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    Ranieri: "Diamo il massimo e poi tiriamo le somme"


    Le parole di Claudio Ranieri nella conferenza stampa in vista di Roma-Juventus.

    La Roma è obbligata a vincere ma la Juve ha perso solo due partite: come si batte una squadra così?

    “Bel quesito, bisogna essere anzitutto determinati e concentrati. Sappiamo benissimo di aver perso una buona chance a Genova, ma è importante far vedere ai nostri tifosi la reazione d’orgoglio che bisogna avere in questi momenti. Sono entrato in un momento in cui era difficile entrate in Champions ma siamo lì: ci sono tre partite a disposizione e la cosa importante è non avere il rammarico. Diamo il massimo e poi tiriamo le somme”.

    Molti tifosi di squadre italiane sono scontenti dell’andamento delle rispettive squadre, compresi quelli della Juventus. Come se lo spiega?

    “Forse le aspettative erano diverse. Si vuole vincere tutti quanti, ma alla fine lo fa solo uno. E complimenti alla Juventus”.

    Come sta Dzeko?

    “È un giocatore molto forte, determinato, si allena sempre bene. Può capitare un anno in cui non si riesce a far gol, mentre in altre annate ci si riusciva. La sua voglia e la sua determinazione mi hanno sempre fatto optare per lui, perché è un giocatore importante per la Roma. Anche se non sta facendo i gol che tutti si aspettavano da lui, mette in pratica un gioco che aiuta i compagni”.

    Ci sono quattro squadre inglesi in finale europea: se lo aspettava?

    “Un po’ mi ha sorpreso. Anni fa facevo notare che senza un break invernale le squadre inglesi non riuscivano ad arrivare in fondo al campionato per far recuperare i giocatori, sia a discapito della fase finale delle coppe sia della Nazionale. Evidentemente gli allenatori hanno cambiato qualcosa e c’è stato quel qualcosa in più, il bello del calcio, che ha fatto sì che le quattro finaliste delle coppe più importanti siano inglesi”.

    Zaniolo sembrava spaesato nel ruolo in cui è stato impiegato contro il Genoa: è un discorso fisico del giocatore o di posizione?

    “Ne abbiamo parlato più volte, lui è una mezzala a tutto campo. In questo momento per me è stato importante come trequartista e come esterno destro, entrambi ruoli non suoi. Ha una tale prestanza fisica e grandi strappi nel suo gioco che all'occorrenza più ricoprire ance quel ruolo. Nel primo anno di debutto in Serie A, ovviamente, non si possono fare tute le partite al cento per cento. Negli ultimi allenamenti, però, lo sto vedendo rinfrancato e voglioso: questo per me è importante”.

    Aveva detto che se Conte fosse arrivato sarebbe andato a prenderlo all’aeroporto: ora che fa, resta qui e non va proprio a Fiumicino?

    “Io sono venuto qui perché la Roma mi ha chiamato ed essendo tifoso sono venuto con entusiasmo e volontà. Finito questo, finisce il mio lavoro”.

    Il rientro di De Rossi potrebbe favorire Zaniolo mezzala?

    “Potrebbe, ho ancora questi due giorni per scegliere la formazione. Deciderò pensando sempre al meglio della squadra e a quello che potrebbe darmi la formazione nei 90 minuti”.

    Cengiz come sta? Ancora deve migliorare e crescere?

    “Questo ragazzo vede la porta come pochi, ha un gran tiro. L’infortunio gli ha fatto perdere determinate qualità e caratteristiche che non sono espresse al massimo, durante gli allenamenti si avvicina sempre di più a centrare la porta. Quello che deve migliorare per me, soprattutto con il 4-2-3-1, è che gli esterni devono rientrare. Deve aiutare a chiudere la squadra, so che non è un recuperatore di palloni, ma se non si copre quella zona il terzino subisce sempre il 2 contro 1. Deve migliorare nel recupero di palla”.

    Nelle settimane precedenti si è parlato tantissimo dell’allenatore dell’anno, Pallotta qualche giorno fa ha anche fatto un appello ai tifosi parlando dello Stadio. La partita di Genova si può spiegare anche così? Almeno dall’esterno sembra che si sia perso di vista quanto era importante il campionato in corso?

    “È difficile dire se anche la partita di Genova si possa spiegare con tutto il bailamme che c’è, perché è una cosa capita anche nel calcio mondiale. Io dico che dovevamo essere più pratici e concentrati e non permettere di subire quel gol su calcio piazzato. Ok le chiacchiere, ma sul campo bisogna essere concentrati e determinati. A fine partita ho detto “spero che questo punto alla fine guadagnato ci possa essere utile”. Questa credo che sia la cosa più importante: restare concentrati nel nostro. È giusto che si parli di tutto all’esterno, ma noi addetti ai lavori dobbiamo essere concentrati sul nostro lavoro. Dobbiamo essere concentrati solo sulla partita che andiamo a giocare”.

    Quando dice che il suo lavoro è concluso fra poche settimane esclude di rimanere alla Roma? Dato che si è parlato di Conte, lei da allenatore della Roma pensa che qui ci sono condizioni per un progetto vincente qui a Roma?

    “Io una volta firmato avevo già deciso di accettare in un momento di bisogno della mia squadra del cuore. Finisce il campionato e finisce il mio lavoro. Mi sento di promuovere la Roma, è un bene inestimabile. È logico che mi sento di promuovere la mia squadra del cuore”.

    Alla Roma quanto manca per arrivare al livello della Juve?

    “La Juve tra le top è un grossissimo punto di riferimento. Io credo che per la Roma sia vitale avere lo stadio di proprietà. Dopo quello potrà iniziare a fare una rincorsa alla Juventus, senza lo stadio avrà grosse difficoltà”.

    Quest’anno è mancata un po’ di cattiveria: questo deriva dal carattere che trasmette dall’allenatore o dipende anche dai dirigenti che ci sono intorno?

    “La determinazione e le caratteristiche della squadra vengono marcate dal carattere e dalla qualità dei giocatori. L’allenatore in quel caso basta che dica due parole, perché ha una squadra di carattere e personalità. Il bello è quando si riesce a costruire una squadra a somiglianza dell’allenatore. Klopp sta facendo un lavoro stupendo perché ha giocatori che sposano al cento per cento la sua filosofia. Per questo il Liverpool è spumeggiante e sa dare tutto. Prima c’erano alti e bassi, ora invece c’è sempre quella intensità di gioco per tutta la partita e per tutto il campionato. Ora ce la fa. Questo è segno che c’è una grossa unione tra società, allenatore e giocatori”.

    Come ha visto Pastore in settimana dopo l’esclusione a Genova?

    “L’ho visto bene. Non ha accusato il colpo dell’esclusione e questo è importante. Ci sono giocatori molto sensibili. Lui ha capito e si è allenato bene. Ha la possibilità di essere scelto”.

    Come stanno Santon e Karsdorp? È possibile vedere anche Florenzi esterno alto?

    “Si sono allenati tutta la settimana, stanno bene ma non hanno i 90 minuti Florenzi è un jolly che può giocare sia basso sia alto. Abbiamo sempre la possibilità di poterlo utilizzare nei due ruoli”.