“È una persona che lavora su diversi aspetti, assieme allo staff tecnico”, ha dichiarato il difensore argentino in un’intervista esclusiva a Sky. “Trasmette la sua carica alla squadra, si sente, ci passa questa sua grinta in ogni allenamento. Noi lo sentiamo e sul campo vogliamo mettere in pratica al meglio quello che ci chiede di fare in settimana. Vogliamo vincere.”
Cosa ti ha colpito di più di questi primi mesi in Italia?
“Mi ha sorpreso la tattica ordinata che c’è in questo campionato. L’ho notato anche perché venivo dall’Inghilterra: la Premier League è diversa, si gioca un calcio meno tattico e diverso”.
Ti aspettavi di diventare così presto un leader della Roma?
“Conta la fiducia che mi ha trasmesso il mister, la società, la squadra, tutti i compagni. È un dettaglio molto importante per un calciatore, mi arricchisce: mi trovo molto bene qui”.
L’hai vinta tre volte con il Siviglia, secondo te la Roma può riuscire a conquistare l’Europa League?
“Sì. È una competizione che ci piace, la vogliamo. Se vinciamo otteniamo un posto assicurato per la Champions League nella prossima stagione. Prima dobbiamo affrontare il Villarreal che è una buona squadra, ma dobbiamo essere convinti che questo trofeo possiamo conquistarlo”.
Hai condiviso l’esperienza di Siviglia con Diego Perotti, che hai ritrovato qui alla Roma.
“Ero arrivato al Siviglia sei mesi prima di lui, abbiamo condiviso insieme sette anni. Per me è un amico molto importante, dentro e fuori dal campo”.
Perché fate più fatica in trasferta?
“Escluso il pareggio con il Cagliari, abbiamo affrontato un’Atalanta che ha giocato molto bene. Una sfida molto simile a quella contro il Genoa di domenica. Quella contro la Juventus, poi .è una partita che si può anche perdere. Ora domenica dobbiamo concentrarsi per conquistare i tre punti”.
Cosa hai pensato al gol di Higuain al Torino?
“È stato un peccato perché era appena iniziata la partita e ha cambiato il corso del match. Lui lo conosco dalla Nazionale. Ora dobbiamo pensare al Genoa e trovare i tre punti.”
Ci credete nello Scudetto?
“Sì, abbiamo 38 punti, mancano ancora tante partite. Dobbiamo vincere domenica per chiudere la prima parte del campionato con 41 punti che sono tanti. Dobbiamo essere lì, pronti, vicino alla Juventus che non può sempre vincere e credere in noi”.
Nel Genoa c’è Nico Burdisso, che ha anche giocato a Roma.
“Anche lui lo conosco dalla Nazionale, giocavamo nella stessa posizione io ero piccolo e Burdisso aveva tanta esperienza: mi ha aiutato. È una brava persona”.
Conoscendo Siviglia e Tottenham, pensi che la Roma come Società abbia l’esperienza societaria all’altezza di questi due club?
“Chi è stato più anni qua mi ha detto che c’è stato un cambiamento molto importante. E si vede, con l’allenatore e con la Società. Tutti vogliamo vincere il campionato, tutti quelli che lavorano qui. Noi che siamo la faccia che si vede sul campo in ogni partita vogliamo vincere e dare il massimo per questa squadra”.
Come ti trovi a vivere a Roma?
“Qui sto benissimo. Anche per le origini che ho in Italia. Mio nonno è siciliano, di Erice e poi si è trasferito in Argentina. Qui sto alla grande, non solo ora che ci vivo, ma anche prima: mi sono sentito molto a mio agio in questo paese. Anche a livello culinario è molto simile all’argentina. Il mio piatto preferito? Pasta e pizza, ma se devo scegliere dico gelato”.
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