
Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Il suo primo derby a Roma. Come sta vivendo questa vigilia? E pensa di recuperare Wesley e Hermoso?
“Non sappiamo ancora oggi per i due giocatori. Wesley ha avuto una gastroenterite che gli ha dato un po’ di problemi, vediamo se starà meglio. Hermoso proverà oggi sul campo, non ci sono sensazioni positive, ma un po’ di speranza la lascio. Quanto al derby, sappiamo quanto è sentito. Per il pubblico, la folla, le coreografie, i colori. È una partita particolare, una partita assolutamente diversa, al di là della classifica e del campionato. C’è una rivalità cittadina in campo, questo rende tutto più attento e con più tensione”.
Cosa le preoccupa di più della Lazio? Ed essendo un derby alla quarta giornata, si vince o si può anche pareggiare?
“I derby che restano sono quelli che vinci. Quelli che pareggi non te li ricordi, quelli che perdi te li dimentichi facilmente. Le uniche cose che rimangono sono le vittorie, il fatto di giocare alla quarta giornata è un momento del campionato iniziale, non è usuale, ma resta comunque una parte della stagione dove forse le squadre sono più rivolte a pensare di costruirsi, di migliorarsi, il calendario ha detto questo, c’è più tensione e più attenzione sul campionato. La Lazio è una buona squadra, con un grande allenatore che ha fatto bene in tutte le piazze. Non ha fatto mercato, ma non ha venduto nulla rispetto all’anno scorso. Nel campionato passato, tolti gli ultimi due mesi, aveva raggiunto risultati molto buoni. Riconosco il valore di questa squadra, di alcuni giocatori, è una partita assolutamente di livello”.
Da un punto di vista anagrafico lei e Sarri siete gli allenatori decani della Serie A. Ci si può ancora sorprendere dopo tante sfide vissute in passato? E, collegandomi ad un aspetto emozionale, è convinto che questa sia la sfida più difficile ed entusiasmante della sua carriera?
“Al momento penso al presente. Questa è una bella sfida, dove io posso portare le esperienze personali vissute nella carriera in una piazza come Roma. E questo mi ha motivato ad intraprendere questa strada. Sono molto convinto della bontà della scelta, rimane il fatto che devo guardare al presente e cercare di ottenere il massimo di quello che abbiamo in questo momento. Dovrò uscire dalla mia zona di comfort, abituato a fare un certo tipo di calcio, con un certo tipo di rosa, con un certo tipo di caratteristiche, ma questa è un’ulteriore sfida. Dovrò cercare di recuperare altre strade, altre situazioni, pur mantenendo i miei principi che sono quelli di avere una squadra sempre propositiva, che cerchi di ottenere i risultati attraverso il gioco, il calcio, e attraverso lo “scontro” che richiede una partita di calcio. Sarri? Ci incontrammo in C che lui guidava l’Arezzo e io il Pescara, poi col Pescara eravamo in B tutti e due. In comune abbiamo il fatto di aver fatto una carriera partendo dalla gavetta. In categorie minori si è affermato, ha portato alcune sue squadre ad essere un esempio di gioco, di calcio. Io sono partito dal settore giovanile. Tutto quello che abbiamo conquistato, che ci ha portati a giocarci questo Derby a Roma, ce lo siamo costruito attraverso i risultati”.
Pellegrini può far parte di questa partita? Ha avuto modo di parlare con il giocatore?
“Non manca mai la voglia in un calciatore. Non solo per questo tipo di partite, ma giocare in Serie A con la Roma è sempre qualcosa di speciale. Non credo sia cambiata la sua volontà. A chiunque chiedessi di giocare domani, sarebbe prontissimo”.
Dovbyk a che punto è della condizione? E lei viene dal derby di Genova che forse si può paragonare a quello di Roma. In partite del genere cosa serve di più?
“Devi essere micidiale negli episodi. Concentrazione, attenzione, pathos ce li hanno tutti. Devi essere bravo e preciso a portare dalla tua parte gli episodi. È quello che contraddistingue non solo i derby, ma tutte le partite che possono essere finali, dove c’è grande equilibrio. Sono i dettagli che cambiano e portano i risultati da una parte o dall’altra. A prescindere dagli aspetti tattici. Dovbyk? Vale per gli altri. Con il Torino non è entrato perché c’era un’altra situazione. Non abbiamo fatto una bella partita con il Torino, ma penso che non abbiamo fatto peggio dei nostri avversari. Forse non meritavamo di perdere la gara. L’abbiamo persa su un tiro in porta. Non l’abbiamo preparata sicuramente benissimo, ci sono stati i nazionali arrivati durante la settimana. Abbiamo giocato sotto tono, ma le altre due le abbiamo vinte. Stop. Adesso ce n’è un’altra, poi il campionato. Io devo vedere lo sviluppo della squadra. Sono rimasti giocatori come Dovbyk che doveva andare via, Pellegrini che doveva andare via, Baldanzi che doveva andare via, io li devo recuperare tutti. Quando è chiuso il mercato guardo in avanti punto e basta. Ho bisogno di tutti i giocatori nel modo migliore possibile. Quindi Dovbyk deve fare molto bene, Pellegrini deve fare benissimo, Baldanzi deve fare bene, così come Hermoso che non doveva neanche esserci. Abbiamo 22-23 giocatori, da questi dobbiamo tirare fuori il meglio. Mi dispiace giocare partite come con il Torino sotto tono, ma come archivi le vittorie, archivi anche le sconfitte e pensi alla gara successiva. Domani voglio vedere una squadra che faccia qualcosa di superiore all’ultima partita, con tutte le componenti migliori che può offrire il calcio”.
