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Di Francesco: “Dobbiamo dimostrare di non essere quelli di Udine”


Quanto è importante questa partita per il suo futuro?

“Parliamo della squadra, non di me: ho sempre sentito fiducia da parte della Società. Il calcio è il calcio, il risultato di domani è ovviamente importante per provare ad arrivare primi nel girone. Abbiamo una buona classifica in Champions e possiamo farla diventare ottima con la partita di domani”.

Cosa è mancato alla Roma nella gara di Udine?

“Quello che è mancato è la determinazione, una cosa che non si compra al supermercato. La voglia di vincere con la cattiveria, sia in fase difensiva sia in fase offensiva. Avevamo preparato una partita, che io ritenevo fosse la più importante e il fatto di averla persa mi ha dato un fastidio enorme”.

Come stanno gli infortunati?

“Pellegrini non sarà a disposizione, né per il Real né per l’Inter. Olsen ha fatto un ultimo provino oggi, ma i risultati degli esami strumentali fatti stamattina sono buoni”.

La squadra si è avvicinata 19 volte nell’area dell’Udinese senza segnare: come si risolve questa statistica?

“Si lega ai tanti dati che con i risultati vengono letti negativamente. Dovremmo ottenere di più da quello che si fa in area di rigore. Serve lavorare sulla testa dei ragazzi, sul campo. Abbiamo la fortuna di avere subito una partita importane in cui ci si può mettere in discussione e dimostrare che non siamo quelli di Udine”.

Manolas giocherà domani?

“Oggi farà l’ultimo test, se dovesse essere a posto sarà della partita”.

La cattiveria si può allenare come qualità?

“L’allenatore è lo stesso che ha sempre spinto i suoi giocatori di fare pressione e giocare nella metà campo avversaria. Anche l’allenatore deve fare qualcosa in più. Io l’esame di coscienza me lo faccio tutti i giorni”.

Rispetto alla partita di andata il Real ha cambiato tecnico: vede differenze tattiche?

“Secondo me sono molto simili rispetto a quelli dell’andata, anche nei movimenti e nelle caratteristiche dei calciatori. Non vedo grandissime differenze, ma a livello psicologico ce ne sono: all’andata venivano da un ottimo omento, mentre noi dovevamo ancora inquadrare la situazione. È un momento differente per entrambe le squadre nel modo di affrontare la gara”.

C’è rischio che dopo Udine accrescano i sentimenti negativi attorno a questa squadra?

“Giochiamo prima la partita di domani. Bisogna mandare dei messaggi positivi: serve grande determinazione, mettendoci qualcosa in più. Raddoppiando l’attenzione e la preparazione alla gara, a partire dall’allenatore. Nei momenti di difficoltà bisogna tirar fuori qualcosa in più. Ci siamo riusciti in tante occasioni, anche se ho sempre chiesto maggiore continuità a questa squadra: una cosa che ci manca”.

Domani c’è la possibilità di tornare al centrocampo a tre?

“Non voglio parlare di formazione, per non dare vantaggi. Oggi non ho ancora deciso niente, nemmeno il sistema di gioco. Certe partite ti fanno fare certe valutazioni: oggi penso a tutto. Ogni calciatore ha le sue possibilità di scendere in campo. Vedremo come sarà l’ultimo allenamento. Domani potrebbero esserci delle sorprese”.

“Ogni volta che c’è stata una sosta siamo incappati in delle trappole: ci sono troppi indizi a riguardo. Non potendo dare continuità al lavoro, le certezze dei ragazzi vengono a mancare. La squadra è cambiata rispetto all’inizio, anche i giovani sono cresciuti e da loro ci si possono anche aspettare degli alti e bassi: fa parte del percorso”.

Come giudica la reazione di Kluivert al momento della sostituzione?

“Non l’ho vista, mi risulta nuova come cosa. Sembrava sereno. La riguarderò”.

I tifosi sono arrabbiati ma non vi mollano: domani ci saranno 65 mila persone. Siete in grado di promettere loro qualcosa di particolare per domani?

“Dare il massimo per la maglia che si indossa: deve essere sempre così. E per tutti i tifosi che vengono allo stadio. La Roma in Champions ha fatto un percorso importante ma che siano arrabbiati è normale. Anche io non sono felice, non posso esserlo, mi auguro di essere più contento dopo la partita di domani. Questo è quello che tifosi devono chiedere domani. Il tifoso deve chiederci impegno e serietà. Deve far parte del nostro modo di essere”.

Nel match di andata fu la notte migliore del Real di Lopetegui: si aspettava questo crollo? Incontrarlo dopo una sconfitta pesante per voi è un vantaggio o una difficoltà?

“Anche noi abbiamo perso, il vantaggio non c’è. È una partita a sé: vale per entrambi. Giochiamo contro i campioni di Europa, ricordiamocelo. Non è una squadretta. Per portare a casa tre punti contro il Real serve una grande partita sotto tutti i punti divista. Non mi sono dato una spiegazione su di loro, ho così tanti cavoli a casa mia da sistemare che non posso preoccuparmi del Real Madrid”.