Ecco cosa ha detto.
La partita con il Milan che risposte vi ha dato? Il mister era rimasto soddisfatto per il gioco che eravate riusciti a dimostrare.
"Sono d'accordo con quello che ha detto il Mister, la partita l'ha dimostrato. È stata una gara intensa. L'unico rammarico è stato il risultato, ma quello che abbiamo costruito, i miglioramenti che abbiamo visto in campo, quello che abbiamo fatto con quella convinzione, con quella forza, per tutta la partita, è qualcosa che ci dà consapevolezza per lavorare per le prossime partite, ancora più consapevoli di quello che facciamo".
Domani ci sarà sicuramente un ambiente infuocato, questo è un campo ostico. Sarà fondamentale l'approccio: questa una delle chiavi per poter far bene? E come ti trovi in questo nuovo ruolo di braccetto destro che ti vede anche spesso in proiezione offensiva?
"Le atmosfere di tutte le partite sono importanti, ma contano fino a un certo punto. Le cose importanti sono in campo: come prepari la partita, come l'affronti. Approcciarla bene è sicuramente un vantaggio, però devi stare attento, devi essere concentrato per tutti i 90 minuti, sapendo l'importanza della partita.
Sul ruolo, non è nuovo. Io li ho fatti tutti: anche braccetto di sinistra, centrale, a destra. E dove mi mette il mister cerco di interpretarlo al meglio, facendo il massimo, sperando di giocare delle buone partite. Centrale, sinistra, destra, a centrocampo: va bene tutto".
Contro il Milan il mister ti ha rimproverato in quell'azione dove è arrivato il gol del Milan, dove sei addirittura in sovrapposizione con Celik o ti ha fatto i complimenti per l'intraprendenza?
"Non mi ha detto niente, è stata un'azione di attacco dove tante volte io o altri miei compagni di difesa leggiamo un buco e saliamo su. A Nizza ho fatto gol facendo così, in altre partite ci sono andato vicino.
Ci sta il fatto di fare un'azione: gli altri sono ripartiti velocemente. Sono cose che capitano ed è anche un po' il gioco del Mister: non è che sono andato su 10 volte nel primo tempo e 10 volte nel secondo tempo. Ho letto quella quella situazione lì e ne è uscito il gol del Milan. Però il mister non mi ha detto niente".
La sensazione è che in questa posizione tu ti diverta un po' di più.
"Quella di braccetto? Sì, mi diverto. Ma non lo dico tanto per dire: mi diverto a giocare in questo modo di calcio, come stiamo giocando adesso. Poi, come ho detto prima, da destra, sinistra, centrale, centrocampo: dove mi mette il Mister. In qualsiasi posizione io mi diverto a fare questo sport, non c'è un ruolo che mi faccia divertire di più e uno che mi faccia divertire di meno. A destra ci sono dei compiti, a centrale altri compiti, però cerco di farli al meglio dove il Mister mi mette".
Tu prima parlavi di consapevolezza dopo la partita col Milan. Volevo chiederti: dentro una squadra, è più quello che che toglie una sconfitta così o è più quello che aggiunge una prestazione così, fatta con consapevolezza?
"La consapevolezza nel calcio ci deve essere, deve essere sempre alta: ma non dalla partita di domenica, bensì dalle quelle precedenti. Con l'Inter, col Sassuolo, con il Parma, col Milan... noi calciatori proviamo delle cose con il mister in allenamento, e magari nelle partite all'inizio del campionato non abbiamo fatto le stesse cose che invece abbiamo fatto ultimamente. E quindi questa cosa qui ti dà quella consapevolezza di dire: 'Eh, noi lo sappiamo fare, lo possiamo fare'.
Vediamo anche gli avversari in che modo ci guardano, come ci affrontano. E quindi si tratta solo di continuare così, sperando di fare sempre meglio".
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