“Siamo qui per presentare Hector Moreno, è stato il mio primo acquisto come ds della Roma e, anche per questo, per me è molto importante sul piano emotivo. È un calciatore che seguivo già ai tempi del Siviglia e che speravo un giorno di avere con me. Queste condizioni ora si sono realizzate e sono pertanto soddisfatto”.
Come va la trattativa di Mahrez? Se non dovesse andare in porto ha in programma un piano b?
“A me non piace lavorare su un solo nome, ma su tante altre possibilità: mi sembra più logico. Tra queste c’è Mahrez, che è di dominio pubblico, altre invece non sono note. Abbiamo presentato due offerte, la seconda delle quali per noi è giusta. Dopo questa ci siamo fermati e stiamo lavorando su altre opzioni. Qual è la percentuale di riuscita? Non lo so, non esiste un misuratore: la trattativa va in porto oppure no. Per riassumere: Mahrez è una delle opzioni, ma non è l’unica. Dopo l’ultima offerta stiamo per virare verso altre possibilità”.
Manolas resterà alla Roma anche se non rinnova il contratto? Acquisterete comunque un nuovo difensore centrale?
“Al momento Manolas è un giocatore della Roma e credo che continuerà a esserlo per parecchio tempo. Per quanto riguarda il contratto a me risulta che sia molto contento di restare qui. La priorità ora è l’esterno di destra. E dopo osserveremo il mercato per capire se siamo soddisfatti dei difensori che abbiamo. Preso l’esterno avremo 20-25 giorni per capire se sarà il caso di prendere altri calciatori. Kolarov può giocare sia centrale sia terzino, non è il momento di essere frettolosi nelle scelte, abbiamo fatto un ottimo mercato e siamo soddisfatti delle nostre scelte”.
Pensa di aver messo nelle mani dell’allenatore una Roma più forte di quella dell’anno scorso?
“Il termometro che ci permetterà di capire tutto questo è la classifica, considerando anche il cammino nelle coppe. Potrei rispondere di sì, ma non mi piace fare valutazioni di questo genere senza incrociarle con i dati della classifica”.
Sabatini ha detto che ha fatto entrare 120 milioni nelle casse della Roma nella sua esperienza qui, lei sente la pressione di dover fare meglio di lui?
“Non c’è nessuno che mi metta più pressioni di me stesso. Per questo sono a Roma e nel campionato italiano. Mi piacerebbe avere la stessa traiettoria di carriera di Sabatini, è una persona che ammiro, ma sottolineo che non c’è nessuno che mette pressione a Monchi più di monchi stesso.”
Oggi abbiamo visto Baldini al campo di allenamento. Come è il suo rapporto con lui? È lei la persona che ha piene deleghe sul mercato?
“Una delle persone che hanno fatto sì che io sia qui è Franco Baldini. Per me rivederlo è senz’altro un piacere. La sua non è una presenza molto continua e confesso che non mi dispiacerebbe il contrario, considerata l’esperienza che ha nel calcio italiano e nella Roma. È qui perché collabora con Jim Pallotta e qui siamo nella città del presidente. La sua presenza non mi preoccupa, tutt’altro. Ogni suo aiuto è ben accetto. Ritengo che le grandi opere non siano frutto di una sola persona ma di un insieme di persone. L'aiuto di ogni persona è fondamentale: dal presidente Pallotta fino all’ultimo impiegato di Trigoria. Se potrò ricevere aiuto da chiunque ne sarò ben felice e non per questo avrò la sensazione di perdere il mio prestigio”.
Che caratteristiche cercava quando ha acquistato Hector Moreno?
“Cercavo un centrale con esperienza europea, Hector ha giocato nel campionato olandese e spagnolo: ci serviva un calciatore che avesse una bona uscita di palla e le sue caratteristiche rispecchiavano le esigenze di Eusebio Di Francesco”.
C’è nell’orbita della Roma qualche altro calciatore messicano?
“Se sono stati solo quattro nella storia della Serie A e lui è il primo della Roma, direi che per ora è sufficiente così (ride, ndr). A parte gli scherzi, il calcio messicano è in rapida crescita in termini di qualità ed è sicuramente nel mirino di una direzione sportiva di una squadra come la Roma”.
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