“Leggenda è una parola impegnativa, mi fa piacere ricevere questo premio per la mia carriera”: non finiscono i riconoscimenti per Francesco Totti e per la sua straordinaria vita da calciatore.
Il dirigente giallorosso ha ritirato il premio organizzato dalla Gazzetta dello Sport martedì sera a Milano, dove ha risposto ad alcune domande.
Ti sei calato nel tuo nuovo ruolo con entusiasmo: ti viene mai voglia di rimettere gli scarpini?
“In alcuni momenti della partita sì, ma anche senza di me stanno facendo molto bene, sono contento del lavoro del mister e della squadra. Io sono entrato in questa nuova ottica subito e bene”.
Hai vinto uno Scudetto da capitano: che effetto ti farebbe vincerlo da dirigente?
“Accetterei volentieri questa novità: spero di riuscirci”.
Ti ha stupito Di Francesco?
“Conoscevo la sua stoffa, da allenatore però non pensavo fosse così bravo e ha anche margini di miglioramento. È preparato, convinto, sicuro di sé: ha preso la strada giusta per diventare un grande allenatore”.
Il tuo addio al calcio è stato un momento incredibilmente emozionante: lo rivedi mai?
“Sì, mi capita, lo fanno i miei figli e alla fine lo faccio anche io. Ripenso a ogni minimo secondo di quella giornata. È stata la fine di una carriera ma anche l’inizio di una nuova: una cosa brutta e una bella, allo stesso modo importanti”.
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