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Barcellona-Roma: la conferenza di Di Francesco in cinque punti


Eusebio Di Francesco ha incontrato la stampa alla vigilia della sfida contro il Barcellona al Camp Nou, valida per l'andata dei quarti di finale di Champions League. Ecco le parole del tecnico giallorosso in cinque argomenti fondamentali

Eusebio Di Francesco ha incontrato la stampa alla vigilia della sfida contro il Barcellona al Camp Nou, valida per l'andata dei quarti di finale di Champions League. Ecco le parole del tecnico giallorosso in cinque argomenti fondamentali.

GLI INFORTUNATI

“Io credo che il Barcellona sia molto forte già di suo: non ha bisogno di ricevere vantaggi su chi giocherà o meno, anche se credo che i nostri avversari non baseranno la partita su chi metteremo noi in campo. Nainggolan è un calciatore importante per noi, tra oggi e domattina faremo il provino per capire in maniera definitiva se ci sarà: per ora è al 50 per cento. Pellegrini è stato recuperato e farà la rifinitura con noi. Specialmente in questa gara, ho voluto mettere tutti sull’attenti: nessuno è sicuro di poterla giocare e magari in tanti saranno protagonisti. Domani non giocherà chi scende in campo a destra o a sinistra, domani scenderà in campo la Roma. Questo è il messaggio dato ai ragazzi: dobbiamo giocare ancora di più da squadra”.

IL BARCELLONA

“Nelle partite di Champions giocate in casa, il Barcellona ha preso solo un gol: dico questo per far capire che, nonostante l’atteggiamento molto alto, ha subito pochissimo dagli avversari. Noi dobbiamo avere un atteggiamento propositivo con la speranza di poter far loro del male. Questa chance se la sono guadagnata i ragazzi, quindi perché non guardare avanti con grande ottimismo e anche con grande spensieratezza?”.

DEFREL O EL SHAARAWY?

“Magari non gioca nessuno dei due, potrebbe anche capitare. Hanno caratteristiche differenti, sicuramente Defrel ha meno partita sulle gambe e meno allenamenti. Stephan ha avuto maggiore continuità e potrebbe reggere al meglio la partita per 90 minuti. Hanno caratteristiche differenti, cambia l’impostazione nel giocare la palla tra i due: uno è bravo ad andare dentro con il pallone, l’altro a sfruttare la profondità. Dipenderà anche dall’andamento della gara”.

SPENSIERATEZZA

“Davanti avremo una squadra che magari ti porta ad abbassarti, lo dicono i numeri e il loro atteggiamento. La spensieratezza, però, deve far parte dell’indole di ogni calciatore, specialmente se sei in una squadra importante che gioca a calcio: bisogna osare sempre qualcosa in più. Non mi piace però la spensieratezza del “come va va”, noi vogliamo prepararci la partita per essere competitivi”