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    44 anni fa l'esordio del CUCS, tempio del tifo romanista


    Il racconto della prima volta che apparve lo striscione Commando Ultrà Curva Sud: era il 9 gennaio 1977

    Il 9 gennaio è il Natale della Curva Sud. Oggi, 44 anni fa, sul muretto del vecchio Olimpico compariva per la prima volta lo striscione Commando Ultrà Curva Sud. Il CUCS. In campo si giocò Roma-Sampdoria. Ma per la potenza evocativa che sprigionò quella sigla, la partita divenne rapidamente un dettaglio. Compreso il risultato: 3-0.

    Sulla rivista "La Roma", Antonio Bongi - fondatore dei "Boys" e uno dei giovanissimi padri del Commando - descrive così nel 2015 l'alba di quell'epoca tutta d'oro: "Quel giorno era grigio, pioveva a sprazzi dal mattino, poi smise intorno all’ora di pranzo. C’era qualcosa di strano nell’aria, le lettere dello striscione erano bianche, bianche su fondo rosso. Perché? Meglio gialle, dicevano. No, bianche staccano meglio, e poi la parola COMMANDO è più bella in bianco. Anche il signor Fortunato, che quello striscione lo disegnò da vero artista, ci disse: Sì, il bianco lo vedo meglio".

    "Dal vecchio parterre, dove noi ci radunavamo tirando due calci ad un pallone tra una scritta ed un panino, guardando quello striscione steso sul lato destro della curva semivuota, vedevo quel mio disegno sul foglio protocollo realizzato live con le lettere grandi, stile Helvetica Bold, che risaltavano mastodonticamente. Non voglio gente sotto in piedi che mi copre la scritta, pensavo". La scritta è quella: COMMANDO ULTRÀ CURVA SUD.

    Prosegue Bongi: "Due bandieroni, uno tipo United States, l’altro giallorosso, semplice, attaccato su di un vecchio pennone della Sud e i tamburi, pochi ma bellissimi, cominciavano rullando a farsi sentire. Ore 14:30, match time: i ragazzi non smettono di cantare, non sono molti ma lo fanno per novanta minuti. Mai successo. Qualche vecchio abbonato della curva storce la bocca: ma sarà sempre così, che casino che fanno sti ragazzini...". Sì, sarà sempre così.

    Andavamo allo stadio e non sapevamo più cosa guardare: da una parte c'era il calcio giocato, dall'altra c'era quello cantato. C'era il Commando. Alla voce Ultras, su Wikipedia, viene riportata una citazione di Tonino Cagnucci, giornalista, scrittore, ma soprattutto profeta di romanismo: "Tra le tantissime tipologie di tifosi si possono distinguere due macro-categorie. Quelli che guardano il campo e quelli che guardano la curva. I secondi sono quelli che già si potrebbero definire ultrà". Ed era impossibile entrare all'Olimpico e non restare estasiati dall'eco dei tamburi, dai colori, dai cori. Dal Commando.

    Da quel muretto s'udiva la Roma. Per questo il CUCS è stato leggenda.

    Come scrisse nel 1994 Roberto Stracca, un ragazzo del Commando divenuto incidentalmente giornalista e romanista ovunque sia stato, fino alla morte, avvenuta il 16 novembre 2010, "siamo solo dei momentanei realizzatori di un'opera. Domani io me ne andrò e ne verranno 100 migliori di me. Verrà chi dirà io c'ero nel '77 e una risata lo seppellirà. Verrà chi dirà io sono il capo e giù 20.000 pernacchie. Chi può possedere un moto d'anima?".

    Questo è stato il Commando Ultrà Curva Sud. Un moto d'anima. Per questo non appartiene a nessuno ed è stato di tutti. Tutti quelli che l'hanno fondato, tutti che quelli che l'hanno seguito, tutti quelli che l'hanno guardato e se ne sono sentiti parte. Ragazzi d'allora, poi padri e oggi - magari - splendidi nonni.

    Il Commando è stato un moto d'anima. O citando di nuovo Stracca, "il Commando è una forza della natura. È un vento". Un vento che soffia ancora forte grazie alla tradizione orale: "Nipote mio, ti racconto quando nacque il Commando Ultrà". Nipote mio, era il 9 gennaio 1977.