Pellegrini: "Siamo in finale da gruppo, come una famiglia"

Il capitano giallorosso ha commentato la gara, che significa l’accesso alla finale di Budapest. Ecco le sue parole.

Avete sofferto, ma alla fine l’avete portata a casa. Con sacrificio e dedizione.

“Ci sono aspetti in cui la Roma può e deve migliorare, ma la qualità di sacrificarsi non ce la toglie nessuno. È la verità. IL Bayer Leverkusen è una squadra forte, ha individualità importanti, palleggio, doveva attaccare per prendersi il risultato, ma noi ci siamo messi lì come un gruppo vero, come una famiglia, siamo riusciti in questa piccola impresa”.

Nel primo tempo, anche nel secondo tempo, hai dato l’esempio. Ti facevi consegnare questo pallone, con coraggio e personalità. Pensi di aver indicato un percorso ai tuoi compagni?

“Cerco di essere sempre in prima linea quando c’è da prendersi delle responsabilità. So che i miei compagni fanno affidamento su questo.

Ci sono stati dei momenti in cui loro tenevano la palla, c’era bisogno di tenere la palla, magari di prendersi un fallo. E l’ho fatto. Gioco per questo. È il mio modo di sacrificarmi per i compagni”.

Se ti avessero detto due anni fa che avreste giocato due finali europee in due anni?

“Ma prima o dopo aver saputo del mister?”.

Diciamo anche dopo l’annuncio di Mourinho.

“Beh, dopo l’annuncio del mister ci aspettavamo questo salto di qualità. Poi è normale, non è sempre così scontato. Ma credo che lui sia l’artefice di questa nostra mentalità”.

Il mister in cosa è diverso?

“Lui è diverso in tutto. Ti sa far percepire l’importanza della partita, anche come la prepara. Ognuno sapeva quello che doveva fare, sia in fase di possesso o non possesso. Poi le partite si devono giocare. Ma quello che il mister ci ha dato in Europa, si vede.

La mia sensazione da dentro è che ci mancasse sempre un pezzettino per arrivare. E lui ci ha dato un bel pezzo, non un pezzettino”.