Ecco le sue dichiarazioni.
“La Roma scende in campo con l'obbligo di dover vincere le partite, deve farlo con l'approccio giusto. È evidente che venendo da una sconfitta come quella contro la Juventus potevano esserci delle ripercussioni, ma la maturità di una squadra si misura anche da come si assorbono queste delusioni in pochi giorni, e la Roma l'ha dimostrato. Possiamo guardare alle prossime partite con serenità e consapevoli della maturità che abbiamo raggiunto e dei propri obiettivi”.
86 punti nell'anno solare, meglio in Europa hanno fatto solo Juventus, Barcellona e Real Madrid. Qual è la dimensione della Roma?
“Questi sono nomi importanti, sicuramente sono squadre verso le quali vogliamo tendere e confrontarci. Non siamo ancora a quel livello, rispetto per esempio alla disponibilità economiche e organizzativa, ma devono essere punti di riferimento per il futuro immediato. La Roma deve essere costantemente in Champions League per confrontarsi a livello internazionale con i migliori brand calcistici in circolazione”.
La Roma in Italia ha dovuto fare i conti con la Juventus che ha battuto ogni record negli ultimi anni.
“Il loro percorso è straordinario, complimenti a loro per aver creato un’organizzazione che ha provato di essere vincete. Vorrei sottolineare che questo è coinciso con la possibilità di disporre di una nuova infrastruttura, lo Juventus Stadium, che in qualche modo è stato il compagno di tanti successi. Da quando ci giocano hanno soltanto vinto, ciò conferma la nostra convinzione che poter disporre di una nostra casa sulla quale sviluppare successi sportivi e ricavi aggiuntivi può far ottenere la benzina per diventare più competitivi. Stiamo lavorando a questo progetto e il percorso della Juventus ci conferma l'importanza dello Stadio”.
Che campionato sarà da qui a maggio?
“È ancora molto lungo, è presto per dare giudizi definitivi. Intanto molto bene che la Roma si sia confermata come una delle candidate per lo scudetto anche se al momento c'è un distacco importante da recuperare. L'importante è rimanere concentrati senza perdere la consapevolezza di poter migliorare e dover fare meglio per avvicinarci alla vetta. Se poi la Juventus manterrà questo ritmo è evidente che sarà impossibile superarla. Ci sono comunque anche altre squadre in grado di lottare per il titolo, come il Napoli che sta dimostrando la propria continuità da diverse stagioni”.
Il sorteggio in Europa League per i sedicesimi è stato poco favorevole...
“Per arrivare in fondo a una competizione bisogna battere ed eliminari le altre squadre, incluse quelle più forti. Il Villarreal è un’ottima squadra e viene dal campionato spagnolo che è ottimo. Contro di loro sarà un test importante, ma è giusto che la Roma si cimenti con questo tipo di gare”.
Finisce l'anno, inizia il calciomercato. Cosa devono aspettarsi i tifosi?
“Intanto una grande Roma in campo, che è quella che stiamo vedendo già da anni. La società ha sempre cercato di migliorarsi in ogni sessione di mercato, le scelte nascono sempre da un'indicazione tecnica, poi vengono analizzate capacità economico e finanziaria del momento e l'impatto che un giocatore potrebbe avere nello spogliatoio. La Roma è una squadra già competitiva che ha un organico già ampio, con tanti giocatori che vogliono essere protagonisti. Non è soltanto la qualità di un giocatore ma la gestione dell'intero gruppo a fare la differenza. Valutate tutte queste cose si penserà a come operare. Non si migliora soltanto identificando qualcuno da aggiungere ma facendo considerazioni più ampie”.
Spalletti ha detto che più avanti si parlerà del suo rinnovo.
“È un messaggio che l’allenatore ha voluto dare sin dall’inizio e che noi condividiamo. Parliamo tutti i giorni con lui e parleremo più avanti anche del futuro. Ovviamente sapremo tra pochi mesi, prima della fine del campionato se ci sono le condizioni giuste per continuare, noi ci auguriamo che ci siano: sia perché ci piace Spalletti, sia perché vorrebbe dire che la Roma starà lottando per i massimi risultati nelle competizioni alle quali partecipa. Ci auguriamo di essere competitivi fino alla fine”.
Il 2016 è stato poi anche l’anno delle barriere all'Olimpico: vuole dire qualcosa ai tifosi su questo?
“Tutto il lavoro che facciamo è fatto per loro: lavoriamo per offrire uno spettacolo di più alto livello possibile che però si completa solo con la partecipazione del pubblico. Lo spettacolo calcistico senza pubblico è incompleto e inidoneo allo scopo dell’attività che i giocatori tutti i giorni fanno. Abbiamo bene in mente la situazione, purtroppo ci sono stati dei problemi di ordine pubblico, delle scelte di ordine pubblico che ovviamente non ci competono. C’è un dialogo aperto perché queste si risolvano, ad oggi non ci sono problemi particolari all'interno dello stadio e quindi dobbiamo insistere a ristabilire la normalità, ossia uno stadio accogliente senza barriere di alcun tipo. Non è solo la barriera al centro della Curva Sud a essere scomoda, ma è proprio il concetto di barriere che è restrittivo perché deresponsabilizza il singolo spettatore. Tutti devono poter esprimere la propria gioia di partecipare allo spettacolo calcistico, assumendosene le responsabilità. Chi sbaglia dovrà pagare, tutti gli altri devono poter vivere liberamente un’esperienza di gioia, non un’esperienza con una forte connotazione di insicurezza come quella che vediamo con il dispiegamento di forze o con le perquisizioni eccessive che vediamo in questo periodo. Il dialogo va avanti e ci attendiamo novità a brevissimo. È interesse di sistema superare il momento di emergenza, arrivare alla normalizzazione e riportare la gente allo stadio. Senza gente allo stadio il calcio muore”.
Cosa si porta nel cuore di questo 2016?
“Mi porto il gol di Strootman al Derby, non solo perché ha determinato la vittoria nel Derby che è sempre il massimo della gioia ma anche perché corona la rincorsa di questo giocatore. Per noi ha significato tanto per l’affetto che si è instaurato tra lui, la società, i tifosi e la città e per quanta sofferenza ha dovuto sopportare in due anni lontano dal campo. Vederlo gioire per noi è stato una gioia ulteriore”.
Si è parlato della distanza del Presidente Pallotta da Roma. Ce ne vuole parlare?
“Non è affatto distante, lo sentiamo ripetutamente tutti i giorni e lui è curioso di conoscere ogni dettaglio sulla vita della società. Ha semplicemente delegato la gestione a dei manager. Spesso ricordiamo di quanto sia importante che la gestione di grandi club sia in mano a dei professionisti. È un fatto positivo che ci siano grandi dirigenti, non ultimo un amministratore delegato arrivato dopo 23 anni di esperienza in un grande club italiano. Il Presidente si informa, ci dà indicazioni e visione, lavora a macro progetti come l’internazionalizzazione del brand e il progetto enorme per portare alla nascita del nuovo stadio. È bene che ci si abitui in Italia alla professionalizzazione dei ruoli nel calcio”.
Quali sono gli obiettivi della Roma nel 2017?
“Confermare l'andamento di questi anni, continuare nei progressi fatti giorno dopo giorno dentro e fuori dal campo. La continua crescita in tutto quello che si fa, negli uffici, negli spogliatoi, in campo portetrà la Roma ad affermarsi a livello internazionale. Siamo convinti che la strada intrapresa è quella giusta, ci viene riconosciuto sia in Italia che in Europa. Sappiamo che c'è ancora tanto da fare: l'augurio è quello di continuare senza intoppi su questa strada”.
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