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    Fonseca: "Sappiamo che è una partita importante per tutti noi"


    Paulo Fonseca ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Lazio, trentasettesima giornata di campionato.

    Ecco le parole del tecnico giallorosso.

    Perché questo gruppo non ha mai fatto un salto di qualità definitivo nella fase difensiva?

    “Sappiamo come giocava l’Inter. Non volevamo difendere basso, volevamo avere l’iniziativa, credo che l’abbiamo avuta. Abbiamo giocato il secondo tempo molto bene, abbiamo creato occasioni per fare gol. È una postura di rischio. Il loro contropiede è mortifero. E su questo abbiamo sbagliato, non reagendo bene, non facendo marcature preventive, lasciando loro di giocare su Lukaku e la squadra ha reagito tardi. Loro non hanno creato molto. E questo è un problema della nostra squadra. Non lascia creare agli altri molte situazioni, ma quando sbagliamo le altre squadre fanno gol. Abbiamo giocato in due modi, questo è più rischioso, ma dobbiamo saper prendere contromisure”.

    Ha pensato di affrontare la Lazio in modo diverso rispetto all’andata?

    “Abbiamo preparato strategicamente questa partita in un modo diverso dall’ultima partita. All’andata facevamo pressione sempre alta e lì la squadra non era particolarmente equilibrata. E loro uscivano molte volte in contropiede. Abbiamo preparato la partita per non dar loro possibilità di uscire in contropiede. Sono pericolosi ad uscire con Immobile, Correa, Luis Alberto, Milinkovic, i terzini. Dovremo essere attenti su questo”.

    Vedremo una Roma più coperta?

    “Come ho detto abbiamo una strategia per questa partita. Vogliamo essere una squadra equilibrata in tutti i momenti, conoscendo i loro punti di forza”.

    La Roma finirà il campionato per la seconda volta di fila dietro la Lazio, cosa che non accadeva da molto tempo. Come mai, secondo lei?

    “È stata una stagione difficile, con infortuni a giocatori importanti. Come ho detto tante volte, se avessimo avuto questi calciatori a disposizione, saremmo arrivati in altre posizioni”.

    Ultima partita all’Olimpico, per lei: lascia con qualche rimpianto? C’è qualcosa che non rifarebbe?

    “Lascio con grande orgoglio, di essere stato l’allenatore della Roma per due anni. Non ho rimpianti. Ho avuto rispetto di tutti, ammirazione, simpatia dei tifosi, per me è importante aver ricevuto questi sentimenti”.

    Nella partita di Milano si sono visti comportamenti sbagliati in alcuni singoli giocatori. È colpa sua se non riesce a trasmettere la giusta motivazione o i giocatori dovrebbero essere motivati da soli?

    “Quando vinciamo, quando non vinciamo mi faccio sempre molte domande. E io sono sempre il principale responsabile di quello che succede alla squadra. Io cerco sempre le soluzioni per cercare di non ripetere più questi errori. Sono cosciente di essere sempre il principale responsabile”.

    Tornerà al modulo con la difesa a tre?

    “No, giocheremo a quattro”.

    Che cosa non ha funzionato nel sistema difensivo?

    “Non è solo un problema della difesa, ma di squadra. E poi, non aver avuto Smalling per tutta la stagione, il difensore più esperto, è stato importante. Poi abbiamo giocato più volte con giocatori molti giovani, fattore decisivo per la prestazione difensiva, ci sono stati diversi errori individuali in tanti gol presi, più che per la costruzione altrui”.

    La squadra è maturata per interpretare diversamente il derby?

    “Lazio giocherà come gioca sempre. Procurando sempre il contropiede, procurando sempre l’uscita rapida. Mi aspetto la stessa squadra. Abbiamo preparato la partita per non permettere di avere questi momenti alla Lazio”.

    È tornato al 4-2-3-1. A cosa è dovuto questo cambio di modulo? Si poteva fare anche prima?

    “Ho sempre detto che abbiamo avuto due moduli per questo gruppo. La scelta dipende dalla risposta della squadra, dipende dal momento. Abbiamo cambiato con il Manchester, la squadra ha risposto bene. Questi cambi si fanno anche per la squadra, per avere motivazioni diverse, per creare nuove dinamiche, per questo non ha senso cambiare ora”.

    Quali emozioni proverà rispetto al primo derby vissuto in panchina con la Roma?

    “La motivazione è la stessa. Avere o no i tifosi cambia molto. Vivere questi derby è una cosa unica, difficile da spiegare. Non avremo i tifosi al nostro fianco, che sono importanti per noi, ma vogliamo avere la stessa motivazione. Sappiamo che è una partita importante per tutti noi. Mi aspetto che i giocatori saranno motivati per vincere”.

    Come arriva la squadra al derby?

    “Sta bene. Ovviamente non abbiamo avuto molto tempo per recuperare i giocatori, ma la squadra è cosciente, motivata, è facile esserlo in un impegno del genere. Vogliamo lottare per vincere”.