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    De Rossi: “Abbiamo sofferto tanto nel primo tempo. Zalewski? Era rigore”


    Al Via del Mare finisce a reti bianche. Ecco come mister De Rossi ha commentato il risultato.

    uesto è un punto da tenere stretto, anche per quello che si è visto sul campo?

    “Per quello che si è visto sul campo, se penso al primo tempo abbiamo sofferto tanto. Abbiamo sofferto la fisicità, la maniera di giocare queste palle sugli attaccanti, il fatto di andare a prenderci le seconde palle, che ci era già successo anche a Firenze, nel primo tempo.

    Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, perché il calcio è bello giocarlo, è bello parlarne, però poi a volte si riduce tutto ai duelli, al fatto di un essere po’ ruvidi quando la partita viene giocata più diretta, su un campo un po’ duro, dove la palla non rimbalzava bene e tirava vento.

     Se la squadra non è capace di switchare, e diventare anche un po’ sporca, poi trovi squadre pronte, preparate bene, che ti saltano un po’ sopra.

    Faccio quindi fatica a parlare di punto guadagnato, anche per le occasioni che abbiamo avuto, e pure se ne hanno avute anche loro. Però, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile: hanno vinto con la Fiorentina, hanno pareggiato con il Milan. È un campaccio, come si dice in gergo. Ci può stare di soffrire un po’ di più”.

    È mancata un po’ di energie nei duelli?

    “È mancato un po’ tutto. Se lo riduco solo ai duelli, vuol dire che do la colpa ai giocatori, e invece non è solo quello. Abbiamo avuto un po’ di carenza in fase di costruzione, siamo un po’ andati a cercare delle palle centrali. L’avevamo preparata in maniera un po’ diversa.

    Sapevamo che, se avessero giocato a 4 – era un dubbio che avevamo – avremmo trovato superiorità numerica sulle fasce e avevamo cercato di prepararla provando ad andare larghi. E invece, troppe palle le abbiamo messe lì in mezzo, permettendo a loro di ripartire”.

    Rispetto alle altre partite, c’è stata un po’ meno gestione e un po’ più di frenesia nella ricerca dell’ultima palla. E invece, quando ti fa una giocata Cristante, con il colpo di tacco di El Shaarawy per Aouar, lì viene fuori il fatto che, puoi anche soffrire, ma con la qualità di questi giocatori puoi anche cambiare la prestazione.

    “Sì, apposta dobbiamo mantenere la partita equilibrata anche dal punto di vista del gioco, delle occasioni, del pallino in mano: vincere qualche seconda palla, qualche duello aereo, tiene la partita 50 e 50 anche su un campo dove si può fare fatica, come questo, perché sappiamo che la zampata, l giocata, l’occasione, noi l’avremo. L’hanno avuta anche loro, a dire il vero, ma su questa serie di contropiedi che abbiamo concesso in maniera un po’ troppo leggera. Sulla bellissima azione di cui parlavi, è stato bravissimo il portiere a coprire più specchio di porta possibile”.

    Come ha visto dal campo quel contatto con Zalewski in area di rigore?

    “Onestamente, dal campo non avevo visto niente, ma abbiamo gli i-Pad, abbiamo i tablet, e ho visto che c’era un rigore netto che non ci è stato dato. Un peccato grande, perché era importante per noi vincere, soprattutto quando si giocano partite un po’ più sporche, un po’ meno brillanti. Ho visto squadre vincere campionati, salvarsi, arrivare in Champions, giocando bellissime partite ma anche facendo qualche punto in partite che venivano giocate in maniera un po’ meno brillante.

    Se c’è un rigore, devi darlo, soprattutto nell’epoca in cui vengono fischiati rigori se calpesti il mignolino: se c’è il famoso step on foot, è rigore; se ti frana addosso uno che cerca di prendere la palla e prende la tua palla… Non l’ho capita questa cosa. Poi, a Firenze toccano una spalla del calciatore, che cade, ed è rigore.

    A me piace un calcio in cui questo non è rigore, mi piace eh, non sono in disaccordo, mi piace un calcio dove il fuorigioco di Acerbi contro di noi non è fuorigioco. Mi piace. Ma le regole devono essere sempre uguali per tutti, sennò diventa più difficile per noi e più facile per chi le gestisce.

    Ho sentito Marelli (ex arbitro e talent di DAZN, ndr) dire che, se lo fischiava era rigore, e se non lo fischiava era comunque rigore: e che facciamo, quindi? Quali sono le regole? Se passo col rosso va bene, se passo col verde va bene, e poi facciamo gli incidenti, eh”.

    (Interviene Marelli, ndr): Sono d’accordo con mister De Rossi sul fatto che gli piacerebbe un calcio, come piacerebbe a me, un calcio in cui questi non sono rigori. Ha ricordato l’episodio di Firenze, dove effettivamente quel rigore non avrebbe dovuto essere assegnato, e quella è la linea. A mio parere, questo è un rigore sul quale, se fischiato in campo, il VAR non sarebbe intervenuto. Ma, a mio parere, questi sono episodi che non dovrebbero essere oggetto di calcio di rigore.

    “Io le ripeto che ne ho visti fischiare tantissimi con impatti molto meno forti, molto meno energici, e con dei replay che mostravano un tacchetto che sfiorava il mignolo di una scarpa: step on foot, rigore. Io a calcio ci ho giocato eh: non so quale sia più grave come intervento, tra questo o se uno ti calpesta un piede e però dalle immagini vedi uno step on foot e ti dà la certezza che lo puoi fischiare, perché nessuno ti dice niente”.

    Che settimana sarà? Come lo immagina il Derby? 

    “È già iniziata, abbiamo poco tempo da perdere, da pensare. Dobbiamo preparare una partita, e abbiamo poco materiale, perché la Lazio, al momento del Derby, avrà giocato soltanto due partite con il nuovo allenatore e un po’ di dubbi ci rimarranno, come ce li avevamo oggi, visto che avevamo solo la partita del Lecce giocata a Salerno.

    Tudor è un allenatore tanto diverso da quello di prima, è un tecnico molto bravo, che ha già fatto un ottimo risultato. Sarà una partita bellissima, sentitissima, ma molto importante e molto difficile”.

    Questi giorni serviranno per portare Dybala al top della condizione?

    “Sì, sapevamo che l’avremmo messo dentro soltanto in caso di necessità: noi abbiamo sempre necessità di lui, l’avrebbe qualsiasi squadra. Ma sapevamo che avremmo dovuto centellinare il minutaggio.

    Se avessi avuto un risultato più netto, a favore o a sfavore, non l’avrei mai messo. È sulla via del rientro, sta bene, si è allenato tante volte. Gli mancava qualche allenamento e non volevamo rischiare di fargli fare troppi minuti”.