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    Mourinho: "Abbiamo sempre avuto il controllo della partita"


    Ecco come mister Mourinho ha commentato la vittoria dei giallorossi al Ferraris

    Ecco come mister Mourinho ha commentato la vittoria dei giallorossi al Ferraris.

    Partiamo dall’immagine di Felix che lo abbraccia.

    “Gli avevo promesso che gli avrei comprato un paio di scarpe che gli piacciono tanto, e che costano 800 euro. E lui è venuto da me per dirmi di non dimenticarmelo. Domani mattina le andrò a comprare. Poi nel pomeriggio scenderà in campo la Primavera, e mi dispiace per mister De Rossi ma Felix non giocherà con loro”.

    Che partita è stata: primo tempo bloccato, poi la Roma è venuta fuori…

    “Bloccato, ma con qualità di gioco, con dominio. Penso che mancasse un po’ di verticalità. Siamo sempre stati in controllo, con possesso palla e facendo girare molto bene il pallone. Tanta gente ha giocato bene, ma Mkhitaryan in quel ruolo ha disputato una partita fantastica. Abbiamo sempre avuto il controllo, e abbiamo fatto molto bene prevenendo i contropiedi del Genoa.

    Nel secondo tempo, loro si sono abbassati ancora di più, c'era meno spazio e in quel momento lì ho pensato che Felix avesse un profilo diverso. E così, proprio come contro il Cagliari e Milan, è entrato e ha creato delle difficoltà agli avversari con la sua fisicità. Ho pensato che oggi potesse aiutare e lui ha aiutato tanto. Ma la squadra ha giocato bene”.

    Qual è stata la prima cosa che ha pensato quando si è trovato davanti Felix?

    “La Primavera lavora vicino a noi, su un campo sintetico, perché non ne abbiamo tanti in erba naturale, e questo è un handicap per la crescita dei giocatori. Lui, assieme ad altri quattro, cinque, lavora con noi dall'inizio della stagione. Quando l’ho visto, quello che mi ha impressionato è la sua freddezza davanti alla porta.

    Se tecnicamente non è un fenomeno, però al momento di tirare in porta è freddo. Mi ha colpito anche la sua umiltà, perché qualche volta nelle nuove generazioni tu trovi dei ragazzi che pensano già di sapere tutto, che non hanno umiltà. Lui è l’opposto. Lui si ciba della nostra conoscenza, la mia e quella dei compagni. Si sente che si ciba di tutto. Un'evoluzione fantastica. Mi dispiace solo per mister De Rossi, perché perde Felix, però anche lui sarà contento per il ragazzo”.

    La sensazione è che Felix vi abbia riacceso. E in un contesto nel quale bisognava arrangiarsi, anche El Shaarawy in termini di sacrificio e di applicazione ha offerto una prestazione che l’ha soddisfatta. Come tutta la squadra, penso.

    “Sono totalmente d’accordo. Quando entra, Felix cambia la dinamica del gioco. Entra e trova una squadra che ha corso tanto, perché abbiamo avuto una percentuale altissima di possesso palla. Anche senza creare tanto, e ovviamente senza segnare, Tammy e Shomurodov hanno dato lavoro, hanno dato profondità. Karsdorp ha giocato molto, molto bene.

    El Shaarawy ha fatto uno sforzo tremendo per adattarsi a questo modo di giocare, perché è chiaramente un'ala pura, è un calciatore offensivo, e ha fatto un lavoro fantastico per noi. Però questo ragazzo (Felix, ndr) ha questo tipo di intensità. Questo ragazzo ha intensità diversa. Stava finendo la benzina di Shomurodov e lui entra e dà un'altra marcia alla squadra.

    Ho sempre pensato che potessimo vincere la partita, ma in qualche momento mi è passata davanti agli occhi la possibilità di pareggiare e sarebbe stato frustrante, anche se con un feeling molto positivo per l'atteggiamento di squadra e la volontà di vincere, perché non stavamo giocando male. Anche contro il Venezia abbiamo fatto una buona partita, ma venivamo da una serie di risultati difficili per noi e anche i giocatori sentivano la pressione di questa partita con il Genoa”.

    Zaniolo come sta, come mai non ha giocato? E come lo collocherebbe in questo modulo?

    “No, la verità è che questa rosa non è stata costruita per giocare con questo modulo. La stessa domanda fatta per Nico la potevi fare per Carles Perez, per El Shaarawy, o per Mkhitaryan: alla fine, con le difficoltà che avevamo, dovevamo trovare il modo di giocare senza un terzino sinistro di ruolo. Come potevamo fare? Giochiamo a quattro, giochiamo a tre? È complicato.

    Per Nico, la posizione migliore per lui sarebbe giocare come uno dei due attaccanti, ma con più spazio per giocare. E quello che ho percepito nel secondo tempo, era un Genoa che si era abbassato di più, con un po’ di fatica, e con la pressione di giocare per un punto che per loro sarebbe stato positivo. E con meno spazio e più gente nella zona centrale, ho pensato che Felix fosse più diretto e più verticale. Però, sono lì in panchina e con tutta l'esperienza guardo tutto, e una cosa che ho guardo e che mi ha colpito è che i giocatori in panchina hanno festeggiato quel gol, il primo e il secondo.

    E quando uno vede uno Zaniolo che avrebbe potuto essere lì, ho sentito esattamente il contrario di un atteggiamento negativo: significa che è un giocatore di squadra e che vuole esserlo. E certamente, giovedì o domenica, o tutte e due le volte, avrà la possibilità di giocare perché è un bravo calciatore”.

    Mi conferma che è più sereno?

    “No, sono sereno perché ho vinto (ride, ndr). Abbiamo lavorato tanto bene questa settimana. Ieri, in conferenza stampa, avevo detto che il lavoro della settimana era andato nella spazzatura, però non era vero. Ho messo Veretout al posto di Cristante e ho spostato Mkhitaryan in quella posizione. Avevo la sensazione che Miki, con le sue qualite tecniche e la sua esperienza, potesse fare tutto quello che ha fatto. L'unica cosa che Mkhitaryan non ha fatto purtroppo è stato il gol, ma ha giocato tanto, tanto e, secondo me, è stato il migliore in campo.

    Ed è stato un bene, perché a centrocampo abbiamo giocato con tre calciatori tecnicamente bravi, che hanno girato palla, che cercano la verticalità. E sono molto contento di questa opzione. Oggi è uno di quei giorni in cui quando un allenatore torna a casa si sente bravo, perché tutto quello che ha pensato è andato bene”.

    Come è stato ritrovare Shevchenko?

    “Siamo stati insieme prima della partita. Mi ha fatto un bellissimo regalo, un regalo tradizionale che si fa in Inghilterra da parte dell’allenatore che gioca in casa: una bottiglia di vino rosso. Abbiamo parlato a lungo anche con Tassotti, e dopo la partita mi succede sempre questo. Ovviamente, sono contento per me e mi dispiace per lui.

    Quando un giorno mi batterà, lui sarà felice per se stesso e un po’ dispiaciuto per me. L’importante è abbiamo parlato tanto e lui è innamorato di questo mestiere pazzo, perché oggi allenare è da pazzi. E lui è contento di questa sfida. Gli auguro di vincere tanto”.