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    Mourinho: "Daremo sul campo tutto quello che abbiamo"


    José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Bayer Leverkusen.

    Il tecnico ha analizzato la sfida in programma giovedì 11 maggio all’Olimpico contro i tedeschi guidati da Xabi Alonso. Ecco le sue parole.


    Un’altra semifinale europea. È stato un percorso con avversari complicati, di qualità, ora ne arriva un altro. Un’altra squadra scesa dalla Champions League.

    “La seconda squadra che scende dalla Champions perché anche il Red Bull Salzburg scendeva dai gironi. L’Europa League è così, per questo diventa una competizione di altissimo livello. A metà torneo arriva questa gente con un potenziale e uno status diversi.

    Quante partite abbiamo già fatto? Sei, otto, dieci, dodici già. E manca questo ostacolo. Ovviamente, con tutti i problemi che abbiamo, non andiamo domani a regalare la partita al Bayer. Andremo là con tutto quello che abbiamo, qualità e voglia. Cercando di fare un risultato che ci permetta nella seconda partita di avere un vantaggio che ci possa portare in finale”.

    Voeller ha detto che il Bayer Leverkusen può avere un vantaggio sulla freschezza, avendo un campionato a 18 squadre. È d’accordo? E Dybala gioca dall’inizio?

    “Mi sono dimenticato di una cosa, prima di rispondere. È stato scritto che durante l’intervallo della partita della Primavera, che io sono andato nello spogliatoio, che ho parlato ai ragazzi, che ho cambiato la partita motivando i ragazzi.

    Questa è una vera bugia e zero rispetto verso gli allenatori della Primavera. Io sono andato negli spogliatoi, l’allenatore in seconda – dato che il primo era squalificato – ha fatto il suo lavoro. Io sono stato lì, semplicemente a sentire, non ho fatto niente, non ho detto nulla in relazione alla partita. Dal punto di vista etico non lo farei mai. E mi dispiace. Hanno vinto per merito loro. Questo non c’entra con la partita di domani, ma voglio che sia chiaro perché rispetto profondamente gli allenatori della Primavera.

    Ora le tue domande… Dybala titolare? Non lo so. Oggi è no. Vediamo domani. Ma non voglio che domani lui giochi e tu dica che io sono un bugiardone. Ti dico ora no perché penso di no.

    Poi, a proposito di quello che dice mister Rudi Voeller, se sei d’accordo o no, la prima cosa che devi fare è rispettare. Grandissimo giocatore, grandissimo uomo del calcio. Ha tutta l’esperienza per dire quello che ha detto. Penso che non sia lontano dalla verità. Il campionato a 18 squadre sicuramente cambia qualcosa rispetto a un campionato a 20 squadre.

    Quello che cambia di più è il fatto che in Germania loro hanno pensato alla possibilità che una squadra tedesca potesse andare in una semifinale europea, la settimana prima della semifinale non hanno giocato. In Italia, nessuno si è fidato delle squadre italiane. Nessuno ha pensato che una squadra italiana potesse andare in semifinale. Infatti, su 5 squadre italiane in semifinale, abbiamo giocato una partita a metà settimana, che non ci ha permesso di anticipare a venerdì come ha fatto il Bayer Leverkusen. In questo momento della stagione, un giorno in più, un giorno in meno per riposare fa differenza.

    Un’altra cosa che fa la differenza è che il Bayer ha tantissime opzioni. Per esempio, in questo momento, Hudson Odoi e Schick sono infortunati, magari recuperano, non lo so. Ma hanno tanti giocatori e non è un problema per loro. Noi ogni giocatore che si infortuna è ovviamente un problema per noi. Arriviamo a questa semifinale in cui hai bisogno del massimo potenziale e non abbiamo il massimo potenziale perché abbiamo tanta gente con infortuni. Però, andiamo. Giochiamo il primo tempo domani e giochiamo il secondo tempo a Leverkusen. Vediamo se a Leverkusen possiamo avere qualche giocatore in più che ci possa aiutare. O vinciamo e andiamo in finale o perdiamo, ma avremo lasciato tutto in campo”.

    Lei parla da tempo dei problemi della rosa della Roma. E la Società, dal canto suo, per voce del general manager Pinto sostiene che la squadra sia adeguata per la Champions? C’è uno scambio di vedute tra voi al riguardo?

    “La squadra senza problemi è una squadra che ha la qualità sufficiente per fare tutto quello che stava facendo. Che era stare seconda, terza o quarta in campionato. Qualificata in Europa League. E tutte le volte in cui mi chiedevate “quali sono gli obiettivi della Roma?”, anche nei momenti senza infortuni o squalifiche, io rispondevo sempre uguale “dipende”. Dipende.

    Noi quando abbiamo problemi, non abbiamo la rosa. Quando non abbiamo problemi e siamo tutti al top, principalmente quando giochiamo una partita alla settimana, noi abbiamo qualità nella rosa. Non abbiamo 25 giocatori uguali dove se Smalling è infortunato gioca Antonio. Dove se Dybala è infortunato gioca Tonino. Non abbiamo questo qua. E questo non mi sembra un disaccordo tra me e la società". 

    Però in una stagione è normale che ci siano infortuni.

