Il direttore sportivo non ha nascosto la sua grande soddisfazione “per aver portato alla Roma un calciatore magnifico, per il sostegno ricevuto dalla Società in questa operazione e per la voglia del giocatore di venire. A livello personale e professionale sono molto soddisfatto”.
Monchi ha inoltre annunciato che quella di Schick “è l’ultima presentazione di un calciatore in questa finestra di mercato, non ce ne saranno altri”.
Cosa l’ha spinta a portare Schick a Roma e come pensa di aver battuto la concorrenza?
“Il motivo? I buoni calciatori trovano sempre spazi nelle squadre importanti e lui è un calciatore magnifico. Come abbiamo battuto la concorrenza? È stato un lavoro di tutti, dell’allenatore, di Francesco Totti, della Società nella persona di Mauro Baldissoni e mio in prima persona, oltre alla sua voglia. Abbiamo lavorato molto insieme per dare a Patrik la migliore proposta possibile. Lui ha ritenuto che fosse adeguata per il suo futuro”.
Può farci il punto sulle operazioni in uscita per Castan, Gyomber, Tumminello, Vainqueur?
“Sono situazioni differenti tra loro. In questo momento il lavoro più intenso riguarda le uscite di Gyomber e Vainqueur. Con Tumminello stiamo studiando con tranquillità la situazione. Potrebbe anche rimanere visto che piace all’allenatore ma se ci saranno occasioni che permettano al calciatore di crescere le studieremo. È un valore importante per la società. Per Castan, se non riuscissimo a trovare un club che lo soddisfi e soddisfi la società potrebbe anche rimanere qui”.
Prima dell’operazione Schick si è concentrato molto su Mahrez: che differenza c’è stata tra le due trattive?
“La risposta è semplice: non puoi comprare qualcosa da qualcuno che non vuole vendertela. Si arriva a un punto in bisogna smettere di insistere”.
Si cercava un esterno e sono arrivati Schick e Defrel: ha cambiato i piani in corsa? Florenzi può essere l’esterno?
“Vi svelo un piccolo segreto che Patrik già conosce. Il mio primo viaggio fuori da Roma, precisamente a Milano, per trattare per conto la Roma fu per Patrick Schick, due mesi e mezzo fa. Patrik è sempre stato una nostra ossessione. In quel momento, per circostanze esterne alla Roma, la strada del giocatore era verso la Juventus. Non voglio entrare in temi tattici, il mio dovere è dare giocatori migliori possibili all’allenatore. Credo che sia spazio sufficiente per tutti, Schick, Defrel, Florenzi, Under, Dzeko. La fortuna che abbiamo e avere il miglior allenatore possibile per distribuire questi giocatori”.
Ha detto che il mercato della Roma è chiuso, non c’è bisogno di un difensore?
“Tutte le decisioni durante questo periodo di mercato sono state analizzate e concordate con l’allenatore. Abbiamo lavorato magnificamente al fianco di Eusebio su tutte le decisioni. Tutte le squadre possono essere migliorate, ma occorre avere gli strumenti finanziari per poterlo fare. La Roma ha fatto uno sforzo importante in questo mercato, pari alle proprie possibilità: è la cosa più sensata da fare, cercare il massimo in base alle proprie possibilità. La rosa può essere migliorata? Certo, tutte le squadre sono migliorabili, anche il Barcellona di Crujiff o Guardiola e il Real di Zidane. Ma sono soddisfatto”.
El Shaarawy resterà?
“Sì, non c’è nessuna offerta”.
Le era mai capitato di portare al termine trattative così complesse?
“No, è stata abbastanza complessa. Siamo stati capaci di concepirla in quanto era l’unico modo di convincere la Sampdoria a cedercelo”.
Che voto darebbe al mercato della Roma?
“Sarei poco obiettivo. Sono soddisfatto, pienamente? No, sono per natura ambizioso. Come attenuante ho che il mercato per me è iniziato a giugno, di solito dura tutto l’anno e oggi inizia quello della prossima stagione. Voto? Direi più che sufficiente ma devo studiare di più per il prossimo anno”.
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