Bruno Peres ha parlato ai microfoni di Roma TV nel quarto giorno del ritiro estivo di Pinzolo. Ecco le parole del difensore giallorosso.
In basso la trascrizione delle sue parole.
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Hai notato che in questo ritiro la gente è molto affettuosa con te?
“Sì l’ho notato che la gente mi sta trasmettendo un affetto diverso e questo sarà importante per la stagione. Il ritorno è sempre difficile, ma quando la gente ti spinge ti dà forza per raggiungere i tuoi obiettivi”.
Gli esterni con Di Francesco sono molto coinvolti nel gioco…
“Sì, nello stile di gioco del mister gli esterni sono molto utilizzati. Saremo importanti per fare la differenza. Stiamo crescendo e abituandoci al lavoro che chiede lui”.
Ti sorprenderebbe essere utilizzato più alto dal mister?
“Quel ruolo l’ho già fatto. È vero che giocando alto non si arriva con lo stesso passo veloce. Voglio essere importante. L’anno scorso ho imparato tante cose, ora sono più maturo e spero di fare bene in questa stagione”.
Per un brasiliano è molto differente giocare con la linea a quattro o a cinque vero?
“Quando si gioca a quattro si può spingere ma non proprio come con la linea a cinque. Ci sono cose alle quali bisogna abituarsi iniziando a fare un lavoro per cui serve concentrazione. La cosa che si impara qui è che diventando bravi a difendere si diventa tra i terzini più forti del mondo”.
Nel tuo ruolo abbiamo avuto forse il più grande terzino destro della storia: Cafu. Che effetto fa giocare nella sua stessa posizione e nella stessa squadra?
“È un idolo, una persona straordinaria. Giocare al suo posto un po’ di pressione la mette. Oltre a Cafu c’è stato anche Maicon, due esempi di terzini fortissimi. Voglio prendere qualcosa da loro”.
Tra segnare un gol e fare un assist dal fondo cosa preferisci?
“Io preferisco andare sul fondo e mettere la palla dentro. Se segno mi piace, ma non è la prima cosa che ho in testa. Dobbiamo essere decisivi dal fondo mettendo una buona palla al centro per i compagni”.
Dal super gol alla Juve sono nate aspettative troppo grandi su di te?
“Dopo quel gol forse tutti attendono quella galoppata. Non è semplice, anche perché da quel gol in poi, tutti ti aspettano, ti marcano in due o tre. Però bisogna sempre provarci, la velocità ce l’ho e la devo utilizzare sempre, ma ora è diventato più difficile”.
Quanto è diverso giocare al Torino e alla Roma? Si avverte il salto?
“È totalmente diverso. L’anno scorso ho sofferto un po’. Al Torino non c’era la stessa pressione. Me lo dicevano che questa sarebbe stata una piazza difficile ma bella. È così, ma mi piace. È una piazza che ti sostiene per farti migliorare. L’anno scorso non è andato come volevo. In questo periodo sono stato in Brasile, ho riflettuto, ho parlato con mio padre e con mia madre e credo che questo per me sarà un anno totalmente diverso”.
Quali sono i tuoi obiettivi quest’anno?
“Voglio vincere qualcosa con la Roma. Voglio tornare a essere il Bruno di cui tutti si sono innamorati. Credo di essere sulla strada giusta. Sto lavorando bene, ascoltando tutto quello che mi dicono, per crescere e per far sì che questo sia un anno totalmente diverso per me e per tutta la squadra”.
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