“Vincere il Derby da allenatore è una grande soddisfazione, questa partita me la tengo davvero stretta: è il primo successo da allenatore nella stracittadina. È bellissimo e vi assicuro che si soffre più in panchina…”.
La Roma batte la Lazio 2-1 e conquista il primo Derby della stagione, il primo con Eusebio Di Francesco sulla panchina. Decisivo il rigore segnato da Perotti e conquistato dall’ex Kolarov, seguito da una grande conclusione dalla distanza di Nainggolan. Sì, proprio Radja: il belga era in dubbio fino all’ultimo, ma è stato autore di una partita sensazionale
“Aveva uno stiramento otto giorni fa”, ha dichiarato il tecnico giallorosso al termine del match. “Questo fa capire la grande capacità di recupero che ha, assieme a una volontà di ferro: lo chiamano il Ninja, ma io lo definirei un supereroe”.
Il gol dei biancocelesti è arrivato dal dischetto con Ciro Immobile, dopo l’intervento del VAR che ha portato Rocchi ad assegnare il tiro dagli undici metri per un tocco in area con il braccio di Manolas. Per il resto, in pochissime occasioni la squadra di Inzaghi è riuscita ad impensierire De Rossi e compagni.
“Avevo parlato alla vigilia delle grandi qualità nelle ripartenze della Lazio: dovevamo esser bravi ad assorbire la loro profondità senza cambiare mentalità. Siamo rimasti aggressivi lì davanti, concedendo magari un po’ di spazio: questo ci ha permesso di avere per larghi tratti la partita in mano”.
Florenzi è uscito per un fastidio: come sta?
“Era semplicemente un po’ appesantito, ha giocato una partita molto importante con la Nazionale, ha cercato di recuperare e ha dato tanto pure oggi”.
C’è stata una grande pressione offensiva della tua squadra: come l’avevi preparata la partita?
“Abbiamo fatto una partita simile a Firenze, con una grande pressione e con i movimenti di attaccanti e terzini. Avevamo preparato certe situazioni, forse nel primo tempo dovevamo farlo di più. Quando una squadra cerca di giocare con tre difensori e di aprirsi, noi siamo sempre lì alti a cercare di mettere difficoltà con la nostra pressione. Questa scelta rischiava di toglierci qualcosa con la loro grande capacità di andare in verticale, invece ci ha dato tanto”.
La squadra sembra recepire quello che dici con una convinzione totale.
“A Roma la cosa più difficile è entrare nella testa dei calciatori e devo dire che questo aspetto per noi ormai è superato: i ragazzi sono convinti di quello che fanno e prepariamo tutte le partite in una determinata maniera. Ora la fase offensiva mi piace anche di più, vedo diversi movimenti che mi fanno molto piacdre. In questo ambiente non dobbiamo fermarci, serve continuità. Siamo cresciuti tanto e soprattutto in allenamento. Questo fa la differenza”.
Come si sente lì in alto a due punti dal Napoli?
“Lì in alto speriamo di restarci per tanto tempo, non tutti ci davano per favoriti. Io credo molto nel lavoro e in quello che propongo. Ora i calciatori si rendono conto che quando riescono stare dall’altra parte hanno grandissimi vantaggi”.
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