“Gol a parte credo che sia giusto parlare di come abbiamo giocato la partita” ha detto il tecnico giallorosso a fine incontro “ visto che abbiamo creato tante occasioni durante la gara e potevamo e dovevamo segnare prima, e visto che alla fine dei conti abbiamo preso il primo tiro in porta solo a 5 minuti dalla fine”.
La squadra comincia un po’ a fare fatica a fare gol, come mai?
“Io quando vedo la squadra costruire calcio sono contento e lo sono quando vedo una mentalità corretta in campo. Anche dal punto di vista difensivo concediamo pochissimo. Sapevamo che il Cagliari stasera avrebbe cercato una palla sporca e lunga su Pavoletti lavorando sulle seconde palle e non ci avrebbe quindi permesso di essere aggressivi come avremmo voluto. Noi abbiamo avuto una grandissima supremazia territoriale e la possibilità di segnare prima ma non siamo stati cattivi, determinati e cinici. Noi ci siamo allenati su questo aspetto, si vede che non basta. Non ho la bacchetta magica, ma vedo una squadra che crea comunque tanto: poi quando segni solo al 94’ e si dice che la squadra ha difficoltà a segnare, ma io non sono assolutamente d'accordo: la squadra, anche se ha fatto una partita sporca in alcune situazioni, voleva fare la partita come sempre”.
Va migliorata l’intesa Dzeko-Schick?
Non mi piace questo binomio, perché noi giochiamo con tre attaccanti davanti e non con due. Il fatto che oggi io abbia schierato Schick è per farlo crescere: non ha ancora una condizione ottimale ma è un giocatore che per capire come deve muoversi dentro la squadra deve giocare. Si sono scontrati in campo? Sì, ma è del tutto casuale la cosa. Non dobbiamo creare un caso e fare un film sulla coppia Schick-Dzeko. Devono semplicemente giocare e affinare determinati meccanismi, tutto qui”.
Abbiamo visto una Roma meno intensa: dopo mesi spettacolari ci può essere un calo fisiologico o mentale?
“Con il Chievo abbiamo tirato 40 volte, oggi ‘solo’ 20 tiri in porta. Magari con più precisione l’avremmo potuto risolvere anche prima del 94’. Devo dire che abbiamo accelerato di più nel secondo tempo. Nella prima frazione le situazioni di pressing della mia squadra non mi sono piaciute quasi per niente, ma quando affronti una squadra che non ha come primo obiettivo il fraseggio, ma la butta lunga, non ci aiuta a recuperare subito le palle in attacco che per noi sono spesso determinanti. Dobbiamo migliorare in alcune situazioni, la qualità di alcuni movimenti, ad esempio sugli esterni però nella settimana ho dovuto fare del lavoro sui miei giocatori in modo mettere dentro loro benzina e lavoro in modo da portarli ad affrontare meglio tutte le prossime gare. In questo modo si rischia di avere meno brillantezza però alla fine abbiamo ottenuto quello che dovevamo ottenere”.
Nainggolan ha giocato, nonostante fosse diffidato: l’ha visto un po’ condizionato?
“Prima di tutto non mi piaceva che si pensasse alla Juve, quando avevamo oggi una gara determinante e l’abbiamo sofferta. Io da allenatore sapevo bene quanto fosse difficile la gara di stasera e dovevo e volevo dare con lui in campo un segnale alla squadra, facendo capire che questa di oggi era una partita importante. Ho voluto fortemente mettere in campo Radja e poi Strootman non era stato bene in settimana”.
E’ arrivato il momento di far tirare i rigori a Dzeko?
“Ricordatevi di quanto li tirava, non li ha indovinati tanti. Devo dire che un attaccante poi ti chiede quando vuole tirare i rigori ed Edin non lo chiede. Abbiamo poi nel caso altri rigoristi, come De Rossi. Diego lo scorso anno è stato un cecchino quasi infallibile poi quest’anno ne ha sbagliati due: può accadere di sbagliare, ma chi non li batte non li sbaglia. Alla fine si fanno delle scelte e io ritengo che ad ogni modo Perotti sia uno dei migliori rigoristi d’Italia”.
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