“Sicuramente mi aspetto una prestazione migliore dal punto di vista tecnico, non tanto nella prestazione dove ho visto una quada caratterialmente cresciuta. Abbiamo fatto un’ottima settimana, le risposte le darà il campo domani. Mi aspetto una qualità maggiore nel nostro modo di giocare specialmente nel reparto offensivo”.
Domani sarà il vostro primo big match della stagione, che pericoli si aspetta?
“Devo dire che luciano Spalletti ha fatto un ottimo lavoro nella prima partita. L’Inter è una squadra che ha le idee chiare, palleggia con grande qualità. Ha fatto un grande inizio di partita che lo ha portato sul due a zero e ha facilitato le cose. Allo stesso tempo, però, hanno dei giocatori importanti e di qualità, specialmente davanti e negli esterni. In mezzo al campo mi sono piaciuti davvero perché non si sono mai trovati nella stessa posizione e hanno ruotato continuamente”.
Cosa l’accomuna di più a Spalletti e in cosa siete veramente differenti?
“In questo momento si fanno solo paragoni, come è normale che sia. Dico solo che domani prima di tutto c’è Roma-inter, che è la cosa più importante. Per quanto riguarda Spalletti, non devo presentarlo io: è un allenatore di qualità e di esperienza. Io sono più giovane e nella mia carriera ho provato a rubare qualcosa dai dai più bravi, tra cui lui. È un esempio calcistico. A livello personale, poi, siamo rimasti in ottimi rapporti, abbiamo lavorato insieme”.
Manolas e Juan Jesus possono essere due alternative valide a destra?
“Abbiamo ancora un allenamento da fare, valuterò oggi: si sono fatte tante supposizioni, ma non possiamo modificare questa squadra in cinque giorni. Già per assimilare quello che dico io ci vuole tempo, se cambiassimo creeremmo difficoltà. La valutazione finale, comunque, la farò oggi”.
Le piacerebbe più vincere sul campo domani con l’Inter o aggiudicarsi Schick? Che ne pensa del girone di Champions?
“Nella mia testa non c’è il mercato ma l’Inter, desiderio tre punti per lavorare quindici giorni in maniera ottimale e dare forza al gruppo. Il girone di Champions è difficile: ce lo aspettavamo essendo in terza fascia. Però sono fiducioso e mi piace essere ottimista, possiamo giocarcela fino alla fine: le carte in regola le abbiamo, questa squadra può solo migliorare”.
Firmerebbe per eguagliare il record di Spalletti dell’anno scorso?
“Sono convinto che facendo così tanti punti, col fatto che il campionato si è livellato, sicuramente sarebbe un risultato importante e forse anche da Scudetto. Potrei dirti di sì. Il desiderio è fare meglio, magari meno punti ma ottenendo qualcosa di importante. I punti sono sempre relativi, dipende sempre dal livello del campionato”.
Domani gli occhi saranno puntati su Nainggolan, che oggi non è stato convocato dal Belgio: questo può dargli ancora più rabbia per domani?
Io lo vedo sempre carico, lui ha delle qualità straordinarie, può solo crescere, anche fisicamente. La squadra ha dovuto smaltire i carichi di lavoro, gradualmente la sua condizione crescerà. Mi dispiace che non sia stato convocato in nazionale. Le motivazioni non le conosco, spero che faccia una grande partita e che sia protagonista”.
La Roma oggi è più forte rispetto a quella che ha trovato quando ha firmato il contratto?
“Sono arrivati tanti altri giocatori, ho firmato il contratto in pieno mercato. Sono molto contento di allenare questi calciatori ed è normale che se dovessimo migliorare sarei ancora più felice. Questa squadra può fare benissimo e ne sono convinto, già dalla partita di domani”.
Spalletti ha detto che dovranno ancora lavorare per arrivare al vostro livello: è stata solo pretattica?
“Non so cosa volesse dire, io cerco di pensare molto di più alla mia squadra. So che loro sono in un’ottima condizione, mi sono piaciuti molto contro la Fiorentina ma quella di domani sarà sicuramente un’altra partita”.
