Mister, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile: è molto importante iniziare così.
"Sì, nel primo tempo ci siamo complicati la vita da soli, abbiamo concesso due o tre occasioni su degli svarioni, su delle scelte completamente errate. E sono le cose sulle quali alla fine del primo tempo abbiamo cercato di parlare, perché secondo me erano degli errori dovuti a un po' di superficialità. Errori che, chi vuole ambire a diventare un calciatore professionista, non può commettere.
Mentre nella ripresa non abbiamo concesso nulla, abbiamo spinto, abbiamo fatto gol, abbiamo creato diverse situazioni per raddoppiare. Quindi, sì, è stata una partita dove stato ci sono state tante difficoltà, però ne siamo venuti a capo e siamo contenti, perché davanti avevamo una squadra che, anche quest'anno, sarà una delle protagoniste del campionato".
Serviva forse un po' di cattiveria in più sotto porta, per chiuderla prima. C'è anche questo aspetto oppure è soddisfatto della ripresa della squadra?
"La ripresa è stata giocata bene, c'è stata tanta solidità, si vedeva che i ragazzi avevano voglia di andare a prendersi il risultato. Molte volte nella scelta dell'ultimo passaggio finale, e nell'azione conclusiva, siamo mancati. Ma è normale: siamo a inizio stagione, venivamo dalla finale di Supercoppa italiana, che anche a livello nervoso e di preparazione ci aveva fatto spendere moltissimo. Basta vedere il Lecce a Verona, basta vedere il risultato.
Non è facile recuperare dalle finali e rituffarsi subito nel campionato, contro degli avversari che invece hanno preparato proprio la singola gara. Di questo c'è soddisfazione. E soprattutto, è un'altra partita che ci dà tanti spunti per capire dove migliorare e fai analizzare ai ragazzi ciò che hanno sbagliato".
Il gruppo storico ha risposto presente. Come procede l'inserimento dei nuovi?
"Molto bene, è chiaro che è ancora un gruppo un po' disomogeneo, come è normale che sia: vale per la Roma, ma vale per tutte le altre società. Nel Settore Giovanile c'è il ricambio generazionale, ci sono calciatori che già avevamo in Primavera la stagione scorsa e che quindi partono da un bagaglio di conoscenze superiori, ci sono ragazzi che vengono da altre realtà e si devono calare nelle nostre proposte, nei nostri princìpi, insieme a quelli che magari salgono dal nostro Settore Giovanile, che devono velocemente conoscere questa categoria. Sono difficoltà che hanno tutti gli staff nel Settore Giovanile di ogni club, come è normale che sia".
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