Oggi pomeriggio, ai microfoni di Sky Sport, Eusebio Di Francesco ha delineato gli obiettivi della stagione e ha commentato l’inizio della preparazione dei giallorossi nel ritiro di Pinzolo.
“L'obiettivo? Cercare di vincere più possibile. Il calcio è anche saper somatizzare al meglio le sconfitte, ciò che a Roma spesso non riesce”, ha dichiarato il tecnico. “Vittoria è una parola che mi piace. Mi piace sentirla dire spesso”.
“Ho ricevuto un bel bentornato. Dopo essere stato calciatore e dirigente, è una grande soddisfazione essere diventato allenatore della Roma. Il calore della gente ci aiuta ad approcciare al meglio questa nuova avventura”.
Che tipo di lavoro avete impostato finora?
“Con la squadra siamo partiti dai concetti sia offensivi sia difensivi, curando le due fasi e dando un’impronta, per essere sempre pronti in tutte le situazioni. Mancano tanti big ma ci sono tanti ragazzi interessanti che faranno parte della nostra rosa”.
Abbiamo rivisto Florenzi con il pallone. A che punto è il suo recupero?
“Vuole tornare il prima possibile ma è visto quello che è successo già una volta e non bisogna affrettare i tempi. Quello che sente deve essere il termometro principale, attendere 15 giorni in più è meglio che spingere per 15 in meno”.
Gonalons può giocare con De Rossi?
“Inizialmente no, ma ora non avendo De Rossi c'è solo lui come centrale di centrocampo. Lui e De Rossi saranno i vertici bassi e si giocheranno il posto con continuità. Con il direttore sportivo stiamo cercando di formare 22 titolari. A volte ci si lamenta per l’assenza della panchina, noi cerchiamo di avere alta competitività in tutti i ruoli”.
Tra i centrocampisti c’è Lorenzo Pellegrini. Cosa ha di speciale?
“È un giocatore universale, una mezz'ala di grande qualità. Può impostare, fare assist e gol, è un ragazzo disponibile, che ha voglia di migliorare. Chiedo molto sia ai ragazzi sia a quelli grandi, perché nel calcio si può sempre migliorare”.
La Roma ha il miglior centrocampo d'Italia?
“È un ottimo centrocampo e sono contento di averlo a disposizione”.
Cosa risponde ai tanti corteggiatori di Nainggolan?
“Che è forte e che ce lo vogliamo tenere stretto, è l'obiettivo mio e della società e verrà sicuramente negli Stati Uniti. Sono sereno, ha qualità davvero importanti: sa giocare, sa interdire e sa attaccare e fare gol. Tutte qualità che una mezz’ala deve avere”.
Ha sentito Totti? Che aiuto potrebbe darle?
“Deve scegliere lui, è abbastanza grande per decidere il ruolo. Ritengo che Francesco per noi sarà un valore aggiunto e ci potrà dare una grande mano per capire tante dinamiche che conosce”.
Il Napoli ha cambiato pochissimo: è da scudetto?
“Ha un’identità e sa quello che vuole, per me ci vorrà un po' più di tempo per plasmare la squadra perché abbiamo cambiato di più ma non è detto che sia uno svantaggio”.
Lei ha una bellissima amicizia con Montella: il Milan torna in ballo per la corsa al vertice?
“Bisogna guardare alla qualità e non alla quantità dei giocatori, chiedo questo alla società e di non essere frettolosi. Stiamo facendo acquisti mirati, è quello che ho chiesto a Monchi. Cerchiamo di essere competitivi”.
Anche l'Inter?
“Stanno costruendo, hanno un grandissimo allenatore e per loro può essere una grande esperienza. Queste squadre si sono rinforzate, con società più solide rispetto a prima”.
Cosa manca in questo momento alla Roma?
“L'alternativa di Dzeko,due esterni offensivi, un terzino sinistro, un centrale difensivo. A centrocampo i giocatori li abbiamo, dobbiamo toccare gli altri reparti”.
Il gap con la Juve com'è in questo momento?
“È difficile far una fotografia adesso: dobbiamo mettere ancora giocatori e spesso si è troppo frettolosi. Bisogna cercare di mettere i giocatori che servono, poi ne parleremo”.
Perotti in conferenza stampa ha affrontato con maturità un argomento scomodo, quello del post su Instagram di Strootman con il commento di Nainggolan e l’intervento forse poco elegante di Salah. L’argentino ha dichiarato che a Radja piace scherzare. Sposa questa tesi?
“Certo che la sposo. Dal mio punto di vista Salah è stato poco elegante, poteva evitare dato che è voluto andare in Premier League. Ha fatto una scelta, va rispettata, ma questo lavoro lo devono fare gli altri, non i calciatori”.
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