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    La conferenza stampa di Juric prima di Verona-Roma


    Alla vigilia di Verona-Roma, mister Juric ha incontrato i giornalisti a Trigoria.

    Queste sono state le sue parole.


    Quali sono le condizioni di Dovbyk? Ha recuperato da questa febbre? E pensa di riproporre la scelta tecnica che ha riguardato Cristante e Pellegrini?

    “Per Dovbyk vediamo oggi in base all’allenamento e decideremo. Per gli altri uguale: devo vedere chi ha recuperato e chi no, e in base a questo farò le scelte. Ma sono tutte scelte tecniche: se gioca uno o l’altro non cambia”.

    Ieri si è allenato Dovbyk?

    “Ieri no, non ha fatto niente dall’ultima partita”.

    Il suo Verona ha spesso fatto soffrire la Roma quando ha giocato lì. È un campo difficile, ostico. In questo momento sta alternando le prestazioni. Quali sono le caratteristiche di questa squadra?

    “È un ambiente positivo, che spinge tanto per la squadra. Secondo me, hanno tanti giocatori veloci, ottimi, tecnici, e veramente hanno alternato delle prestazioni eccellenti ad altre meno buone. Vengono da una serie di risultati negativi, anche se nell’ultima hanno fatto bene, nonostante un uomo in meno. Sicuramente saranno incattiviti, con tanta voglia di riscattarsi e di fare grandi risultati. Come sempre a Verona, sarà una partita difficilissima”.

    Lei ha schierato 7 under 25 con il Torino, non è una cosa abituale qui a Roma. Volevo chiederle come si concilia questa valorizzazione dei giovani con la richiesta di risultati subito? Inoltre, la Roma viene da 7 trasferte di campionato senza vincere. Come se lo spiega?

    “Lo dico dal primo giorno, abbiamo tanti giovani con un margine di crescita importante. Non è un problema, si possono fare i risultati anche con i giovani. Abbiamo una rosa equilibrata, valuteremo in base agli allenamenti, non vedremo se sono giovani o meno. 

    È chiaro che i giovani hanno più probabilità di crescere, magari a un livello più basso ma con possibilità di migliorare. Quelli più grandi, invece, vanno fatti rendere al massimo delle loro possibilità. Come mentalità, come tutto, dobbiamo andare partita per partita, dimostrando che siamo un buon gruppo. 

    La scorsa volta abbiamo fatto una buona gara, ma se non facciamo risultato a Verona non avremo fatto nulla. Mi aspetto di nuovo la stessa mentalità, la stessa attenzione, la stessa organizzazione nel gioco. Mi aspetto di vincere. L’ultima volta lo abbiamo fatto meritatamente. Dovremo cercare equilibrio”.

    Soulé non sta trovando tanto spazio. Come mai? Soprattutto in una squadra che fa fatica a segnare.

    “Soulé ha giocato tantissimo, prima di ammalarsi. Non vedo problemi. Tra Baldanzi, lui e Dybala bisogna scegliere partita per partita. Baldanzi sta facendo benissimo, Dybala bene, lui ha ampi margini di miglioramento. Poi, c’è chi cresce velocemente e chi ha bisogno di più tempo, anche se nel nostro ambiente si vuole tutto e subito. Invece la mia esperienza – con vari giocatori: Buongiorno, Ricci e Zaccagni - insegna che bisogna avere tempo con loro. Poi, se hanno voglia, cresceranno. Su questo sono molto sereno”.

     Dybala è pronto per giocare un’altra partita, a distanza di pochi giorni dall’ultima?

    “Lui ha colto la cosa più importante: presentarsi al campo e giocare bene a calcio. La partita devi vincerla, devi allenarti bene, devi prepararti a vincere. Nell’ultima partita ha giocato da falso nove, però anche nelle altre partite, giocando con Dovbyk, penso alla partita con l’Athletic Bilbao, ha avuto una libertà superiore rispetto ad altri. Ha senso dello spazio e della partita, per questo gliela concediamo”. 

    El Shaarawy in che ruolo lo vede meglio? A questo proposito, come sta Zalewski? E una piccola curiosità: quanto manca a Dahl per entrare nelle rotazioni?

    “Io penso che sia El Shaarawy, sia Zalewski, preferiscano giocare a sinistra, si sentono più comodi su quel lato, anche se Zale ha fatto molto bene con la Dynamo Kyiv a destra. Vediamo come sta, aveva avvertito qualche fastidio di crampi. 

    Dahl è un ragazzo interessante, io lo vedo come Angelino: o un terzino o terzo centrale, mentre da quinti perdono qualcosa. È molto simile allo spagnolo per passo, tecnica, hanno meno uno contro uno rispetto a Zalewski ed El Shaarawy, ma più piede. 

    È un ragazzo che mi piace molto per come si allena, per la mentalità. Vediamo adesso con il tempo se proporlo da terzo, da quinto… dobbiamo decidere. È uno dei giovani che è partito molto indietro, però mi sta piacendo per mentalità”.