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    Di Francesco: “Domani deve scattare una molla”


    “Cercherò sempre di dare il massimo con il desiderio di vedere una squadra con il sangue agli occhi per dimostrare di voler cambiare passo. Mi auguro che questa molla scatti domani”

    Nella conferenza stampa alla vigilia di Roma-Inter, Eusebio Di Francesco ha sottolineato la necessità di cambiare ritmo in campionato e in stagione.

    “Abbiamo dimostrato di saper fare di tutto in positivo e in negativo. Ci vuole grande determinazione. Quello che non voglio mai rimproverare è il non aver dato tutto”.

    Gli errori sembrano sempre gli stessi: ha pensato a soluzioni psicologiche diverse? Sentite troppo quello che viene detto da fuori?

    “È inevitabile cercare di tapparsi le orecchie il più possibile. Io più che giustificare voglio spiegare, mi piace spiegare le cose. Il subire tanti discorsi lascia il tempo che trova. Da allenatore devo cercare le soluzioni ma l’aspetto mentale si concretizza spesso in un attimo. Contro il Real tutta l’attenzione avuta nel primo tempo è svanita in un secondo. Il primo pensiero da avere nel caso della palla indietro di Fazio è metterla o lateralmente o in avanti. Purtroppo si può lavorare più facilmente sugli errori di reparto più che su quelli mentali. La forza sta nel cercare di eliminarli il più possibile, rischiare di meno quando non serve. Il sottolineare da parte mia quello che si sente dire viene dalla mia incapacità di nascondere quello che penso, ma lo faccio con onestà”.

    In che condizioni sono Perotti e Pastore?

    “A oggi son entrambi a disposizione, ma sicuramente non potranno essere impiegati dal primo minuto contro l’Inter. L’ultimo allenamento ci darà le risposte definitive”.

    Come sta lavorando dal punto di vista psicologico?

    “È un lavoro continuo che a volte non dà i suoi frutti. Dobbiamo cercare di tirare fuori tutti quel qualcosa in più. Bisogna uscire mentalmente dalle difficoltà. Dopo il primo tempo contro il Real, vedere il ritorno a certe lacune dà il segno che c’è ancora da lavorare. Servirebbe anche che la palla entrasse ma sta a noi far girare le cose in nostro favore”.

    Contro avversarie di alta classifica Florenzi alto può essere una soluzione?

    “Non parlerò di formazione. È una possibilità soprattutto in un momento in cui abbiamo poche alternative. Avere Perotti a disposizione è un grande vantaggio per le alternative ma deve crescere di condizione”.

    Schick si gioca il futuro nelle prossime partite vista l’assenza di Dzeko?

    “Ha giocato 500 minuti in più rispetto alla scorsa stagione. A Udine sono stato criticato per aver messo lui. Ma abbiamo bisogno di tutti e che tutti siano al top fisicamente e mentalmente. Patrik come gli altri deve dare qualcosa in più con maggiore determinazione e con i suoi grandi mezzi. L’aspetto mentale è determinante per una prestazione di alto livello. In questo deve migliorare”.

    Ai tempi della Roma Spalletti disse ‘Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli. In questo momento la Roma è forte o debole?

    “Abbiamo bisogno davvero di uomini forti e di aiutarli a esserlo. Devo lavorare sulla loro testa con continuità. Credo che si possa tirare fuori di più da questa squadra. Va data grande forza ai ragazzi, capisco la delusione che c’è, siamo in debito con i tifosi giallorossi ma abbiamo bisogno del loro grande sostegno. Dobbiamo tornare a dare grandi gioie al pubblico giallorosso: è un obbligo”.

    Fazio giocherà contro l’Inter?

    “Non lo so, forse l’unico reparto in cui ho scelte è proprio la difesa. Dipende anche da come giocheremo, a tre o a quattro”.

    Come si spiega la difficoltà nelle rimonte?

    “Sarebbe fondamentale mettere la partita in un certo modo per evitare paure e timori di non venirne fuori. Dobbiamo avere la forza di dare continuità a quello che facciamo. Io cerco di trasmettere determinati concetti, cercare di guadagnare la palla, di recuperare le situazioni di svantaggio. Purtroppo nel nostro mondo il tempo è sempre poco e noi dobbiamo crescere velocemente”.

    Ha recriminato molto sulla sconfitta della scorsa stagione con l’Inter: cosa bisogna eviterà di ripetere?

    “Non posso pensare a quella partita, di un anno fa, con elementi diversi. Diciamo che quest’anno preferirei giocare meno bene e portare a casa una vittoria che sarebbe veramente importante in questo momento”.

    È sorpreso del rendimento di Nainggolan che finora non è decollato all’Inter?

    “Nainggolan per me è un grande giocatore, è stato un sfortunato con gli infortuni e si vede che non ha ancora la brillantezza, l’esuberanza e la forza che lo ha sempre contraddistinto, ma resta un calciatore di alto livello”.

    Si spiega il motivo di tanti infortuni?

    “C’è uno studio dell’UEFA che evidenzia come nelle squadre che giocano nelle competizioni europee i mesi di ottobre e novembre ci sia una concentrazione di infortuni. Noi li abbiamo avuti tutti allo stesso momento e questo ci ha fatto riflettere. Quelli di Perotti e Pastore sono problemi pregressi. Dzeko a Udine mi aveva chiesto di riposare. I ritmi partita si sono molto alzati rispetto al passato e questo porta anche a rischiare di alzare i ritmi anche in allenamento. El Shaarawy quest’anno ha giocato molto di più rispetto alla scorsa stagione. Quest’anno ho dovuto schierare molte volte gli stessi giocatori, con rischio di infrotuni”.

    Nell’Inter sta facendo bene Politano: la Roma avrebbe dovuto credere di più in lui?

    “Sono uno di quelli che lo ha portato via dalla Roma. Ero il primo al Sassuolo a ritenere di doverlo riscattare. Ha lavorato benissimo, si sta togliendo delle soddisfazioni purtroppo per noi da un’altra parte. Gli faccio i complimenti, ha fatto una grandissima crescita e sono affezionato a lui”.

    L’Inter in questo momento è più forte? Sente che questa partita può condizionare il suo futuro?

    “Attualmente sta dimostrando di esserlo in campionato. L’Inter è cresciuta tanto, ha dei giocatori forti. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro. È un’Inter diversa e che ha grandi potenzialità. In questo momento sta dimostrando di essere più forte di noi”.

    È convinto che questa squadra possa invertire la rotta in campionato? Ha delle soluzioni per la fase offensiva?

    “In fase offensiva siamo mancati nell’andare a chiudere. Soluzioni offensive? Non credo che il problema principale sia quello offensivo, piuttosto lo è quello mentale. Siamo in ritardo, c’è tempo per recuperare ma ogni settimana è una partita in meno a disposizione”.

    Affronterete una squadra molto aggressiva e forte nelle transizioni: quanto è importante costruire una manovra di qualità?

    “L’Inter cerca anche di fare la partita. Anche noi siamo bravi a ribaltare le situazioni. La serenità dà qualità nel palleggio, con le insicurezze si sbaglia di più. Dobbiamo essere bravi a sbagliare meno degli altri”.

    Dopo l’errore con il Real Madrid, Cengiz è sembrato abbattuto: giocherà titolare domani?

    “Non ho molte altre soluzioni ma sì, giocherà. Ha bisogno di sostegno ma è uno dei giocatori che si dà sempre da fare, che prende iniziative. A volte sbaglia le scelte ed è quello che fa la differenza. Noi nelle scelte finali qualche errore lo commettiamo. Ma ci stiamo lavorando”