IT
  • EN
  • Home Notizie

    Mourinho: "Vogliamo vincere, ma non è ancora una gara decisiva"


    José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Bodo, matchday 4 di Conference League.

    Ecco le parole del tecnico giallorosso.

    C’è da cancellare l’onta dell’andata, da vincere questa partita per riconquistare la vetta del girone. Quanto è importante la gara di domani?

    “Abbiamo sei punti in classifica nel girone. Siamo in una buona situazione. Se dimentichiamo il risultato di Bodo, anche se è impossibile da dimenticare, con due partite da giocare in casa, sei punti già acquisiti è una situazione buona. Abbiamo tre gare ancora da giocare, nove punti a disposizione. Non è una gara decisiva e non è una situazione di pressione. Però vogliamo finire primi, vogliamo vincere la partita, non vogliamo dimenticare la gara di Bodo perché non potremo mai dimenticarla, ma vogliamo vincere”.

    Che tipo di formazione vedremo domani?

    “Abbiamo sbagliato tutti a Bodo. Non voglio dire che ha sbagliato questo o quello. Abbiamo perso come squadra. Domani vogliamo vincere come squadra. Ovviamente non giocherà la stessa squadra dell’altra volta. Ovviamente. Ho avuto troppe paure prima della gara di andata, ma non ho avuto paura della partita. Ho temuto il freddo, il campo, gli infortuni, la stanchezza, ho avuto paura di tutto, ma non ho avuto paura della sconfitta. Ho sbagliato io, abbiamo sbagliato tutti. Domani non giocherà la stessa squadra”.

    Abraham è il giocatore su cui la Roma ha investito di più sul mercato, ma non ha ancora reso secondo le aspettative. Che tipo di problema c’è? Di squadra o di adattamento del ragazzo?

    “Il problema siamo sempre noi. Non è di limiti individuali. Un giocatore che viene da una cultura diversa: cultura calcistica, cultura arbitrale, cultura anche sociale, penso che non sia mai facile. Però ha iniziato abbastanza bene. Ha creato un impatto positivo. Adesso vive un momento non speciale. Ma è un grande giocatore, abbiamo fiducia in lui. Nessun problema. Tornerà a giocare meglio, segnerà, abbiamo fiducia totale”.

    Rispetto alle altre piazze in cui ha allenato, ha riscontrato differenze di arbitraggi?

    “Non parlo di arbitraggi e non parlo di Serie A”.

    Sia con il Cagliari, sia con il Milan si è visto un modulo diverso. È riproponibile anche successivamente?

    “Non parlo di quello che abbiamo fatto in Serie A”.

    Zaniolo è tornato a essere un punto fermo della Roma dopo circa un anno di inattività. A che punto sta il calciatore? E su cosa può migliorare?

    “Dopo due anni di infortuni non è facile. Per esempio, contro la Juventus si è sentita un po’ la paura di un giocatore che ha sofferto tanto. Sono le paure di un giocatore che solo con il tempo può dimenticare. Fisicamente sta bene, fisicamente sta fortissimo, ci sono dei dettagli dal punto di vista tattico che deve migliorare, che deve imparare, secondo me è normale. Quanto tu hai 23-24 anni, principalmente quando hai perso due anni in infermeria, ci sono cose da imparare. Sì, senza dubbio. Ma è un bravo giocatore, è un giocatore che lavora ogni giorno, è un professionista. Sono soddisfatto”.

    Secondo lei, è migliorata l’immagine del calcio italiano all’estero? Siamo più indietro rispetto a 10 anni fa? Anche sull’argomento razzismo…

    “È un campionato dove si gioca molto bene. Le squadre hanno qualità, i giocatori hanno qualità, gli allenatori hanno qualità. Gli allenatori di differente generazione, cercano di giocare con ambizione, bene, non si preoccupano solo del risultato. In questo senso sono veramente soddisfatto di essere qui con voi”.

    Si fida ancora di Shomurodov come a inizio stagione, considerando che contro il Milan ha fatto entrare prima Felix Afena Gyan di lui?

    “Mi fido di tutti, però ci sono dei momenti in cui i giocatori non stanno nel loro miglior momento. Soprattutto di fiducia. Quanto a Felix, domani è un giocatore che non sarà in lista. Ma è un giocatore con qualità che noi non abbiamo. È un giocatore che cerca movimenti che noi non facciamo tanto. Abbiamo tanti giocatori che vogliono palla sui piedi, ne abbiamo pochi che la chiedono nello spazio, lui mi piace su come va in profondità e su come agisce in campo. Su come pressa in campo. È aggressivo nello spazio”.

    “Il ragazzino è lontanissimo dall’essere un prodotto finito, è lontanissimo dall’essere un giocatore fatto, lontanissimo dall’essere perfetto per essere un titolare da prima squadra come la Roma, ma è un profilo che merita di lavorarci sopra, dandogli l’opportunità di giocare. Va bene che si alleni con noi e anche altri giocatori come Missori o Volpato, poi un conto è lavorare e un conto è giocare, ma giocando si accelera questo processo. Ho fiducia in Mayoral e Shomurodov non cambia nulla. Complimenti al Bodo che ha vinto il campionato”.


    Questo contenuto è fornito da una terza parte. A causa delle tue scelte riguardo la policy dei cookie sul nostro sito, questo contenuto esterno non può essere visualizzato.
    Se vuoi vederlo modifica le tue impostazioni sui cookie premendo uno dei due tasti seguenti.