Pellegrini può iniziare la gara o è una carta a gara in corso? E Tsimikas può giocarsi le carte con Angelino?
“Tsimikas è arrivato dopo la nazionale, ha fatto i primi allenamenti. Ha iniziato ad inserirsi, dopo la Lazio abbiamo diverse partite, giocherà. Non so quando, entrerà in campo e giocherà. È qui da una settimana, il tempo di conoscersi anche con gli avversari. Magari anche domani dall’inizio, a gara in corso, prima o poi gioca. E le prestazioni determineranno il resto. La condizione di Pellegrini? Per me è un giocatore forte, potenzialmente molto forte. Lo stesso discorso con Dybala. Poi ci sono le prestazioni. Fisicamente è fuori da mesi, si sta allenando da tanto, non ha certo bisogno di inserirsi nel gruppo, può arrivare prima o poi il suo momento. Domani? Perché no, lui fisicamente sta bene, è pronto per giocare. Quanto dura non lo so. Mi aspetto che con tutte le sue qualità, diventi anche un atletica, un giocatore di buon livello perché le potenzialità che vedo in lui sono altissime. Perché non lo è stato? Non lo so. O lo è stato a tratti. È un giocatore della Nazionale, Gattuso lo aspetta pure, ma c’è bisogno di altri valori. Ha 29 anni, perché non deve correre, non avere condizione? Può fare tutto. In quel ruolo un po’ avanzato così è più forte. Domenica ci ha giocato Neil, magari ha bisogno di un po’ di tempo e fare un altro ruolo. Alto a sinistra ci può giocare lui, ci può giocare Pisilli, ci può giocare Cristante, ma lui sicuramente ha le caratteristiche. Devo verificare una cosa: Pellegrini lo recupero io da solo? Va bene per la società? Va bene per il pubblico? Perché questo è un giocatore potenzialmente di livello, se è inviso alla società e alla piazza non lo posso fare. A me serve il miglior Pellegrini, lo recuperiamo tutti insieme, abbiamo un giocatore di livello. Altrimenti diventa un problema e mettiamo un altro giocatore. Io guardo le prestazioni, dove ho bisogno, giocano”.
I protagonisti di questo derby potreste essere voi allenatori, lei e Sarri?
“Sì, ma purtroppo non giochiamo. Domani ci prendiamo tutte le nostre responsabilità, ma chiunque giochi dovrà esprimere il meglio delle proprie possibilità. Sono partite di grande attesa da parte della tifoseria. Certo dispiace che ci siano alcuni infortunati, toglie qualcosa alla partita, ma poi in campo andiamo undici e undici, chiunque può fare bene e rappresentare la propria squadra”.
Vista la condizione fisica che deve migliorare, sta pensando di cambiare qualcosa nel suo calcio?
“I principi di sicuro non cambiano, ma delle caratteristiche devo tener conto perché – l’ho detto altre volte – Pellegrini non è un attaccante, Baldanzi è un trequartista, Bailey e Dybala sono fuori. Dunque, devo necessariamente rispettare le caratteristiche dei giocatori. Questa è un’ottima squadra, non sono nemmeno così convinto che non siano uscite fuori determinate caratteristiche. Di sicuro per una partita andata in quel modo non possiamo cancellare i due mesi precedenti. Abbiamo fatto delle ottime gare, delle ottime impressioni, abbiamo mostrato un modo di stare in campo preciso. I principi non sono modificabili, delle caratteristiche devo tener conto altrimenti mi snaturerei e non ho intenzione di snaturarmi adesso. Forse lo dovevo fare prima, ma finora è andata bene così”.
Dal punto di vista offensivo i numeri della Roma non sono esaltanti. C’è solo un po’ di sfortuna?
“Di sfortuna non parlerei. La fase offensiva, come quella difensiva, va fatta da tutti. E non dipende solo dagli attaccanti. Quando ti manca qualche gol devi andare a trovare le soluzioni e i miglioramenti in tutta la squadra. Altrimenti sarebbe troppo facile e non è così. In questo periodo abbiamo fatto tante cose buone, su quell’aspetto dobbiamo fare meglio, ma globalmente, senza dare responsabilità specifiche ai singoli”.
Domani sarà più importante fare il pressing altro o chiudere gli spazi tra le linee?
“Credo che dovremo fare bene tutte e due le cose. Dobbiamo conoscere le qualità degli avversari come sempre e mettere le nostre qualità migliori per mettere in difficoltà i loro giocatori. Su queste basi si preparano le partite, con le prestazioni cerchiamo di realizzare quello che vogliamo fare”.
El Aynaoui può giocare in coppia con Kone o lo vede un’alternativa al francese?
“No, lo può fare. Nell’ultima partita ha giocato più avanzato, ma non è un ruolo facile. Per me può fare tutti e tre i ruoli del centrocampo. È un giocatore duttile, dinamico”.
Soulé può essere una soluzione dietro alle punte? E l’orario di inizio della gara può essere penalizzante?
“Il problema di giocare alle 12:30 è dovuto alle temperature di questo periodo, ma questo è un problema che può riguardare entrambe le squadre. Giocare con queste temperature è un aggravio di difficoltà per tutti i giocatori. Soulé in allenamento lo abbiamo provato anche in altre posizioni, è un giocatore che sta facendo bene, è un giocatore che lo scorso anno faceva spesso il quinto. Con noi gioca più avanti, ha fatto gol. Metterlo dietro alle punte è da verificare”.
El Shaarawy come sta?
“A parte i giocatori di cui abbiamo parlato, gli altri stanno tutti bene”.