Questa mattina Federico Fazio è intervenuto ai microfoni di Roma Radio parlando del successo di Genova e della ritrovata solidità difensiva, aiutate dalle parate di Szczesny e dallo spirito di gruppo. Inoltre il difensore argentino ha fatto un primo bilancio dei suoi primi mesi in giallorosso sottolineando quali sono le ambizioni personali e di squadra da qui fini alla fine della stagione.
Leggi qui di seguito tutte le sue parole…
Federico da quando sei arrivato hai dato sempre una grande sensazione di serenità e solidità.
“Sì io vivo così il calcio. E' vero che qualche volta sono un po' cattivo dentro al campo, ma per noi calciatori è una cosa bella interpretare il calcio in questo modo”.
Quella di ieri era una partita difficile, ma la Roma è stata brava.
“Sì, quello di Genova è un campo difficile, e il terreno di gioco non era in buone condizioni. Ma era una partita da vincere a tutti i costi, i tre punti in questo momento sono molto importanti per il campionato. Abbiamo giocato come dovevamo, quando c'è stato da fare la guerra l'abbiamo fatta. E' stato bello vedere la squadra tutta insieme, unita per lo stesso obiettivo”.
Fino a poco tempo fa si diceva che la Roma era bella ma poco cattiva. Ora è più solida?
“I mister insiste molto in questo senso. Ci chiede di essere cattivi, di essere uniti, compatti. Non era facile dimostrare il giusto atteggiamento contro una rivale come il Genoa che sul suo campo ha battuto Juventus, Milan e Fiorentina. Era complicato, ma abbiamo dimostrato che una partita non si deve solo giocare, ma si deve anche lottare. Dobbiamo continuare così”.
Cosa hai pensato al tiro di Ocampos parato da Szczesny allo scadere?
“Sì Szczesny è stato molto bravo, mancavano due minuti, era l'ultima azione. Sarebbe stato un peccato pareggiare, ma per fortuna Szczesny è stato bravo ed è l'ennesima conferma che siamo stati tutti uniti per i tre punti”.
Finito il girone di andata, si può fare un primo bilancio.
“Nel girone di andata abbiamo fatto 41 punti. Potevamo farne di più, abbiamo perso punti che avremmo potuto conquistare come a Cagliari. O come a Empoli anche se a Empoli è stata una partita particolare col loro portiere che ha fatto grandi parate. In altre partite potevamo fare meglio e nel girone di ritorno possiamo fare di più. A patto di essere uniti come ieri. Lo scudetto è possibile, mancano tanti punti. Dobbiamo pensare all'obiettivo scudetto ma vivendo partita per partita, pensando a prendere ogni volta i tre punti”.
La Roma gioca a tre o a quattro in difesa. Tu come ti trovi meglio?
“In questo campionato abbiamo variato spesso il modulo. Il mister è bravo a preparare l'assetto tattico migliore per ogni squadra che affrontiamo. Studia bene le partite e questo si vede”.
Cosa manca alla Roma per vincere qualcosa?
“Penso che all'inizio ci mancasse un po' di abitudine a vincerle tutte. La squadra si deve abituare a vincere sempre. Ci dobbiamo mettere in testa che questa è la normalità. Dobbiamo credere in noi. Non solo i calciatori, ma anche i tifosi e tutti quelli che lavorano qui. Dobbiamo credere che possiamo vincere, il campionato o l'Europa League che è una bella competizione”.
A proposito di Europa League. Che competizione è? Cosa ti ha dato a te e al Siviglia vincerla?
“E’ una bella competizione. Al Siviglia vincerne 5 negli ultimi 10 anni è servita a fargli fare un salto non solo di mentalità ma anche di livello. Basta vedere che ora il Siviglia è secondo in Liga dietro al Real. Ecco quello che ti dà vincere questa competizione. L'Europa League sarebbe un bel modo per cominciare a vincere qualcosa e noi dobbiamo farlo. Per me è stato bellissimo vincerla tre volte. Peraltro ora ti dà pure la possibilità di giocare la Champions l'anno successivo”.
Una delle immagini della partita di ieri sei tu che dopo il gol fai segno ai compagni di essere uniti. La Roma deve ancora capire quanto è forte?
“Dobbiamo credere in noi. Ieri al momento del gol, visto che si trattava di un'autorete, ad alcuni non veniva da festeggiare. Ma abbiamo vinto grazie a quel gol e dobbiamo festeggiarlo come il più bello di tutti”.
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