Meno 2. Due giorni ai 20 anni dal terzo scudetto della storia romanista e sesto appuntamento con le sette storie tra le tante che si trovano dentro al racconto della corsa tricolore fatto da “Mai Scudetto fu più meritato”, il libro ufficiale As Roma scritto da Daniele Giannini, edito da Newton Compton, disponibile dal 10 giugno in tutti gli As Roma Store, le librerie e negli store on line.
Juventus-Roma del 6 maggio 2001 è la partita delle partite. È il giorno in cui il sogno scudetto ci sembra svanire in una manciata di minuti per poi riprendercelo al 90esimo con il gol di Montella su tiro di Nakata. Il giapponese timido che quel tricolore lo sente poco suo. E invece lo è tantissimo.
Perché Nakata cambia quella partita col suo ingresso in campo. La riapre con un gran tiro da fuori che è una storia dentro la storia. Perché la notte prima della partita, Hide ha sognato di entrare e di essere decisivo.
I sessanta minuti passati in panchina a guardare gli altri giocare non li ha gettati via a rimuginare su quello che poteva essere e non era fin lì stato. Li ha sfruttati cominciando a visualizzare la porzione di campo nella quale avrebbe potuto giostrare. E nel farlo, ha guardato con attenzione i movimenti di Alessio Tacchinardi. Il quale, ogni volta che riceve palla nel mezzo, fa come per andare in avanti ma poi torna indietro. Eccolo, il suo punto debole. Ecco dove far male alla Juve.
Hide deve aspettare un po’. Poi al minuto 78 Davids dà palla proprio a Tacchinardi, gli altri romanisti fanno un passo indietro per coprire. Lui no. Riguardatelo, Nakata. Va dritto dove sa che andrà l’avversario, gli ruba palla e scatta. Montella e Batistuta fanno il movimento giusto, uno da una parte e uno dall’altra. Può scegliere a chi darla.
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Ma Hide il finale lo ha già visto, va dritto e spara da trenta metri. Palla all’incrocio, gol, e siamo di nuovo in partita. A 11 minuti dalla fine. A 11 minuti dal gol di Montella e da un’esplosione di gioia irrefrenabile.
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