In vista della sfida di Marassi tra Sampdoria e Roma, andiamo a mettere a confronto gli allenatori delle due squadre.
Non c’è due senza tre, si dice. Lo spera fortemente Luciano Spalletti, che domenica pomeriggio, ore 15, incontrerà nuovamente Marco Giampaolo, per la terza volta in questa stagione dopo la gara dell’andata e quella di Coppa Italia. Sarà ancora Roma-Sampdoria, questa volta però nell’ordine inverso: si giocherà infatti in casa dei liguri, al Ferraris.
Nelle due precedenti occasioni in questa stagione all’Olimpico l’allenatore giallorosso ha sempre avuto la meglio. Con più fatica in campionato, l’11 settembre, quando la Roma andò in vantaggio con Salah e si fece scavalcare sotto il diluvio da Muriel e Quagliarella. Ci pensarono Dzeko e Totti, su rigore all’ultimo respiro, a regalare i tre punti a Spalletti. Precisa, anzi quasi perfetta per i primi 45’ la squadra di Giampaolo, che commentò così: “Questa partita l’ha vinta il pubblico, ha dato una spinta incredibile”. Senza storia invece l’ottavo di finale Coppa Italia, il 19 gennaio: 4-0 griffato Nainggolan (2), Dzeko ed El Shaarawy. “Non bisogna avere tanto entusiasmo, perché la Samp nel primo tempo ci ha messo in difficoltà”, il monito di Spalletti.
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Ora sarà interessante vedere a quale delle due partite farà riferimento la sfida di domenica. È certo che le due squadre, e come logica conseguenza i due allenatori, arrivano da due momenti diversi. Con l’1-0 contro il Cagliari Spalletti ha ottenuto la decima vittoria casalinga in questo campionato, la tredicesima consecutiva se consideriamo anche la scorsa stagione. Una striscia lunga 9 mesi, che mette sullo stesso piano il gruppo di Spalletti con la Roma di Campo Testaccio guidata dall’inglese Herbert Burgess, a cavallo tra il 1929/30 e il 1930/31. Tra le mura amiche la Roma conosce solo i tre punti, di sciabola e di fioretto, con caparbietà o astuzia. Sempre e comunque con la forza delle idee di Luciano Spalletti e l’abnegazione dei suoi giocatori. Suoi, lo ribadiamo, perché plasmati da un anno di lavoro ferreo in campo e nella testa.
4 sconfitte nelle ultime 6 partite per gli uomini di Giampaolo, che dopo il ko di Bergamo contro l’Atalanta ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai cronisti. Il motivo del silenzio stampa? Forse la delusione per il momento ‘no’ dei suoi, forse il discusso calcio di rigore concesso alla squadra di Gasperini per un contrasto tra Torreira e Petagna. “Bisogna voltare pagina”, aveva detto il tecnico nato a Bellinzona prima della sconfitta. Necessario se non indispensabile, per una squadra inchiodata in sedicesima posizione, a quota 24 punti. A Genova le aspettative di metà classifica si sono trasformate in delusione, nonostante la metà della classifica sia ancora aperta, con 7 squadre in 2 punti.
Oltre il recente successo giallorosso in Coppa Italia, sono sette i precedenti in campionato tra Spalletti e Giampaolo, con 4 vittorie per il giallorosso e 3 per il doriano. Se i due stanno percorrendo percorsi e strade diverse, la stima reciproca è la stessa. È un rapporto che nasce da lontano: anni fa Giampaolo è stato ospite degli allenamenti di Spalletti per imparare e rubare con gli occhi i segreti del mestiere, in più il periodo di Giampaolo all’Empoli (vicino Certaldo) ha permesso ai due più di un’occasione di incontro. “Marco dimostra il suo valore e lo potrà fare anche con i grandissimi club”, è l’attestato del tecnico giallorossi verso il rivale, che dal canto suo non gli ha mai risparmiato complimenti: “Luciano è un allenatore top, sta raccogliendo i frutti del suo lavoro”.
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