    “Certo, ma la Roma non lo può fare. Tu hai anche la situazione limite di Solbakken. Non è potuto entrare nella lista per l’Europa League per le limitazioni del Fair Play Finanziario. Non c’è un’accusa a nessuno o non ho mai detto: “Io lo voglio e tu non me lo vuoi dare perché non vuoi”. Non c’è nessun problema.

    L’unico problema è vedere, per esempio, l’Inter che ha giocato con Lukaku e Correa titolari, sicuramente oggi giocherà con Dzeko e Lautaro. Io questo non lo posso fare. Questo significa che quando tu hai problemi, quando tu hai stanchezza, quando tu hai infortuni, tu non arrivi.

    Devi avere la stagione perfettissima per non avere infortuni o altro. E questo non esiste. Per questo motivo dentro la mia esperienza, dentro il mio equilibrio che quando noi eravamo lì con tutti disponibili con Paulo che segnava, Smalling che giocava da Dio, io dicevo: “Tranquilli, perché non sappiamo questa cosa come finirà”. È semplicemente questo. 

    È la voce dell’esperienza, non è la voce della critica. È la voce dell’esperienza. Guarda, per continuare a dare un esempio dell’Inter, l’ultima squadra affrontata. Gosens era infortunato, ha giocato Dimarco da quinto. È finita con Darmian da quinto e l’ingresso di De Vrij. Io avevo in panchina Missori, Faticanti e Cherubini e non mi ricordo chi altro.

    È così, non è una critica, è la realtà. Se noi fossimo usciti dalla competizione europea a dicembre, oggi saremmo secondi o terzi in campionato. Saremmo secondi o terzi. Perché non ci sarebbe stanchezza, non ci sarebbero tanti infortuni. Se noi non fossimo in campionato su quella lotta lì, magari all’ottavo posto, io avrei messo tutto sull’Europa e magari oggi saremmo in condizioni migliori.

    Noi siamo vittima del bene che i ragazzi hanno fatto durante la stagione. Siamo in una situazione in cui si può vincere o no. Si può andare in finale o no. Ai vostri occhi, agli occhi della gente se non arrivassimo, si parlerebbe di una stagione non buona. Io dico, al di là dei risultati, in queste ultime tre settimane, io dico ai ragazzi, una stagione fantastica”.

    Come ha visto il gruppo? Che risposte ha avuto in questi giorni?

    “Il gruppo è prontissimo. Prontissimo. Tu sai che problemi io ho per domani? In Italia si possono portano 15 giocatori in panchina. In Europa solo 12. I giocatori mi chiedono di andare in panchina. Smalling, Karsdord, El Shaarawy vogliono andare in panchina. Vogliono tutti andare in panchina. Vedo loro così preparati dal punto di emozionale, che oggi non facciamo ritiro.

    Vanno a casa, torniamo domani. Non c’è bisogno di gente qui, di motivazioni, di concentrazione, abbiamo lavorato sul campo tatticamente ieri e oggi, abbiamo fatto la riunione tecnica. Domani decideremo chi gioca. Se Peppino, Tonino o chi altro. Siamo preparatissimi. E per questo che dico, delle due l’una: o perdiamo e abbiamo dato tutto o vinciamo e facciamo la festa”.

    Le partite con il Bayer Leverkusen saranno le chiavi della stagione?

    “Certo. E qualcuno sarà veramente contento. Più di qualcuno”.

    Xabi Alonso ha fatto 151 partite con te, da giocatore. E ne ha fatte 79 con Guardiola. E dice di ispirarsi più a Guardiola. Anche se, alla prova dei fatti, il Bayer è una squadra che si difende e riparte in contropiede. Che idea hai di lui?

    “Mi fa piacere vederlo, non lo vedo da tanti anni. Ho sempre avuto un rapporto fantastico tra giocatore e allenatore. Anche un po’ più di questo. Mi farà un piacere enorme stare con lui prima e dopo la partita. Durante la partita giocare contro Xabi o giocare contro Simone (Inzaghi, ndr) non cambia niente.

    Se non sbaglio, Xabi è stato allenato anche da Benitez, da Ancelotti, da Guardiola, da me stesso, sicuramente altri. Che prenda più da uno o dall’altro o non prende niente da nessuno, lo vedo una cosa assolutamente normale.

    Quello che io dico, il suo Bayer Leverkusen è la squadra che ho visto quest’anno giocare in Europa, la più brava di tutte a giocare in contropiede. Poi, se gli piace un altro tipo di calcio, è un’altra cosa. Però, intanto, dimostra una qualità importante in un allenatore, ovvero quel pragmatismo di giocare in un modo più adatto per i suoi giocatori. Ha 5 o 6 giocatori che potevano fare le Olimpiadi e gareggiare con Jacobs sui 100 metri per quanto sono veloci. Gioca in contropiede puro, difende, difende tanto e in contropiede è quasi impossibile fermarli”.

    Le condizioni di Smalling? È recuperabile per il ritorno?

    “È perfetto per andare in panchina domani. Per il ritorno? Vediamo. Non me lo aspetto nelle prossime due o tre partite. Non me lo aspetto. Magari succede qualcosa di inaspettato. Vediamo se andiamo noi a Budapest, lui verrà con noi”.