Il recupero della terza giornata di andata contro la Samp finisce 1-1. La Roma trova il pareggio al novantesimo con il colpo di testa di Edin Dzeko, servito con un cross da Mirko Antonucci nella notte del suo esordio in Serie A, pareggiando il gol di Quagliarella arrivato sul finale del primo tempo.
Il fallo che porta al tiro dagli undici metri, assegnato dall’arbitro Orsato dopo la segnalazione del VAR per un tocco con il braccio di Kolarov nell’area di rigore, arriva nella stessa azione in cui Strootman viene atterrato in attacco da Ferrari. Il direttore di gara, però, giudica regolare l’intervento sull’olandese, generando le polemiche da parte dei giallorossi.
Insistere su Dzeko è stata la dimostrazione dell’unione di intenti che c’è con il giocatore?
“Il ragazzo si è messo a disposizione nonostante le voci di questi giorni. È un giocatore che a volte magari si vede poco, però c’è. E poi faccio i complimenti ad Antonucci che è entrato in un momento di difficoltà e ha dimostrato qualità e grandi mezzi tecnici. Questa sera sono soprattutto felice delle prestazione di squadra, a cui ho detto che con questo atteggiamento e queste prestazioni ci andremo a riprender quello che abbiamo lascito per strada. È una Roma ritrovata dal punto di vista del gioco, poi il problema dei gol ce lo portiamo dentro da tanto tempo e lo conosciamo bene”.
Manca sempre il colpo decisivo per concretizzare le azioni che producete.
“Manca, perché costruisci e sei propositivo, andando a prendere l’avversario dall’altra parte. Vogliamo far bene e provare a dare spettacolo, ma non facendo gol passiamo per fessi. Abbiamo affrontato una squadra che vuole giocare a calcio come la Samp, contro la quale non meritavamo di passare in svantaggio per un episodio che andava valutato in maniera totalmente differente”.
Come mai secondo lei queste decisioni contrastanti da parte di assistente, arbitro e VAR?
“Quella è ostruzione nel calcio, se ci si disinteressa della palla è fallo. La cosa più grave è che il guardalinee ha alzato la bandierina e non è stato preso in considerazione. Non voglio fare polemica, però. Se il VAR è un vantaggio e deve tutelare le squadre e lo spettacolo, dobbiamo guardarlo nel modo giusto. Se questa non è ostruzione, io non capisco niente di calcio”.
Oggi si è rivista la personalità dei tuoi calciatori e anche qualche verticalizzazione che chiedi: quanto è importante questo per proseguire il campionato nel migliore dei modi?
“Io devo fare i complimenti alla mia squadra. Nel calcio però devi avere anche la capacità di andare a chiudere quando crei così tanto. Avevamo preparato delle giocate soprattutto per ovviare alla loro densità a centrocampo e siamo stati bravi nel cercare le soluzioni provate nei pochi giorni di allenamento prima del match”.
Domenica riaffronterete la Samp, questa volta in casa: sarà una Roma con o senza Dzeko?
“È una scelta societaria, determinata da altri fattori. Io finché ho il giocatore lo faccio giocare, perché mi ha sempre dimostrato attaccamento, serietà e professionalità. Dzeko è un giocatore decisivo ed è quello che ha fatto più gol per la mia squadra. Prima finisce il mercato, prima troveremo il Dzeko con più serenità; però da parte sua la disponibilità è sempre la stessa”.
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