Un cavernoma è un ammasso di cellule ematiche che ha l’aspetto e le dimensioni di un lampone e che può formarsi nel cervello, causando sintomi come emorragie, attacchi epilettici e problemi neurologici, tra cui vertigini, visione doppia e problemi di equilibrio. Nel settembre 2014, il difensore della Roma Leandro Castan è stato sostituito in una gara contro l’Empoli, vittima a suo dire di sintomi simili a quelli descritti e, dopo essere stato visitato da un medico, al brasiliano è stato diagnosticato il sopracitato problema.
Non è sempre necessario operare ma, in quanto atleta professionista, è stato deciso che fosse fondamentale per il brasiliano sottoporsi all’operazione. I 46 minuti giocati contro l’Empoli sarebbero rimasti gli unici di quella stagione per Castan, che sarebbe poi ritornato in campo poco meno di un anno più tardi all’inizio della stagione 2015-16. Tuttavia, quell’anno lontano dai campi ha consentito a Castan di portare a termine una dura battaglia, che avrebbe potuto compromettere la sua carriera da giocatore.
Nelle due stagioni precedenti, Castan era stato una pedina importante della linea difensiva giallorossa. Dopo essere arrivato alla Roma dal Corinthians, Castan si è espresso al meglio nella seconda parte della stagione 2012-13. Nell’anno successivo sembrava che la Roma potesse ambire a conquistare il titolo nazionale, dopo aver vinto le prime dieci gare della stagione incassando solamente un gol. Sarebbe stata poi la Juventus a laurearsi campione d’Italia ma Castan aveva creato un’ottima intesa con l’attuale difensore bianconero Medhi Benatia.
In quel periodo non c’era alcuna avvisaglia del problema in questione, ma nella stagione successiva, il cielo si è improvvisamente rannuvolato. Il 3 dicembre Castan è stato operato con successo e il medico ha confermato che l’intervento era stato assolutamente necessario al fine di preservare la sua carriera da calciatore.
“È vero, il suo equilibrio sarebbe stato compromesso senza l’operazione” – ha affermato il professor Giulio Maira, in seguito all’intervento. “Dopo tutto, i primi sintomi di un cavernoma sono i momenti di vertigine. È impossibile giocare a calcio se ci si sente come se si avesse il mal di mare. Abbiamo rimosso il cavernoma, che aveva perso sangue, quindi sia lui che i tifosi devono avere pazienza”.
Castan ammette che durante questo periodo si trovava in un grande stato confusionale e che voleva semplicemente tornare in Brasile e sperare che passasse tutto. Ma doveva reagire diversamente, in quanto credeva che come padre avrebbe dovuto dimostrarsi forte per placare ogni preoccupazione mostrata dai suoi figli.
La paura che chiunque avrebbe provato in questa situazione è stata difficile da superare per il giocatore, una sensazione di cui Castan ha parlato alla stampa, assieme al suo adattamento a una vita completamente diversa. “Ero uno dei cinque migliori difensori della Serie A, poi, improvvisamente, ero diventato un ex giocatore e avevo paura di morire”, ha confessato il brasiliano a La Repubblica. Più o meno nello stesso periodo, ha scoperto che sua moglie era di nuovo incinta, una notizia agrodolce in una situazione così critica.
“Mi ricordo il terrore provato in ospedale, la notte prima dell’operazione”, ha continuato il difensore. “Quando mi sono svegliato sentivo tutto ma non riuscivo a muovermi. Mia moglie era lì, al mio fianco. Quei due giorni in cura intensiva sono stati i più difficili della mia vita. Continuavano a ripetermi che l’operazione era andata bene ma io mi chiedevo se tutto sarebbe mai tornato come prima”.
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In questa situazione, tornare a giocare a calcio era probabilmente l’ultima delle priorità, considerate le più impellenti preoccupazioni. Castan ha dovuto imparare nuovamente a camminare e ha rivelato che c’era il 10% di possibilità che vi fossero danni permanenti, come la bocca storta oppure i movimenti limitati.
Tuttavia, nonostante le difficoltà, il difensore ha recuperato in maniera prodigiosa da una procedura così invasiva ed è tornato a disposizione per giocare dopo aver saltato solamente una stagione. Giocando per obiettivi importanti, la Roma non poteva permettersi di rischiare e aspettare di vedere se Castan sarebbe tornato ai suoi livelli, dandolo in prestito.
Del suo possibile trasferimento alla Sampdoria non se n’era fatto niente, alla fine, si dice per problemi di amalgama con il resto del gruppo. Il giocatore ha quindi deciso di accasarsi al Torino. Castan si era subito ambientato bene a Torino e i granata avevano anche pensato di acquistarlo a titolo definitivo, fino a quando un infortunio non lo ha costretto a fermarsi quasi fino al termine della stagione e l’allora allenatore SInisa Mihajlovic aveva conseguentemente trovato altre opzioni per quanto riguardava il reparto difensivo.
Tornare alla Roma non era fattibile e quindi, all’inizio di questa stagione Castan ha accettato di trasferirsi al Cagliari, dopo aver ammesso che i suoi figli avevano iniziato a chiedergli perché non giocava mai. Tuttavia, la stagione in Sardegna è stata molto positiva e il difensore è stato elogiato dal suo allenatore Diego Lopez per le sue prestazioni con la compagine sarda.
“Sappiamo tutti cos’è successo a Castan negli ultimi anni” – ha dichiarato l’allenatore a Sky dopo la vittoria per 2-1 sulla SPAL lo scorso febbraio. “Assieme al direttore e al presidente abbiamo deciso di rischiare e puntare su di lui. Castan parla molto con i compagini in allenamento, lavora sodo ed è bello vedere tutto questo. Sapevamo che sarebbe stato un giocatore fantastico ma, a essere sincero, non mi aspettavo che tornasse a questi livelli dopo un anno passato ai box”.
In quella partita, il centrale di difesa ha fornito un assist, effettuato tre tackle, intercettato quattro palloni e non meno di sei respinte, in una prestazione superba e a tutto tondo. Ma il semplice fatto che sia di nuovo in campo in una formazione di Serie A dimostra la determinazione, il coraggio e il desiderio di Leandro Castan di continuare a giocare a calcio.
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