L'atteggiamento aggressivo e il coraggio mostrato dalla squadra a Londra quanto contano nel suo calcio?
“Io credo che per poter fare una partita del genere e per affrontare una squadra di livello come il Chelsea sia necessario osare e mostrare coraggio. Se resti nella tua metà campo non riesci a dar fastidio agli avversari. Nella mia idea di calcio mi piace poter recuperare palla agli avversari nella loro metà campo. Dobbiamo migliorare i meccanismi soprattutto difensivi. Ci sta di recuperare palla ma anche di perderla subito e quindi bisogna essere preparati e attenti: giocando tanto la palla si rischia di perderla. Sbagliando meno si rischia meno, ma l’errore ci può stare”.
Che partita sarà quella di domani contro il Torino?
“Difficilissima, noi veniamo da una partita fatta bene in cui abbiamo portato a casa solo il pareggio e io ritengo siano stati due punti persi, nonostante l’atteggiamento positivo. Troveremo di fronte una squadra che ci vuole far male dove la Roma se non sbaglio la scorsa stagione ha perso. Siamo tornati tardi dalla trasferta di Londra e anche per questo la gara sarà complicatissima. In classifica il Toro ha 13 punti, non è molto distante con noi, nell’ultima partita in casa ha preso due gol al novantesimo e ha perso soltanto una volta in campionato”.
Tra Napoli e Chelsea la preoccupa di aver raccolto meno di quanto meritavate?
“In realtà noi abbiamo vinto una partita in cuoi abbiamo prodotto poco tipo quella di Bergamo, producendo quasi niente. È vero che bisogna vincere le partite sporche. In questo ambiente però non sono contenti se vinci le partite in quel modo, ma io credo che facciano bene ogni tanto e diano anche morale alla squadra. Dobbiamo vincere anche questo tipo di partite e lo faremo a partire da domani. È un processo che fa parte della crescita della squadra. Dobbiamo portare avanti un certo tipo di atteggiamento e convinzione, ho mostrato ai ragazzi l’importanza del lavoro che fanno quando affrontano e aggrediscono gli avversari. Tutto questo ci deve dare consapevolezza e non presunzione, lavorando di squadra possiamo toglierci grandi soddisfazioni”.
Schick partirà con voi?
“Ieri si è allenato con noi, non è ancora al top della forma come è normale che sia. Valuterò le sue condizioni e probabilmente lo porterò con la squadra”.
Come cambia la Roma quando c’è De Rossi o Gonalons?
“Sicuramente ci sono differenze nelle caratteristiche dei giocatori, uno ha una gamba differente, l’altro tatticamente è più preparato come Daniele. Per me, come ho sempre detto, sono due titolari per ruolo che si alterneranno. Avevo visto benissimo Gonalons in settimana e ho scelto di schierarlo, poi ovviamente quando stai in mezzo al campo qualche errore lo fai. Lui ha dato una risposta importante dopo la partita di Qrabag in cui è andato in bambola dopo un errore. A proposito di Qarabag, il pareggio con l’Atletico ha dato forza al nostro risultato: quella è diventata una vittoria importante”.
Hector Moreno potrebbe giocare titolare?
“Moreno è uno di quelli che adesso potrebbe anche partire titolare, o domani o la prossima partita. Sta lavorando bene in settimana, capendo idea di calcio: nel campionato da cui viene si gioca troppo con l’uomo e io non lo voglio questo, ma ha migliorato determinati meccanismi, non è escluso che possa giocare domani dall’inizio”.
Quanto la preoccupa la sfida di domani alla luce della bella prestazione di Londra?
“La forza all’interno dello spogliatoio deve essere una: capire che ogni partita è differente dall’altra e ha un suo grado di difficoltà. Per me la sfida di domani è nettamente più difficile di quella di Londra, sia dal punto di vista mentale, sia per quanto concerne la preparazione della gara. Forse rischiamo di essere un po’ sporchi nel gioco all’inizio, anche considerando il viaggio che abbiamo fatto, ma dovremo essere bravi a fare la partita”.
Ha paura degli errori commessi contro il Napoli, in cui è sembrato che abbiate sottovalutato l’avversario?
“Noi non abbiamo sottovalutato il Napoli, secondo me la differenza è stata nell’approccio. Questo è un dettaglio che scatta a livello mentale. La squadra si è resa conto del secondo tempo fatto con il Napoli: siamo stati molto aggressivi e abbiamo recuperato il doppio del palloni rispetto al primo tempo. Non siamo riusciti a pareggiarla, ma tutto questo ci ha dato forza in vista della partita successiva. I secondi quarantacinque minuti con il Napoli e i novanta con il Chelsea devono essere un punto di partenza per proseguire con questa mentalità”.
Ha giocato con Batistuta e ora sta allenando Edin Dzeko: possono essere paragonati?
“A livello di caratteristiche sono giocatori del tutto differenti: Bati viveva di più in area di rigore, era potente e da trenta metri ti spaccava la forza, di testa era fortissimo e ti sapeva spaccare la porta. Edin è bravo a mandare in compagni a fare i gol, ha unito le due cose e ha trovato tanta continuità. Mi è piaciuta la predisposizione ad aggredire che ha dimostrato a Londra, dettaglio che ci ha permesso di fare la gara. È veramente un giocatore forte. Dzeko per me assomiglia di più a Van Basten, con le dovute proporzioni, però mi auguro che possa diventare un giocatore vincente come è stato l’olandese”.
Ieri l'UEFA ha aperto un provvedimento contro la Roma per dei cori allo Stamford Bridge dei tifosi giallorossi. Che ne pensa del loro atteggiamento durante la partita di Londra?
“È stata una serata splendida dal punto di vista del tifo, noi abbiamo trascinato loro e loro hanno trascinato noi. Siamo determinanti negli atteggiamenti, anche le partite in cui abbiamo perso la squadra è sempre uscita tra gli applausi, questo vuol dire che la gente apprezza il fatto che la squadra dà tutto quello che ha in campo. Questa deve essere una costante. Per quanto riguarda i “bu” io non ho sentito niente, Rudiger è stato negli spogliatoi con noi dopo la gara a scherzare e ridere. Non ho sentito nulla, ero molto concentrato sulla gara. Sono uno che certe cose di solito le nota e a cui danno fastidio, ma non le ho sentite”.
Secondo lei la Roma è pronta per lottare allo Scudetto?
“Voglio continuare a giocare, voglio mostrare sul campo le prestazioni. Giorni fa non eravamo buoni a niente, mentre ora qualcuno dice che siamo in corsa per il titolo: nella vita c’è bisogno di equilibrio, che non significa arrendersi. Vuol dire che serve consapevolezza dei propri mezzi, lavorare sottotraccia e dare fastidio a tutti. L’obiettivo primario è portare a casa i tre punti domani, le altre cose sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano”.
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