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Serie A

La conferenza stampa di Gasperini alla vigilia di Cagliari-Roma


Mister Gasperini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della trasferta della Roma a Cagliari.

Ecco cosa ha detto il nostro tecnico.


Le chiedo come sempre un po' di aggiornamenti perché è stata una settimana di lavoro questa: vorrei capire in che condizioni si trovano due o tre giocatori. In primis Angelino, che è tornato appunto ieri ad allenarsi, e poi le condizioni di Dybala e Ferguson.

"Per Angelino non era un problema né muscolare né articolare. Evidentemente gli esami vanno bene e ieri ha ricominciato ad allenarsi. Devo dire che nelle ultime settimane si è allenato: individualmente, ma abbastanza bene. Quando i medici daranno il placet per impiegarlo, lo utilizzeremo.

In generale non è stata una settimana semplice, perché abbiamo avuto degli acciacchi, delle influenze, che hanno riguardato tanti giocatori, tipo Kone ed El Aynaoui. Devo ancora valutare Wesley, non credo che lo rischieremo domani. Ma vediamo oggi pomeriggio. Poi ci sono state le influenze di Baldanzi, di Dybala... insomma, non è stata la settimana che speravo. 

Però per tutto il resto sono degli highlander, non mollano mai. Sono sempre belli presenti. Cercherò di portare comunque tutti a Cagliari, ma poi valuterò considerando che giovedì abbiamo una partita d'Europa League e lunedì c'è il Como".

Sente di avere la rosa a disposizione per arrivare in fondo a tre competizioni? E le chiedo se vede la fame di voler provare a scalare delle gerarchie in quei giocatori che hanno giocato meno.

"La rosa numericamente è sufficiente. In questo momento siamo un po' in difficoltà per questo virus... l'unico infortunato in questo momento è Dovbyk, quindi la rosa in questo momento è al completo. Poi c'è sempre qualche situazione dove qualcuno sta meglio o peggio. Anche Dovbyk è sulla via della guarigione. Ma la nostra numericamente è una rosa completa. 

Quanto ai calciatori che hanno giocato meno, stanno dando tutti delle belle risposte, a cominciare da Ghilardi, ma anche Ziolkowski, Baldanzi e Pisilli. Sono molto contento di loro, avranno certamente sempre più spazio.

Numericamente la rosa è in grado di affrontare le competizioni. Quello che deve fare è continuare ad avere un rendimento molto alto quel nucleo molto forte che è stato fino adesso. E invece dobbiamo alzare il livello di alcuni giocatori, soprattutto in attacco, che hanno avuto poca presenza, poca continuità fino adesso: da Dovbyk, a Ferguson, da Dybala ad El Shaarawy. Sono 4 giocatori molto importanti che se riusciamo ad avere con un po' più di rendimento e di continuità soprattutto, magari abbiamo ulteriori margini per fare ancora meglio".

Lei ci ha fatto vedere anche in campo che si può giocare senza un centravanti di peso. Quindi ha intrapreso quella strada con Dybala, poi Baldanzi, e poi con il Napoli abbiamo rivisto Ferguson. Come spiega questa scelta? E poi volevo chiederle una cosa proprio su Dybala: dopo l'Europa League lei aveva detto "ha avuto qualche difficoltà a giocare da punta centrale nelle ultime partite". Lo vedremo ancora lì?

"Il problema di Dybala riguarda solo la possibilità di giocare. Altrimenti non può giocare né lì, né da altre parti. Il problema è ha fatto quella serie di partite fino al Milan che sono state anche molto positive, ma sono state tre o quattro e poi c'è stato questo mini stop. Il problema di Dybala è solo quello di poterlo avere e al meglio. Questa settimana è rimasto fuori fino a oggi, è rimasto fuori per questa influenza. È rientrato ieri facendo del differenziato. Oggi si è unito alla squadra. È chiaro che Dybala per noi è un giocatore molto forte, però dobbiamo cercare di avere la continuità che ha avuto a sprazzi. 

