Giornalista, inviato dell'Eco di Bergamo al seguito dell’Atalanta, Pietro Serina può svelarci i segreti di una squadra in piena lotta Scudetto (“ma qui a Bergamo quella parola non si pronuncia: mentalità”).
Ecco cosa ci ha detto in vista della sfida di sabato con la Roma.
Qualcuno poteva pensare che l’eliminazione dalla Champions avrebbe determinato contraccolpi, invece l’Atalanta pare una macchina perfetta. È così?
"Magari perfetta no, ma la reazione di Verona, con 7 titolari cambiati dalla Champions, è stata confortante e fortunata. Aver vinto una partita che si poteva pareggiare (e senza scandalo) è stata una reazione da 'grande': si possono anche fare punti senza dominare".
A Bergamo si parla di Scudetto?
"Quel trisillabo qui da noi non è nell'uso corrente. Non si pronuncia. Equilibrio e misura, ci sono squadre più forti che magari ora sono in emergenza, ma mancano 21 partite alla fine. Dopo la sosta di fine marzo, guarderemo la classifica. A Bergamo si considera decisivo tornare in Champions, quindi tutti firmerebbero subito per restare tra le prime quattro a fine maggio. E se proprio vogliamo esagerare, per esempio, ci piacerebbe vincere la Coppa Italia, dopo due finali perse in tre anni. Un passo alla volta...".
Nonostante l’addio di Gomez, la squadra viaggia a ritmi persino superiori a quelli del passato: quali sono gli elementi di forza di questo gruppo?
"L'addio a chi? Il mercato del gennaio scorso, determinato da un'insubordinazione, ha permesso di migliorare tutti i numeri della squadra (classifica, punti, gol segnati...) e portato all'esplosione di Pessina. Un'operazione perfetta, che conferma il senso di collettività del mondo Atalanta: proprietà, società, tecnico, giocatori, media, tifosi.
E la forza maggiore, sul piano dei calciatori, è che qui c'è un gruppo di 16-17 titolari:; chiunque giochi il livello della squadra non ne risente... E' stato costruito nel tempo e il turnover è decisivo: con 11 titolari e dei rincalzi inadeguati visto il ritmo degli impegni arrivi sesto, settimo.... Ma nessuno in Italia sembra capirlo...".
Sulla carta è una trasferta decisamente ostica per la Roma: quali sono i punti deboli di questa Atalanta?
"L'Atalanta in casa patisce tantissimo le squadre che si barricano davanti alla loro porta per poi fare contropiede (perso con la Fiorentina, pareggiato con Bologna e Udinese), quindi Mourinho qui è temutissimo".
Rispetto alla gara con il Verona, cambierà qualcosa nell’assetto tattico o nell’undici iniziale bergamasco?
"Gasperini gioca sempre col il 3-4-1-2 o con il 3-4-3. Ma gli interpreti cambiano continuamente. Rispetto a Verona noi ipotizziamo 6-7 cambi negli undici titolari. Ma nessuno sa mai niente, qui tutto è sempre a porte chiuse".
Quali sono i giocatori della Roma che toglierebbe volentieri a Mourinho?
"Non faccio l'allenatore, quindi sbaglio di sicuro. Ma se non ci fosse Abraham, benone...".
Qual è il suo pronostico per la partita?
"Per l'Atalanta è decisivo tornare in Champions, quindi se tieni la Roma a 9 punti, va benissimo. Ma non fraintendetemi: Gasperini non gioca mai per pareggiare, neppure se gli capitasse il Bayern... E permettetemi un grande complimento finale: la Roma ha vinto la battaglia per poter suonare il suo bellissimo inno dopo quello della Lega. Vale uno scudetto, vi meritate un grande applauso".
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