Ecco le parole del tecnico giallorosso.
Ci può dire qualcosa sulle intenzioni del Presidente, sul futuro del Club, dopo che vi siete incontrati?
“È stato un buonissimo incontro. Il Presidente ha fatto i complimenti alla squadra, a tutto l’aspetto calcistico. Quello che vuole fare l’ha detto quando è venuto, vuole fare bene. Sa benissimo che in questi anni si è sbagliato qualcosa e vuole fare bene. Questo è quello che posso dire. Se parliamo dell’Atalanta e delle possibilità che abbiamo, ve ne sarei grato. E che io dico quello che ci siamo detti?”.
Ma c’è un progetto diverso per una Roma in Champions?
“No, il progetto è uguale, sia per la Champions, sia per altro tipo di piazzamenti. Vogliamo migliorare anno dopo anno. Questo è stato un anno particolarissimo, si è iniziato male, si è andato di male in peggio. Poi è arrivata una grande reazione dei giocatori, un grande aiuto dei nostri tifosi, hanno riempito lo stadio sempre, dobbiamo proseguire così. Ora ci stiamo giocando qualcosa di importante, all’inizio onestamente non pensavamo di poter fare questo. Sarà difficile, lo sappiamo, ma quello che dico sempre ai ragazzi di uscire dal campo a testa alta avendo dato il massimo. Andiamo a giocare contro una squadra che è un rullo compressore. Giocatori leali, compatti, decisi, determinati. Bellissima squadra. Lo dissi l’anno scorso in un convegno, c’erano Sacchi e Capello, dissi che l’Atalanta lo scorso anno era stata l’orgoglio del calcio italiano. Per cui confermo quelle parole. È una squadra bella, tosta, sappiamo chi andiamo ad affrontare”.
E quindi è Gasperini… No, scherzo mister, è solo una battuta.
“Potete dire quello che volete”.
Il rischio ora potrebbe essere quello che la gente potrebbe restarci male qualora non arrivasse la qualificazione in Champions. Qual è un obiettivo che andrebbe bene in ogni caso, per lei?
“Io dico che il successo straordinario è aver ridato entusiamo e speranza al popolo giallorosso. È già un successo. Loro hanno visto che noi ci proveremo fino in fondo. Dico sempre alla squadra che noi questa estate, dopo il campionato, non dovremo avere rimpianti. Non dobbiamo pensare al passato, come dico sempre acqua passata non macina più. Ora stiamo qua, siamo in ballo, vogliamo fare del nostro meglio. Sappiamo che abbiamo tre partite proibitive. Affrontiamole una alla volta. Quello che sono sicuro è che noi faremo del nostro meglio per uscire sempre a testa alta, questo lo posso sottoscrivere al popolo giallorosso. Non ci devono restare male, ma sanno che fino all’ultimo noi ci proveremo”.
Ha avuto modo in queste ore di sapere cosa farà più precisamente dopo l’estate nel suo nuovo ruolo?
“Sì, ho parlato di questo. Naturalmente il presidente è contento di quello che ho fatto. E mi ha ribadito ciò che mi aveva detto all’inizio, all’interno della filosofia della società io avrò voce in capitolo. E questo per me è molto importante che sia stato confermato”.
Si può dire che l’allenatore c’è? E che il lavoro per il futuro è già cominciato?
“Posso dire che dal giorno in cui mi sono insediato che il lavoro è cominciato per riportare la squadra nei quartieri alti della classifica italiana. Questo lo posso sottoscrivere. Questa è la mia risposta. Poi verrà interpretata come meglio credete. Ho detto che ci saranno due mercati di sofferenza. Ho visto che alcuni allenatori si sarebbero tirati fuori perché la Roma non va in Champions League. A me sembra che non si sia tirato fuori nessuno, onestamente. Questo è il massimo che posso dire”.
Con la Proprietà ha parlato sicuro del nuovo allenatore. L’ufficializzazione del prossimo tecnico ci sarà prima della sua partenza?
“L’ufficializzazione ci sarà quando il Presidente dirà “questo sarà l’allenatore del prossimo anno”. Noi sempre parliamo di tutto, non soltanto perché è venuto ieri, noi ci parliamo quasi ogni settimana”.
Gli ha detto quando sarà?
“No, perché non gliel’ho chiesto. Non faccio domande che per voi sono importanti, ma per me no”.
Vuole fare una battuta sul nuovo Papa, che pare sia della Roma.
“Bisogna vedere se è vero, le voci che si rincorrono sono tante. Mi hanno mandato anche quella della presunta somiglianza con lui. Non ho social, ma ho amici che me le mandano…”.
Qual è l’aspetto dell’Atalanta che va preso a modello?
Quindi lei sarà l’uomo immagine della Roma?
“Io non sarò l’uomo immagine, sarò quello che si dovrà assumere delle responsabilità. So che ormai sono diventato un garante. Non sono un uomo immagine perché rifuggo da tutto. Non mi piace nemmeno fare la conferenza stampa. Non perché non mi piaccia parlare con voi, ma proprio perché il mio cassetto della vanità è molto piccolo e si è riempito tantissimi anni fa. Lo faccio perché è mio compito venire qui e dirvi le cose che sento”.
L’infortunio di Pellegrini sarà lungo. Ha la sensazione che quando tornerà non sarà più un giocatore della Roma?
“Qui siamo oltre mare. A me dispiace tantissimo non averlo a disposizione. Un giocatore della sua classe, motivazione, poi titolare o meno, mi mancherà tanto. Era una freccia al mio arco molto importante. Gli faccio un grosso in bocca al lupo di pronta guarigione. Questo posso dire a voi e a lui”.
La cosa su cui si sta lavorando maggiormente è su una struttura societaria?
“È quello che stiamo facendo, in ogni reparto, stiamo lavorando per portare al top ogni situazione, ogni sfaccettatura. Io mi occuperò del mio, non posso andare a mettere il becco su aspetti che non conosco e non mi competono”.
Sempre a proposito di Pellegrini, nel caso dovesse andare via dalla Roma, sarebbe una sua sconfitta personale?
“Quando io non riesco a far rendere qualcuno ai suoi livelli, la sento davvero come una sconfitta personale. Per cui lui farà parte di questo, in questa stagione. Ogni giocatore che non riesce ad esprimersi secondo le sue potenzialità, perché io lui l’ho allenato anche alcuni anni fa. E quello che lui ha cercato di darmi ogni volta, certo che lo sento come una mia sconfitta personale”.