In attacco si può giocare in tanti modi, dipende dalle caratteristiche che hai. Ha fatto bene Baldanzi a Cremona e anche domenica con il Napoli ha avuto un'occasione nitida. (Quella di finto centravanti, ndr) non è la sua posizione, lo sappiamo, ma abbiamo avuto fuori Ferguson e Dovbyk, e Dybala ha ricoperto quel ruolo fin quando è venuto a mancare. Ha fatto molto bene. Poi, per giocare con lui centravanti devi giocare con un certo modo. Se ci gioca Ferguson o ci gioca Dovbyk ci sono altre caratteristiche, ma questo è il calcio, no?".

El Aynaoui e Ndicka saranno disponibili per Roma-Como?

“Di questo non ho ancora certezza".

Volevo tornare su questo discorso del centravanti. Cosa vuole da Baldanzi e Dybala, che sono giocatori con caratteristiche diverse da Dovbyk e Ferguson quando giocano lì? Mi può spiegare che tipo di lavoro diverso cerca dall’attacco "leggero"?

“Nel momento in cui vengono a mancare contemporaneamente Ferguson e Dovbyk, vai a cercare nella rosa l'adattamento migliore. Vai a cercare la rapidità, la tecnica, i triangoli, la palla a terra… vi ricordate il gol che è stato annullato a Pellegrini a Cremona, con Baldanzi che ha giocato, no? È chiaro che con quelle caratteristiche vai a cercare di mettere al meglio le caratteristiche dei tuoi giocatori. 

Se ne hai altri con altre caratteristiche, cerchi di sfruttare quelle che sono le caratteristiche migliori. Però nella nostra rosa in questo momento, se mancano quei due giocatori (Ferguson e Dovbyk, ndr), è chiaro che cerchi quelli che hanno la caratteristica migliore. Non è che Soulé oppure Pellegrini non possano farlo: lo può fare teoricamente chiunque con le proprie caratteristiche".

 Fino a questo momento Bailey è sembrato un po’ un corpo estraneo. È solo un problema di assenza e di lavoro con la squadra, oppure c’è altro? Che tipo di giocatore ha visto fino a questo momento? Può alzare il livello oppure ancora no?

"Speriamo, me lo auguro. Lui è stato tre mesi fuori. È chiaro che nel frattempo gli altri vanno avanti, vanno forte. È in un gruppo che viaggia e che è sempre presente, sempre compatto, sempre reattivo negli allenamenti, nelle partite. Non è facile dover recuperare, deve rincorrere. Soprattutto in un periodo come dicembre, dove tutti vanno. Ormai i ritmi sono forti e tu hai perso della strada e ti devi rimettere velocemente in carreggiata per recuperarla. Quello che cerchiamo di fare, sperando che abbia continuità di allenamenti. 

Adesso almeno è due settimane che si allena. È chiaro che è un giocatore sul quale puntiamo: lui come quelli che ho nominato prima, Dybala, Ferguson, Dovbyk. Perché se loro girano e hanno continuità, siamo anche più competitivi".

All’interno del gruppo immagino che avrà dei riferimenti come leader.

"Mi fido veramente di tutti. Questo è uno spogliatoio sotto questo aspetto straordinario. A partire da Svilar… e anche gli altri portieri che non stanno giocando. Tutta la difesa: Ndicka è un leader, Hermoso è un leader, Mancini è un leader. Ghilardi e Ziolkowski sono due giovani che non hanno saltato un minuto di allenamento ed è stato faticosissimo per loro. 

Sono molto contento che Ghilardi abbia fatto quella prestazione, perché quando uno fa una prestazione del genere vuol dire che è in grado di sostenerla. Sarà così anche per Ziolkowski. Sono tutti ragazzi a posto. Vale per tutti: Rensch c'è sempre, Tsimikas con le sue difficoltà c'è sempre. Soulé straordinario. Abbiamo avuto qualche defezione di giocatori per lungo tempo, ma gli altri possono avere qualche giorno. 

Questi però hanno avuto delle defezioni molto lunghe nello stesso reparto e nonostante questo la Roma, proprio grazie a questi ragazzi, ha fatto fino adesso un ottimo percorso e abbiamo tutta l’intenzione di continuare a farlo".

