In pochi consideravano la Roma una favorita per raggiungere la fase a eliminazione diretta di UEFA Champions League dopo essere stata sorteggiata nel Gruppo C con Chelsea e Atlético, ma i Giallorossi hanno stravolto tutti i pronostici passando come primi del girone.
In vista della sida dei quarti di finale contro il Barcellona, non ci sono grandissime aspettative, ma la Roma è pronta a stupire ancora una volta. Per Stephan El Shaarawy, tuttavia, il ruolo da sfavorita si addice perfettamente alla squadra che mercoledì volerà al Camp Nou per giocare l'andata.
"Penso che per qualsiasi giocatore, e non solo per me, la Champions sia il massimo a cui si possa ambire; sono quelle notti veramente speciali dove ti guarda tutto il mondo. È la competizione più importante che c’è insieme alla Coppa del Mondo, e penso che sia il sogno di chiunque poterla giocare e poter vivere queste notti che sono speciali. Sono veramente belle emozioni, soprattutto quando poi riesci a incidere e quando riesci a vincere e arrivare anche nelle prime otto come è capitato a noi quest’anno. Sicuramente è una grandissima soddisfazione. Sono cose che ti porti dietro per tutta la vita".
"Il mio esordio è stato bello da un lato e brutto dall'altro. Giocavamo all’Emirates Stadium contro l’Arsenal, negli ottavi, avevo 19 anni ed è stata un’emozione incredibile anche se quella partita l’abbiamo persa 3-0. Poi comunque siamo passati perché all’andata avevamo vinto 4-0 in casa. È stata una grandissima emozione, un momento speciale. Sentire per la prima volta la musichetta della Champions League in campo, è un’emozione indimenticabile".
"Sappiamo che sarà ovviamente difficilissimo giocare al Camp Nou contro il Barcellona, però alla fine non abbiamo niente da perdere. Per cui dobbiamo fare la nostra partita cercando di essere attenti a ogni minimo dettaglio, perché loro, si sa, possono farci male in qualunque momento. Dobbiamo cercare di avere un grande spirito di sacrificio e cercare di sfruttare le occasioni che avremo. Dobbiamo anche pensare che la qualificazione si gioca in 180 minuti e non in una sola partita. Dovremo assolutamente cercare di fare risultato a Barcellona, pensando però che poi c’è da giocare anche una partita di ritorno in casa".
"Penso che contro il Barcellona dovremo stare attenti a tutto: dal loro palleggio, dal loro possesso palla, alle giocate di Messi, che è il più forte giocatore che c’è in questo momento, non solo del Barça ma di tutto il mondo. Giocheremo contro il più forte e ogni sua giocata potrà essere determinante per loro. Dovremo cercare di prendere le dovute accortezze e cercare di subire il meno possibile".
"C’è grande entusiasmo, grande voglia di arrivare a quella partita perché è una serata che tutti vorrebbero vivere, per cui vogliamo prima di tutto fare un buon risultato a Barcellona per poi avere anche maggiore entusiasmo nei tifosi nella partita di ritorno. Questo è l’obiettivo che ci poniamo".
"Tutti dicono che partiamo sfavoriti ed è la verità: ma, ripeto, avevamo per tutti anche poche chance di passare il girone, per cui non ci dobbiamo pensare. Dobbiamo pensare invece che affrontiamo una squadra forte. Dobbiamo fare la nostra partita, giocare come sappiamo e provare a fare questa impresa che per la Roma, per la città, per i tifosi sarebbe un evento storico. Tutti vogliamo cercare di creare qualcosa di importante".
"Il mio primo idolo è stato Ronaldinho, quando era al Barcellona. Mi ricordo che guardavo ogni suo video su YouTube, cercavo anche di imparare visto che mi piacevano molto i numeri che faceva. Cercavo sempre di imparare qualcosa e ripeterla anche a casa. Poi il mio idolo in assoluto è stato Kakà, sia come giocatore ma anche come persona perché lo stimavo moltissimo. Anche da piccolo mi paragonavano molto a lui per questa progressione palla al piede che avevo, quindi mi è sempre piaciuto sia come giocatore sia come persona. Poi ho anche avuto l’onore di giocarci insieme, al Milan. Come persona era proprio come me l’aspettavo io. Un ragazzo umile, veramente buono".
"Diciamo che appena sono arrivato, sono riuscito subito a far parlare il campo per me. Questa è stata la cosa più importante, anche perché venivo da sei mesi non positivissimi al Monaco e sono riuscito a invertire la rotta e a ribaltare la situazione molto velocemente facendo tanti gol e buone prestazioni. Penso che questa sia stata anche per me una bella iniezione di fiducia. Adesso sto ritrovando la giusta condizione, sia fisica che mentale, per cui è un momento buono e devo seguire questa strada".
"Roma è una delle città più belle del mondo, soprattutto da visitare, e mi trovo molto bene qui. Anche nella zona in cui abito ho fatto molte amicizie, per cui non posso lamentarmi. Anche qui all’interno della società e del gruppo, mi sono trovato bene subito dall’inizio, anche perché conoscevo già alcuni compagni. Mi hanno fatto subito integrare al meglio e anche le persone che lavorano all’interno di Trigoria sono tutte persone per bene con cui mi sono trovato alla grande. Sto bene, sono contento e spero quindi di rimanere qua".
"Sì ho tantissime maglie. Diciamo che ho proprio una bacheca a casa mia a Savona dove ho fatto proprio una parete con tutte le magliette e ho postato una foto sui social. Quelle esposte sono le più importanti, le più significative per me, quelle dei giocatori più forti contro cui ho giocato. C’è quella di Neymar contro il Brasile, di Messi contro l’Argentina e contro il Barcellona, la prima maglia di Kakà, che è stata quella che mi ha dato quando abbiamo giocato la prima partita contro che era Milan-Real Madrid, un’amichevole che abbiamo fatto in America. Penso anche tante altre maglie importanti, anche quella del capitano Francesco Totti: sono maglie che custodisco gelosamente perché sono di giocatori che hanno fatto la storia".
Confermo di aver preso visione della privacy policy.
© 2018/2024 Soccer S.r.l. – P.IVA 09305501000 - tutti i diritti riservati. I nomi AS Roma, i loghi e le immagini sono marchi registrati o non registrati di Soccer S.r.l. Tutti gli altri marchi possono essere di proprietà dei rispettivi titolari.