Spalletti ha detto che gli piacerebbe vedere Florenzi come terzino destro, come sta? È sorpreso di Juan Jesus e del suo rendimento?
“Florenzi sarà sicuramente convocato, lo avrei messo in campo anche io se avessi potuto. Si allena con noi da poco tempo e non ha ancora la condizione ottimale, a gara in corso però mai dire mai: potrebbe essere una soluzione. La speranza di vederlo in campo è anche la mia, per quello che è stato il suo percorso sfortunato nell’ultimo periodo. Juan Jesus non mi ha sorpreso, ho trovato un giocatore con grande disponibilità, voglia di migliorarsi, di fare, di dimostrare che è da Roma. Sono soddisfattissimo di quello che sta facendo ma come tutti gli altri non si deve accontentare, il suo percorso di crescita ha ampi margini di miglioramento”.
L’anno scorso di questi tempi lei ha inanellato due partite fantastiche con Stella Rossa e Bilbao. È solo una questione di tempo per arrivare a quei movimenti anche con la Roma?
“I giocatori si muovevano in campo in maniera perfetta, perché ormai ripetevano le stesse cose da anni. In quel periodo eravamo partiti in ritiro il 27 di giugno con tutti i giocatori a posizione, io con la Roma sono partito il 16 luglio con tutti i giocatori e per di più in giro per il mondo. Ma ero consapevole di ciò. Per quanto riguarda i movimenti in campo, io non chiudo dentro una cella i miei ragazzi obbligandoli a fare solo quello che voglio io, loro hanno la qualità per scegliere le cose giuste da fare sul campo, tra le tante scelte che do loro. Ci vuole ancora tempo, tra apprendimento e condizione fisica. Stiamo crescendo e migliorando. Questi ragazzi credono in quello che propongo e questa è la cosa più importante”.
Qual è la condizione di Moreno? Può essere impiegato domani?
“Non parlo di formazione, anche se avrebbe la possibilità di giocare. È in crescita, ha fatto la Confederation e non ha potuto recuperare pienamente. All’inizio ha fatto un po’ di fatica, deve adattarsi al campionato italiano rispetto all’Olanda dove c’è la tendenza di attaccare l’uomo contro uomo. Lui è molto intelligente. Siamo a inizio stagione non ci sono né bocciati, né promossi. Sto guardando la crescita di tutti e Moreno sta migliorando per quella che è la mia idea di calcio”.
Come sta Karsdorp?
“Sono stati rispettati i tempi dell’operazione, ed è in fase di recupero: sta facendo quasi tutto. La speranza è di vederlo giocare contro la Chapecoense venerdì prossimo, partita in cui mi auguro che lo stadio sia pieno. Questo è l’obiettivo che ci siamo prefissati, con la speranza di averlo a disposizione per la partita di Genvoa contro la Sampdoria”.
Sente di dove chiedere pazienza al suo pubblico per la sua avventura alla Roma? Che emozioni prova per il suo esordio da allenatore in quello stadio?
“Chi conta più di tutti qui è la Roma, non Di Francesco. Sono convinto che i tifosi ci aiuteranno anche nei momenti di difficoltà. Io lavoro e credo di dare il meglio di me stesso alla squadra. Ovviamente a me non piace chi giudica con preconcetto, le cose vanno giudicate quando si conoscono. Conosco la piazza e ho tanta serenità. Quello che conta domani è la Roma ed è la Roma che vuole fare tre punti. Io non rappresento me stesso, io rappresento la Roma: io non devo difendere nessuno, io devo difendere la Roma e sono orgoglioso di poterlo fare”.
Per la prima volta all’Olimpico come allenatore che emozioni sta provando e come passerà la vigilia.
“È veramente una grande emozione, unica. Per chi lo ha vissuto da calciatore e poterlo fare da allenatore specialmente. La prima è sempre la prima con la speranza che ci sia tanta gioia a fine fare. La prima cosa che chiedo ai calciatori è di dare tutto per vincere e proseguire il cammino”.
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