Voi avete mandato le vostre domande e Toni ha risposto in una diretta su Facebook.
Ecco cosa ci ha raccontato, dai suoi gusti in cucina a quelli musicali, fino al suo recupero dall’infortunio subito in estate.
La prima domanda arriva da Diletta, che chiede: “Antonio, quando eri piccolo seguivi un difensore in particolare”?
“No, non ero attratto da nessun difensore perché quando ero molto piccolo giocavo come attaccante e mi piaceva molto Thierry Hanry dell’Arsenal”.
Quindi giocavi come lui?
“Quasi (ride, ndr). No, Thierry Henry è una leggenda. Un grande attaccante: mi sarebbe piaciuto giocare come lui quando ero piccolo. Onestamente devo dire che non ero affatto male”.
Quando sei diventato un difensore c’era qualcuno a cui ti ispiravi?
“Certo. Erano i tempi in cui Maldini e Nesta erano molto forti, così come Cannavaro. Seguivo loro quando mi sono trasformato in un difensore”.
Lobby chiede “Qual è stato il match più difficile della tua carriera?”.
“Non è facile rispondere, ma credo che uno molto difficile è stato quello che ho giocato in Nazionale contro la Spagna. È stata una bella partita perché ovviamente i nostri avversari sapevano giocare bene a calcio. È difficile giocare contro calciatori così piccoli come Isco e Silva. Ma tante altre sfide sono state toste. Quella della scorsa stagione contro il Barcellona lo è stata, così come tanti altri match”.
E in questa stagione? Qual è stata la sfida più complicata?
“Secondo me quella contro il Milan, in cui abbiamo vinto 1-0 a casa. È stata una partita molto difficile”.
Michael chiede: “Qual è la miglior cosa che hai mangiato in Italia?”.
“Onestamente penso sia tutto buono: mi piacciono molto gli spaghetti alla carbonara, ma senza bacon perché non mangio il maiale”.
Dean Hallow dice: “Hey Toni, ho notato che ti piace molto la musica. Conosci tutte le parole e ti piace cantare. Hai mai pensato di diventare un cantante?”.
“Non potrei mai diventare un cantante perché la mia voce è molto molto brutta. Conosco le parole delle canzoni, ma è palese che la mia voce non sia per niente adatta al canto!”.
Ester chiede: “Qual è la tua canzone preferita attualmente?”.
“Attualmente è una di un artista africano. Si chiama Wizkid e la canzone si chiama “Soweto Baby”. Ha ritmo e a me piace ballare”.
Possiamo dire che sei te il miglior ballerino dello spogliatoio? Qualcuno come Paredes sembra volerti sfidare sul suo campo…
“Nessuno può battermi su questo campo: non c’è storia”.
A ballare quindi è Rudiger il numero uno.
“Senza dubbio, al cento per cento”.
Frank chiede: “Qual è stata la prima parola che hai imparato in italiano?”
“Quella che inizia per Va…”.
Ok, che ne dici di dirci la seconda?
“La seconda è un’espressione tipica romana che è “bella ci’!”.
Christian e Aedan chiedono: “Ti piace giocare ai videogochi? Se sì, qual è il tuo preferito?”
“Attualmente mi piace PES 17. Gioco solo a quello, non sono un gran fan di Call of Duty o gli sparatutto. Non è il mio genere. Mi piace PES perché ci gioco da quando sono piccolo”.
Sempre PES, non FIFA?
“FIFA no”.
Giochi con la Roma? E con Rudiger in campo?
“No, mai giocare con se stessi. Utilizzo diverse squadre, ma non la Roma”.
Vincenzo chiede: “Come mai sei andato in vacanza in Sierra Leone a Natale?”
“Beh, prima di tutto si vede che non sono il tipico tedesco perché non sono bianco. Ho un nome molto tedesco e c’è anche un po’ di italiano, ma le mie origini sono in Sierra Leone. È per questo che vado a visitare quel paese: è la casa dei miei parenti”.
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Ci vai spesso? Ogni anno?
“Dipende dal tempo che ho a disposizione. L’ultima estate non ho potuto, c’erano tante cose da fare tra Nazionale, l’infortunio e tutto il resto. Stavolta invece avevo tempo. C’erano sei o sette giorni liberi e ho pensato: “Ok, posso partire”.
Come è stata l’accoglienza? Hai anche condiviso delle immagini.
