Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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La conferenza di Spalletti in vista di Roma-Genoa

La conferenza di Spalletti in vista di Roma-Genoa

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della partita contro il Genoa, ultima partita della stagione 2016-17

Quali sono le insidie maggiori in una giornata senza dubbio molto particolare?

“Sono sempre le stesse, che la testa venga portata su un altro tipo di attenzione, ugualmente bellissimo, lucente e importante e si perda di vista quello che deve essere l’obiettivo primario. Sennò che festa sarebbe se non ci fossero i tre punti? La prima cosa da fare è ricordare che noi dobbiamo fare questa partita nella maniera corretta e giusta come sempre fatto, bisogna continuare a esibire la nostra forza e la nostra mentalità, quella è stata veramente benzina che ci ha portato a giocarci questa partita”.

In cosa la squadra è cresciuta di più in questa sua seconda avventura alla Roma?

“Di confronti ce ne sono stati tanti. Forse la cosa fondamentale, che poi è quella che io ricorderò ai ragazzi, è di aver usato una strategia: ogni volta si riparte da zero. Quando ti abitui a vincere, aumenta il film della tua persona, del tuo ego, e spesso succede che poi diventa più un io e non un noi. C’è bisogno del noi per vincere la partita, per conquistare i titoli e per fare grandi risultati. E se ogni volta che vinci una partita riesci a far capire al gruppo che bisogna ripartire da zero per ricostruire tutto, riesci a prendere la miglior medicina per arrivare agli obiettivi. Ripartire da zero è stato fondamentale. Noi non abbiamo mai preso un’imbarcata, abbiamo perso partite fondamentali che non ce le dimenticheremo mai. Però abbiamo vinto anche tante volte. Quando perdi la reazione si organizza. Quando vinci, succede che magari togliendo qualcosa oggi o domani gli altri che ti sfidano mettano tutte le loro qualità in campo, creandoti problemi. Il ripartire da zero tutte le volte è stata la qualità di questa squadra”.

Totti domani gioca dal primo minuto? E poi cosa significa, cosa rappresenta questa che è l’ultima partita con la Roma del giocatore che ha fatto la storia del Club?

“Totti giocherà un bel pezzo di partita, secondo me il più importante. Cosa significa? Significa essere fortunati. Io ho avuto la possibilità di apprezzarlo non solo in partita. Ho avuto la fortuna di vedere la qualità del suo piede e delle sue giocate, di accorgermi in ritardo delle sue intuizioni geniali, di anticipazione, di giocata, di lettura prima che uno se ne accorga. Sono fortunatissimo. Io l’ho visto segnare per tante volte, ero presente tante volte quando ha fatto gol. Ce ne sono molti che potrebbero essere messi in fila in una lista lunghissima come i più belli. Però poi rischi di mettere alla trentesima posizione un gol che vale la prima e non ce la fai a metterli tutti nella stessa riga. C’è da capire quello che sarà il suo sentimento, cosa gli dice di fare l’animo. Vorrei sentirlo contento quando dovrà prendere una decisione per il suo futuro”.

Domani sarà l’ultima di Totti o sarà anche la sua ultima? Aspetterà il presidente domani?

“Noi dobbiamo arrivare in fondo come ci siamo detti. In questa partita c’è tutto quello che cerchiamo da un anno, domani dobbiamo essere bravi nella coerenza del lavoro, nei discorsi che ci siamo fatti nello spogliatoio. Questo era l’obiettivo fondamentale per far felici i nostri tifosi. Ora ci siamo a un passo, perché dipende veramente da noi. Non vogliamo sbagliare niente, dobbiamo essere uniti per la vittoria. Questi sono tre punti fondamentali per la festa, perché sennò la festa ce la fanno gli altri. Il Napoli sta bene, una squadra che gioca a calcio e che fa tanti gol. Non mollerà fino all’ultimo e probabilmente con la Sampdoria vincerà. Come abbiamo fatto noi per evitare una sconfitta importante abbiamo tirato fuori gli articoli e rimesso in carreggiata la nostra macchina e la nostra squadra. Questa è una squadra fortissima, qualche volta ha perso ma non ha mai tradito. Di loro ci possiamo fidare: questa è una squadra da Roma, che tutte le volte ha fatto vedere il proprio valore”.

