarranno Manolas e Fazio. Jesus sa farea la fase difensiva, sia da terzino sia da centrale. Ha commesso degli errori come tutti. Domani avremo 23 giocatori e non undici titolati e undici misteri. Ci saranno 23 titolari”.
Dzeko ha le capacità per poter tornare a quota 20 gol in campionato?
“Secondo me ci arriverà, però non è la soluzione della Roma se Dzeko fa 20 gol. Secondo me contano altre cose, conta la partecipazione alla squadra. Io voglio che Dzeko sia dentro il nostro progetto, dentro le nostre soluzioni. Va bene quello che abbiamo fatto l’anno scorso, ma se ci si aggiunge la fisicità di Dzeko si fa qualcosa in più. I numeri dicono che era perfetta la squadra. Bisogna però cercare sempre una forza maggiore come ricerca e con Dzeko la avremo. I gol sono un dato più visibile ed eclatante, serve anche sacrificio però, il modo di lavorare, essere stretti corti disponibili a sprecare 50 metri per creare densità in una zona del campo”.
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