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Opta Focus - Feyenoord in forma smagliante, Gimenez astro nascente


Dopo la finale di Conference League vinta a Tirana il 25 maggio 2022, a neanche un anno di distanza la Roma ritrova sul proprio percorso europeo il Feyenoord

Un incrocio storicamente positivo per i giallorossi, che contro questo avversario non hanno mai perso in nessuno dei tre precedenti match in competizioni internazionali e che in Olanda si sono tolti di recente diverse soddisfazioni, vincendo le ultime tre sfide contro lo stesso Feyenoord nel 2015, l’Ajax (2021) e il Vitesse (2022).

Uno storico assolutamente benevolo che, tuttavia, non deve trarre in inganno riguardo la pericolosità di un avversario già in grado quest’anno di battere tra le mura amiche la Lazio e di sbarazzarsi agilmente nella scorsa fase del torneo di un avversario di grande tradizione come lo Shakhtar Donetsk.

Come se non bastasse, i biancorossi stanno dominando il proprio campionato con otto punti di vantaggio sulle eterne rivali Ajax e PSV Eindhoven e nel fortino del de Kujip non hanno ancora incontrato la sconfitta in Eredivisie, collezionando in totale 11 vittorie e quattro pareggi.

Un ambiente caldo in simbiosi con la propria squadra, che il Feyenoord cercherà ovviamente di sfruttare per creare quante più difficoltà possibili alla Roma questo giovedì, quando alle 18:45 ci sarà il fischio di inizio della gara di andata.


Attacco letale e pressing asfissiante

Un exploit tanto inatteso quanto straordinario quello vissuto dal Feyenoord in questa stagione. Nonostante un’estate di sostanziale smobilitazione, con tanti giocatori importanti che hanno dato l’addio al club, Arne Slot ha riorganizzato la squadra attorno a capisaldi ben definiti, aiutato anche da un mercato fatto di ottime intuizioni.

Un mix praticamente perfetto che ha definito un percorso più che virtuoso in campionato e uno scintillante cammino europeo. Miglior attacco di questa Europa League con 21 gol in appena otto partite disputate grazie anche all’esaltante 7-1 contro lo Shakhtar Donetsk – prima volta con almeno sette reti segnate in una gara europea dal 7-0 al Metalurgs Liepaja del 1995 – il Feyenoord è secondo nel torneo per percentuale realizzativa (18%), dietro solo alla sorpresa Union Saint-Gilloise (20%).

Un’efficacia offensiva di primissimo livello, sorretta anche dalla grande capacità degli olandesi nel mettere pressione alle retroguardie avversarie: il Feyenoord è infatti secondo nella competizione continentale per palloni recuperati entro massimo 40 metri dalla porta avversaria (94), dato statistico in cui anche la stessa Roma (quinta con 84) ha saputo distinguersi egregiamente. Un punto in comune tra due squadre altrimenti molto diverse tra loro nell’interpretazione della partita.


Giménez, l'erede di Dessers

Arrivato in estate dal Cruz Azul, Santiago Giménez è l’emblema dell’ottimo lavoro svolto dal management del Feyenoord in fase di ricostruzione. Erede di Cyriel Dessers, capocannoniere della passata edizione della Conference League, il 21enne messicano ha già segnato cinque gol in sette presenze in questa Europa League disputando appena 229 minuti complessivi nella competizione e con una marcatura ogni 46’ vanta la migliore media minuti/gol tra i giocatori con almeno tre centri nel torneo in corso.

Un centravanti implacabile nonostante la giovane età, che ha già attirato su di sé l’interesse dei grandi club internazionali ed è la punta di diamante di una squadra che ha dimostrato di sapersi appoggiare benissimo su di lui.

Tutto, però, inizia dalla tipica costruzione dal basso con cui il Feyenoord ama prendere posesso delle partite: fondamentale, in questo senso, il ruolo dei due centrali di difesa Dávid Hancko e Gernot Trauner, rispettivamente quarto (581) e quinto (548) per numero di passaggi effettuati nonché quarto (689) e settimo (608) per quantità di palloni toccati in questa edizione della competizione.