Qual è il pensiero e il ricordo che si ricorda più di Francesco Totti e quella che le ha dato più fastidio?

“Il pensiero che mi lega di più a Francesco è la qualità del giocatore, la forza del giocatore. La personalità che ha quando entra in campo. Tutti vanno a prendere in esame le cose visibili, la velocità, la tecnica, la fisicità. Ce n’è un’altra fondamentale: il carattere. Quando sei in una situazione in cui tutti ti fanno sentire scomodo e tu prendi e fai vedere il contrario, dicendo qui comando io, datemi la palla sui piedi: è un modo di togliere responsabilità a gli altri calciatori, facendo vedere la forza che ha. Lo sa fare, lo ha fatto vedere tante vote, diventata qualità importantissima in tutti suoi comportamenti con la squadra. Nessuna cosa mi ha dato fastidio, ma qualche volta non ho condiviso le sue prese di posizione. Ma qui siamo colpevoli tutti. Essere Capitano di una squadra vuol dire donare tutto quello che hai te agli altri e lui lo avrebbe anche fatto e lo ha fatto e poi agli altri non è arrivato lo stesso messaggio, vuoi per colpa di noi tutti. È sempre stato messo davanti in qualsiasi performance, magari annullando le qualità di altri calciatori. La Roma deve vincere, non ci dobbiamo accontentare se ha vinto Totti. Dei successi lui ne ha portati a casa tanti. Totti è un dono che ci è stato fatto e che è stato fatto a tutti quelli che amano questo sport. Qui gli vogliamo tutti bene. Poi ogni tanto Totti viene usato per altri fini”.

Se lei decidesse di interrompere la sua avventura con la Roma ci conferma che l’Inter potrebbe essere una squadra in cui andrebbe a lavorare?

“Noi remiamo tutti verso la stessa direzione che è quella di fare più grande la Roma. E in questo momento siamo qui per fare più bello il futuro della Roma. C’è massima attenzione per vincere questa partita. E state tranquilli che tutti i giocatori che entreranno in campo con l’attenzione giusta per fare questo risultato”.

Nel caso in cui dovesse andar via, la Roma l’anno prossimo sarebbe costretta a prendere il 14° allenatore in 14 campionati. Secondo lei è complicato lavorare qui?

“No, non è complicato. Qui si può lavorare benissimo. L’essenziale è fare chiarezza. Non c’è niente che si possa disunire, siamo un corpo unico. Poi gli allenatori si cambiano. Io non so se la Roma il prossimo anno avrà cambiato allenatore, perché poi noi ci rincontreremo in settimana. Domani lo spazio è tutto per lui, poi ci si rivede martedì: voglio prendere tempo per parlare con la Società”.

ome ha vissuto questa settimana in cui si legge molto sul suo futuro?

“Queste sono cose che si affrontano nella prossima conferenza stampa. Io ho fatto vedere che, con queste vittorie e lavorando nella maniera corretta al fine di ottenere risultati importanti, questa è una squadra di grande valore. Ho avuto la fortuna di allenare un gruppo di campioni. E devo ridire le stesse cose, se non ho vinto nessun titolo la responsabilità è mia. Se dovessimo vincere domani secondo me rimetteremo tutto a posto. Dopo una sconfitta la squadra ha sempre reagito, magari con fatica ma ha portato a casa risultati che davano fiducia. Giocatori eccezionali. Anche gente come Vermaelen, Alisson, come Gerson, loro devo ringraziare prima dell’ultima partita della stagione. Sono giocatori che hanno dato un contributo fondamentale affinché venissero fuori carattere, reazione, questa cosa che hai dentro, che nasce dentro. Che domenica bisogna vincere lo sanno tutti, poi bisogna far vedere quello che hai dentro nel tentativo di vincere. Soprattutto quelli che hanno giocato poco, continuano ad allenarsi sempre nella stessa maniera, spingono l’acceleratore fino in fondo, affinché tutti siano svegli per mantenersi il posto. Sarò sempre disponibile. Abbiamo a che fare con calciatori professionisti e con uomini veri”.