Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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Spalletti: “Grande vittoria: è stata meritata”

Spalletti: “Grande vittoria: è stata meritata”

Seconda trasferta del 2017 e altri tre punti conquistati dalla Roma. Luciano Spalletti ha analizzato l’1-0 esterno contro l’Udinese, che ha visto i suoi uscire meritatamente dal campo con i tre punti

Seconda trasferta del 2017 e altri tre punti conquistati dalla Roma. Luciano Spalletti ha analizzato l’1-0 esterno contro l’Udinese, che ha visto i suoi uscire meritatamente dal campo con i tre punti.

“È stata una grande vittoria, meritata”, ha dichiarato l’allenatore toscano al termine della sfida della Dacia Arena. “Anche oggi i ragazzi sono stati tosti, la partita l’hanno cominciata bene e hanno subito dettato la legge di quello che vuole portare il risultato a casa con forza. Nella ripresa non abbiamo ragionato da squadra matura e questo è l’unico punto negativo”.

Una vittoria diversa rispetto a Genova: forse quello che accomuna le due partite sono le occasioni fallite?

“Nelle partite diventa fondamentale avere una continuità di atteggiamento durante la gara, poi se ti capitano due o tre occasioni – che noi abbiamo grazie alla qualità dei nostro giocatori – e le sbagli tutte, gli avversari ne traggono beneficio: fanno qualcosa in più e prendono coraggio. Gli equilibri cambiano. Un punto da analizzare bene è legato a quei momenti del secondo tempo in cui non abbiamo gestito bene la palla, siamo andati troppo di fretta e invece potevamo creare più difficoltà alla loro riconquista, dato che Delneri aveva messo in campo tanti gli attaccanti. In quel frangente dovevamo sfruttare le nostre qualità per avere un possesso più continuo”.

Anche oggi un grande Strootman.

“Sì, però secondo me bisogna riportare più tutto al comportamento di squadra. Oggi ho visto un grande Fazio, un grande Jesus, un grande Szczesny, ho visto Peres ed Emerson fare la fascia con continuità, la squadra l’ho vista giocar bene a lunghi tratti. Dobbiamo, però, ragionare più da squadra matura in alcuni momenti”.

Avete concesso solo tiri da lontano, vuol dire che c’è una grande organizzazione in fase difensiva?

“Abbiamo trovato degli equilibri con questi tre centrali forti fisicamente a noi ci vuole tutta la forza che hanno perché anche oggi incontravamo tutti calciatori disposti a ricevere la palla lanciata. Però bisogna che i nostri difensori partecipino di più al fraseggio del gioco. Soprattutto i due “braccetti”, che erano Manolas e Jesus, devono stanare il centrocampista avversario con il possesso e con le iniziative giuste. Restando in tre bassi non si crea la superiorità nella metà campo avversaria”.