E non ho citato Pisilli, un altro ragazzo straordinario. L’altra volta vi ho detto che l’ho un po’ penalizzato: è un giocatore forte. Giustamente, meriterebbe magari di giocare di più, e io non voglio fermarlo perché se c’è la possibilità di giocare nella Roma sarebbe la cosa migliore. È normale che lui ambisca a giocare di più, ma lo sta facendo con grande professionalità, è sempre lì pronto. Si è visto con Baldanzi, che poi ha avuto la possibilità di giocare e l’ha avuta bene, no? La forza della Roma in questo momento è questo gruppo. È questo gruppo di giocatori veramente di straordinaria mentalità".

La mia domanda è proprio su Pisilli. Con la partenza di El Aynaoui per la Coppa d'Africa, può essere lui a prendere il suo posto oppure quel posto lì vorrebbe qualcuno dal mercato, magari?

"Sì, assolutamente, ma anche per quello che mi fa vedere in allenamento. Io ho insistito molto su quel centrocampo perché stava facendo molto bene. All'inizio c’era El Aynaoui da inserire, ho forzato un po’ di più su di lui, ma poi ha dato delle risposte molto forti. Come Cristante che è una certezza... e poi Pisilli ha trovato tre 'highlander' che gli hanno concesso poco spazio. Però sono molto convinto di lui: l’ho detto prima, piuttosto che crearmi un problema, preferisco che giochi. Mi piacerebbe però che potesse giocare qui.

Le volevo chiedere di due giocatori del Cagliari: il primo è Palestra, che lei ha avuto a Bergamo. E poi se l’eventuale assenza di Yerry Mina può cambiare le scelte in attacco della Roma.

"L’assenza di Mina? No, non cambia. Noi cerchiamo di mettere in campo la formazione migliore. Palestra sta facendo cose importanti. È un altro di quei ragazzi – anche se è un 2005 – che all’Atalanta era già da anni nel giro della prima squadra. L'anno scorso sembrava che potesse saltare dei passaggi, poi ha fatto un buon campionato in Serie C con l’Under 23. Era già un giocatore molto seguito. Quest’anno ha voluto trovare spazio a Cagliari e lo sta facendo con grande valore: è un giocatore sul quale si punta. A volte era chiuso da tanti giocatori in quel ruolo: Bellanova... Questo dimostra che i giovani possono giocare. Quando giocano, migliorano. 

Non è facile per squadre che giocano per obiettivi importanti: o fai una scelta dichiarata con la società, puntando decisamente sulla valorizzazione sapendo che puoi perdere qualcosa nell’immediato, ma puoi avere riscontri futuri. Oppure, se davanti hai giocatori solidi e bravi, i giovani devono cercare spazio in squadre con meno ambizioni. Bisogna trovare il giusto equilibrio".

 Come ha trovato Arena dopo l’ottimo Mondiale che ha disputato? C’è la possibilità di vederlo nella lista dei convocati per la gara di domani?

"Domani è convocato. Quello che ho sempre trovato produttivo è avere una rosa di 17 giocatori e poi dei giovani dietro da far crescere, ma sono situazioni che vanno create prima, per poi dare spazio a chi viene dal settore giovanile. Ma mi accorgo che mano a mano che sali di ambizione, e che pensi a risultati molti più alti, questo discorso in Italia è difficilissimo da fare".

Siamo ormai a dicembre inoltrato: si possono tirare le somme sull’andamento di Ferguson, che è in prestito con una situazione particolare in vista dell’estate. Si parla della possibilità che possa tornare al Brighton anticipatamente. Lei come si pone?

"Io non ne ho mai parlato, non so se ne ha parlato il procuratore. Ne parlerò a gennaio con la società, eventualmente. In questo periodo succede sempre che si parli di tanti giocatori, poi magari uno entra, fa due gol e cambia il mondo. Oppure fa due-tre gare di livello e cambiano i giudizi. Credo che sia troppo presto: ci sono tante partite che possono cambiare completamente le strategie".

Potremmo osare e dire che Pellegrini sta diventando un uomo di Gasperini?

"No, Pellegrini è un uomo della Roma. Ed è un giocatore forte, molto solido come giocatore, e questo lo avete sempre saputo. Ha 29 anni, è sano, si allena benissimo. È anche un ottimo ragazzo: fa parte di quel gruppo di capitani molto attaccati alla squadra, alla stagione e alla prestazione della squadra".