
Si scrive Kostas Manolas, si legge anche Roma-Barcellona 3-0. La notte del 10 aprile 2018, “forse una delle partite più importanti della storia giallorossa”, secondo l’ex difensore. “Magari un giorno la Roma vincerà la Champions, ma quella notte è per sempre”.
Lo intercettiamo in Grecia, prima di un allenamento con la squadra del Pannaxiakos, il club da dove era iniziato tutto. “Faccio l’allenatore e il giocatore, ma è un livello diverso. È solo per divertimento e per restare in forma… Il calcio mi piace viverlo così oggi, non ho bisogno di lavorarci, ho fatto i miei investimenti negli anni, sto bene”.
Si sorprende se la chiamiamo per ricordarle una partita diversa da Roma-Barca?
“Mi fa anche piacere. Ho giocato più di 200 gare con la Roma, sono arrivato nel 2014 e andato via dopo cinque anni nel 2019. Ne abbiamo viste tante. Ditemi, di cosa vogliamo parlare?”.
Roma-Inter 2-1 del 2 ottobre 2016, l’ultimo successo giallorosso in casa contro i nerazzurri.
“Sono passati nove anni, è anche ora di cambiare questa statistica…”.
Ha ricordi di quel giorno?
“Non sono uno che ricorda sempre tutto perfettamente, ma vincemmo una partita difficile, venivamo da una sconfitta a Torino e dovevamo riscattarci. Andammo in vantaggio nel primo tempo, Banega pareggiò e solo a dieci minuti dalla fine la risolvemmo. Noi eravamo più forti di quell’Inter, ma si trattava comunque di una squadra di livello. Parliamo del campionato 2016-17, con il secondo posto finale a 4 lunghezze dalla Juventus. Dopo quel successo prendemmo consapevolezza. La gara successiva andammo a vincere a Napoli e poi facemmo altre due vittorie contro Palermo e Sassuolo”.
Il gol decisivo di quella partita la Lega Serie A non gliel’ha mai assegnato, dando autorete di Icardi. Ma il colpo di testa verso la porta fu il suo.
“È anche giusto, staccai di testa dalla punizione di Florenzi, la palla prese prima Perisic e poi finì sulla testa di Icardi ingannando Handanovic. L’importante è stato fare gol e vincere. Esultammo tanto, mi trovai tutti i compagni sopra. Eravamo forti, in campo e in panchina”.
Ogni riferimento a Spalletti è puramente voluto?
“Sì, per me è l’allenatore migliore che ho avuto nella Roma. E ne sono passati tanti bravi. Ma aveva cura di ogni dettaglio, con lui abbiamo fatto il record di punti della Roma (87, ndr) e anche segnato tanti gol”.
Dopo quella vittoria con l’Inter e quel ciclo di successi già menzionati, ricorda quale fu la prima sconfitta della Roma?
“No, mi aiuti”.
A Bergamo, contro l’Atalanta di Gasperini.
“E nove anni dopo Gasperini allena la Roma”.
Che opinione ha del nuovo tecnico giallorosso?
“È un ottimo allenatore, ha tanta esperienza e sa come far rendere le squadre. La Roma merita di tornare a giocare la Champions League”.
Roma è stata la squadra più importante della sua carriera?
“Sicuramente è stata cruciale. Sono arrivato giovane, mi sono affermato definitivamente qui e in ogni partita ho sempre dato tutto. E mi piacerebbe tornare un giorno di questi a vedere una partita”.
Appuntamento all’Olimpico?
“Sì, voglio venire con la mia famiglia a vedere la Roma allo stadio e magari anche tornare a Trigoria per vedere quanto è cambiata. Ci vediamo presto”.
Allora a presto, Kostas.
“Forza Roma e speriamo bene per sabato!”.
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