“A volte si pensa si possa entrare in campo gestendo la situazione, ma non si gestisce niente: si va là per vincere la partita, per forzare i ritmi della partita. Noi vogliamo essere quelli lì, quelli dell’andata. C’è il rischio di valutarla diversamente, ma non lo correremo. È come un water break la fine della prima partita, c’è sempre quella dopo che va giocata. Non serve stare a lesinare per lo 0-0 o praticare un gioco per superare indenni i novanta minuti. Noi vogliamo fare la partita contro chiunque si metterà sulla nostra strada. Noi vogliamo superare il turno. L’Italiana che vince 4-0 su un campo avversario deve essere una costante, noi vogliamo giocare partite così e lo faremo vedere con le nostre intenzioni subito, entrando in campo e pressando l’avversario alto come nella partia di andata. Se non facciamo così sarò deluso di me e dei miei ragazzi”.
La Roma secondo i bookmakers è la seconda candidata alla vittoria dopo il Manchester United: che ne pensa?
“Io non so quale strada faremo e cosa troveremo davanti a noi in questa competizione. Ma so per cero che nella nostra testa non c’è altro pensiero se non uno: vincere. Vogliamo rivivere serate importanti in Europa, come di giovedì contro il Villarreal. Ci è piaciuto far festa assieme ai nostri tifosi e c’è da rimarcare il modo in cui siamo stati accolti in quella città, che sono stati accolti benissimo. I padroni di casa ci hanno permesso di vivere il sentimento sportivo che ci accomuna. Spero ci sia la stessa accoglienza da parte dei nostri tifosi per gli ospiti che verranno a vedere la partita di domani. I nostri calciatori ci indicano una strada con le loro intenzioni: vincere più partite possibili”.
Sarà difficile preparare mentalmente la partita di domain dopo il 4-0 dell’andata?
“Se non siamo all’altezza della situazione lo sarà, però ormai c’è una presa di coscienza superiore alla banalità nel nostro spogliatoio. La storia del calcio ci insegna che ci sono risultati clamorosi. Quello a cui si può accostare questa partita è quello del Milan contro il Deportivo della Coruna, in cui i rossoneri persero il ritorno 4-0. Anche tra primo e secondo tempo quanti risultati clamorosi ci sono? Nello spogliatoio c’è una presa di coscienza, però: dobbiamo vincere le partite e allenarci bene”.
In occasione della partita di domani può esserci un turn over ragionato?
“I giocatori che hanno giocato meno ci hanno dimostrato la loro qualità quando sono stati chiamati in casa e non dimentichiamoci che anche grazie al loro supporto i nostri allenamenti hanno un buon livello di qualità: il loro è un impegno costante. Qualcosa verrà fatta quindi da questo punto di vista. Ci vuole fantasia però a chiamare riserve Vermaelen, El Shaarawy, Paredes e Perotti”.
Il caso Bonucci-Allegri può darvi occasione di approfittare della situazione dei bianconeri in campionato? Lei come avrebbe reagito in caso?
“Questo chiaramente è un periodo abbastanza particolare, perché poi si affrontano partite importanti sia in Europa sia in Campionato. È l’addizione di sfide importanti ravvicinate a poter far la differenza e a creare qualche problema anche a squadre come la Roma e la Juventus. Dipenderà comunque dai risultati, perché sono l’unico fattore a fare la differenza. Secondo me abbiamo entrambe le carte in regola per passare questo periodo indolore, ma ci sono sempre degli avversari da affrontare. A volte faccio fatica a trovare una soluzione corretta alle nostre situazioni, quindi mi dispiace ma non so commentare quanto accaduto nello spogliatoio della Juventus”.
Totti e Gerson giocano? Il brasiliano non scende in campo da circa due mesi: ha ritrovato la condizione?
“Ci sono ancora due o tre ruoli da valutare bene, vorrò fare delle considerazioni che tengo per me ancora un po’. Ma Totti domani gioca. Gerson è stato schierato poco finora, ma ha fatto vedere le sue qualità. Bisogna fare un discorso più ampio e non posso garantire che parta dall’inizio”.
Salah e Dzeko sembrano aver trovato sempre più intesa: cosa è cambiato? Domani giocheranno?
“L’intesa tra loro l’ha cambiata la squadra, sono giocatori che fanno calcio offensivo, ma alle loro spalle trovano tanto equilibrio difensivo e i compagni sono anche bravi nel consegnare una palla più giocata, a praticare un’azione più costruita, con meno palle buttate. Stanno entrambi molto bene, uno è fisico e lavora con la palla addosso, l’altro è bravo a giocare di rincorsa sulla bandierina. Quello che fa la differenza però è sempre il fattore squadra, ma loro hanno comunque qualcosa individualmente per far diventare gli altri componenti un gruppo. Chiaramente nella Roma ora c’è una qualità: è una squadra che ha nelle altre possibilità quella di condizionare il rendimento di un di un calciatore che entra in campo la prima volta. Viene messo a suo agio per poter rendere al meglio in base al suo repertorio. Per i campioni di livello internazionale come Salah e Dzko è ovviamente più facile, arrivano con una scorciatoia al risultato nella partita importante. Se giocano domani? Riposano entrambi. Ma rischiano una cosa: se fanno bene gli altri ovviamente non giocano nemmeno la prossima, il turno over si riripeterà”.
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