Ha 17 anni, è inglese e promette di fare grandi cose in giallorosso: andiamo alla scoperta di Poacher, nuovo giocatore FIFA dell'AS Roma.
Quando hai iniziato a giocare a FIFA?
“Ho cominciato a giocare a FIFA quando avevo quattro anni. Mio fratello ne aveva cinque o sei e mi ha iniziato al calcio e ai vecchi FIFA. A partire da quel momento, ho iniziato a giocare a tempo perso sul computer. L’anno in cui è uscito FIFA 07, ho ricevuto un Xbox 360 per Natale e ho iniziato a giocare a Ultimate Team su FIFA 09. Da quel momento, quindi, ho iniziato a sfidare avversari online.
“Su FIFA 14 ero un giocatore di Ultimate Team nella media, poi ho deciso di iscrivermi a Gfinity, un sito internet dedicato ai tornei. Ho partecipato a un torneo e ne sono uscito con le ossa rotte, ma ho deciso che avrei continuato a giocare, ogniqualvolta venisse organizzato un evento. Sei mesi più tardi mi sono qualificato per disputare uno degli eventi di Gfinity, Play Like a Legend. Sono riuscito ad arrivare secondo e da lì in poi ho continuato a giocare online e a qualificarmi per una serie di tornei. Tre anni dopo è uscito FIFA 17 ed eccomi qua…”
Descrivici il tuo stile di gioco.
“Mi piace pensare di essere un giocatore versatile. Un giorno gioco veloce, un altro con più cautela. Se vedo che il contropiede con il 4-1-2-1-2 funziona, resto fedele a quel modulo ma posso usare anche il 4-2-3-1 prediligendo il possesso palla. Cambio spesso squadra durante la settimana così da essere in grado di proporre diversi stili di gioco”.
Qual è il tuo sistema di gioco preferito su FIFA?
“O il 4-1-2-1-2 oppure il 4-2-3-1 stretto. Il 4-1-2-1-2 (2) è il più utilizzato dai giocatori professionisti perché è molto efficace e il 4-2-3-1 riesce ad attaccarlo bene per via dell’ampiezza”.
Quando hai capito che saresti potuto diventare un giocatore professionista di FIFA?
“Ho sempre saputo che c’era la possibilità di giocare a FIFA in maniera competitiva ma non l’ho mai fatto finché non ho iniziato a partecipare ai tornei Gfinity. Quando mi sono qualificato al primo evento, ho capito che forse poteva essere quello il mio lavoro”.
Quando hai fatto il tuo esordio da professionista?
“Il primo evento a cui ho partecipato è stato il Play Like a Legend, Stagione 3 d FIFA 15. Era un torneo difficile, sebbene molti dei concorrenti fossero stati squalificati. Mi sono classificato attorno alla 20esima posizione, anche se solo i primi 15 avrebbero dovuto passare il turno. Sono arrivato secondo, battendo Ty Walton nei quarti di finale”.
Quanto spesso ti alleni e in che cosa consiste il tuo allenamento?
“Quando è uscito l’ultimo FIFA giocavo dalle 12 alle 15 ore al giorno nella prima settimana. Quando ho preso dimestichezza con il gioco sono passato a 4 ore giornaliere. Nella Weekend League ci sono circa 10-15 partite al giorno il venerdì, il sabato e la domenica. Durante la settimana, gioco circa tre partite al giorno, mentre nel weekend arrivo a giocarne 10-15 al giorno”.
Hai qualche rituale pre-partita o qualche gesto scaramantico?
“No. So che molte persone ne hanno, ma non ho mai creduto molto a queste cose”.
Qual è il tuo risultato più importante che hai conseguito a livello professionale finora?
“Il mio primo evento a cui ho partecipato da professionista, perché sono arrivato secondo. In eventi successivi sono riuscito ad arrivare ai quarti di finale, ma la mia risposta è Play Like a Legend, Stagione 3 di FIFA 15”.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Nella vita reale giocavo a calcio ma ormai non lo faccio quasi più. Oltre a giocare a FIFA, gioco anche ad altri videogiochi. Mi piace giocare a Rocket League, Call of Duty e Overwatch”.
Chi sono i tuoi modelli all’interno della community FIFA?
“In generale, quando ero più giovane guardavo i video di youtuber come KSI. Per quanto riguarda FIFA, ho sempre seguito Gorilla, Tass e Ty Walton quando ho iniziato a giocare su Gfinity, quindi direi loro”.
Se potessi dare un consiglio ai giocatori di FIFA che cercano di migliorare lo stile di gioco, quale sarebbe?
“Direi loro di giocare contro avversari più forti: è così che mi sono migliorato. Ero un giocatore medio di Division One – non vincevo sempre ma quando ho iniziato a giocare su Gfinity affrontavo quasi ogni giorno in coppa i migliori giocatori del mondo, cosa che mi ha consentito di diventare più forte”.
Qual è il tuo giocatore giallorosso preferito (passato o presente)?
“Sicuramente Francesco Totti. Ovviamente non è così frequente che un inglese faccia il tifo per una squadra italiana, ma mio fratello tifava per la Roma quando era ragazzo. Il suo giocatore preferito era Totti ed era così preso dalla squadra giallorossa che i miei genitori l’hanno soprannominato proprio “Totti” quando era un ragazzino, quindi, sì, direi Totti”.
Qual è il giocatore che ti piace usare di più su FIFA e perché?
“Mohamed Salah. Su Ultimate Team ha dei colpi notevoli, alla pari di giocatori del calibro di Neymar o Ronaldo. Ha un sinistro micidiale ed è alto 1,75 m, altezza perfetta per un attaccante. Su FIFA è davvero forte”.
Qual è stata la tua reazione quando sei venuto a conoscenza dell’interesse della Roma?
“È stato un processo lungo, chiaramente, ma quando abbiamo iniziato a parlarci è stato interessante vedere come un club italiano fosse interessato agli sport elettronici. Ero contento, perché se sei un giocatore professionista uno dei tuoi obiettivi è firmare per un club. Quindi ero davvero entusiasta perché stavo tagliando un traguardo importante”.
Perché hai deciso di firmare per la Roma?
Mio fratello era un tifoso dei giallorossi, quindi questo è uno dei motivi. Ma anche perché è un grande club, molto rinomato a livello mondiale”.
Come ci si sente a essere uno dei primi acquisti eSports ufficiali della Roma?
“Arrivo assieme a Nicolò “Insa” e Aman, è una bella sensazione. Andare in Italia e incontrare i giocatori è una cosa fantastica”.
Quali sono gli obiettivi professionali che speri di raggiungere con la Roma quest’anno?
“Non mi piace fare previsioni a lungo termine, ma dico che voglio qualificarmi per la FIFA Interactive World Cup del 2017 e puntare a un piazzamento alto, se non addirittura vincere la competizione”.
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