“Era durante il periodo natalizio e ho provato a dare un po’ affetto alla gente e a portare un po’ di aiuto”.
Candi chiede: “Dalle foto che vedo mi viene da chiedere che rapporto c’è tra te e Mario Rui?”.
“Tutto è iniziato la scorsa stagione, quando giocava all’Empoli. È stato espulso per avermi dato un calcio sullo stomaco! Sei mesi dopo, poi, è diventato un calciatore della Roma. Inizialmente c’era un po’ di distanza tra noi. Poi mi sono infortunato e lo stesso è capitato a lui. Abbiamo condiviso le stesse sensazioni e gli stessi problemi, così abbiamo iniziato a parlare. E ho scoperto che non ha la patente! Quindi ora gli faccio da autista. È un bravo ragazzo, davvero. Tra noi c’è un gran rapporto”.
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Quindi quando è arrivato quindi avevi qualche dubbio, non ti fidavi?
“Certo, per quello che era successo sul campo. Devo dire che quello che succede sul campo è totalmente differente da quello che accade fuori dal campo. Ora mi sta simpatico e poi ogni tanto gli mostro chi è il più forte tra i due…”.
A proposito, Yosi chiede: “Con chi ti trovi meglio tra tutti i tuoi compagni di squadra?”.
“Devo dire che sto bene veramente con tutti. C’è intesa con chiunque. Mi trovo molto bene con Dzeko anche perché lui parla il tedesco. E anche con Strootman e Mario Rui”.
Luca chiede “Qual è la cosa più bella di Roma?”.
“La risposta è facile per me: la gentilezza delle persone, che sono molto affettuose. In Germania non è solo il clima a essere freddo, perché qualche volta anche le persone lo sono. Tante cose mi piacciono di Roma. Ovviamente mi piace il cibo che c’è qui: sono al posto giusto! Il clima è incredibile, anche se in questo periodo la sera fa freddo, ma è ok”.
Hai mai visitato il Colosseo o altri monumenti simili?
“Certo. Come ho detto più volte in altre interviste, mi piace andare allo zoo. Adoro i leoni, mi piace guardarli perché credo siano animali incredibili. Un animale che esprime tanta potenza”.
Leggiamo qualche domanda che arriva in diretta. “Guarderai Salah durante la Coppa d’Africa?”.
“Certo. Ho origini africane, quindi guarderò senza dubbio la Coppa d’Africa. Dato che è quello che conosco meglio, spero vinca la competizione, anche se ci mancherà per troppo tempo”.
Vito chiede: “Quanto è stato difficile recuperare dall’infortunio?”.
“Come ho sempre detto, è stato un periodo molto difficile. Prima del mio infortunio, ero davvero in forma e stavo per giocare la mia prima grande manifestazione con la Nazionale. Tornare dopo un simile infortunio al ginocchio è sempre difficile. Ma ora sono tornato e sono felice”.
Pensi di essere tornato più forte? Parlando con lo staff medico qualcuno sostiene che con il lavoro in palestra hai acquisito più tono muscolare”.
“Sì, fa parte della riabilitazione. Devi prendere peso ed è quello che ho fatto. Devi mangiare e lavorare: ora mi sento molto in forma”.
Matteo chiede: “Oggi piove tanto a Roma, ti piace il clima della città in generale?”.
“Certo. Se piove stai a casa: è semplice!”.
Qual è la differenza tra il calcio italiano e quello tedesco?
“Quando giocavo in Germania, pensavo che il calcio italiano non avesse nulla di speciale. Credo che questo sia un po’ il pensiero di molti, solo perché il ranking di questo Paese è sceso sotto a Germania e Inghilterra, ma lì il gioco è più aperto: si va su e giù. È più intenso. Dopo aver giocato il mio primo anno qui, mi sono reso conto che la Serie A non è per nulla facile, perché andare sui campi di squadre come il Chievo non è un gioco da ragazzi. Può capitare che il terreno non sia dei migliori e le squadre tatticamente sono molto forti. Cosa che non accade con le squadre tedesche. Sono fisici e corrono di più. Anche in Italia ora le squadre corrono tanto. Qui il gioco è più sporco”.
Hai imparato tanto dalla tattica italiana?
“Certo. Sono venuto qui per questo: per crescere. Penso che questo sia il posto ideale per i difensori”.
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