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Storia delle nostre maglie: la numero 11


Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai nostri numeri di maglia dal 1995-96, la stagione in cui la Serie A ha aperto alla numerazione fissa con i nomi sulle spalle

L’attenzione di oggi è rivolta per la numero 11, scelta da Pedro Rodriguez per la stagione 2020-21. Nell’immaginario collettivo una maglia dedicata più agli attaccanti che ad altri ruoli. È stato così prima del 1995, ma non è solo così nel passato romanista.

  • 1995-96: Daniel Fonseca (A)

Arrivò nel 1994 dal Napoli per essere la spalla ideale di Abel Balbo. Attaccante uruguayano di indubbio talento, un po’ frenato da infortuni e discontinuità. Indimenticabile il gol del derby il 27 novembre 1994, la rete del 3-0 finale su assist di Giannini.

  • 1996-97: Amedeo Carboni (D)

Terzino sinistro di spinta, non impeccabile nella soluzione al cross per gli attaccanti, però prezioso nelle due fasi. Nella stagione 1996-97, oltre a vestire la 11, è anche capitano designato della Roma dopo l’addio di Giannini.

  • 1997-98 -> 1999-00: Eusebio Di Francesco (C)

“Turbo” a centrocampo, giocatore generoso, ma anche di qualità. Nonostante un lungo infortunio, anche lui è campione d’Italia nel 2001. “Nello spogliatoio, Di Francesco fu fondamentale nell’anno dello scudetto”, parole di Fabio Capello.

  • 2000-01 -> 2003-04: Emerson Ferreira Da Rosa (C)

La sua storia con la Roma è finita male, ma iniziò come una fiaba. E con la maglia numero 11. Versò lacrime dopo l’infortunio, ma con voglia di tornare subito protagonista nella stagione del terzo scudetto. Centrocampista totale, capace di interdire e suggerire con la stessa qualità.

  • 2004-05: Daniele Corvia (A)

Soprannominato “Vierone” dal vice di Fabio Capello, Italo Galbiati. Ricordava Bobo Vieri per fisico e movenze in campo da prima punta, ma non confermò fino in fondo le premesse della Primavera. L’unico gol in prima squadra lo segnò a Siena in Coppa Italia nel 2005, con l’11 sulle spalle.

  • 2005-06 -> 2013-14: Rodrigo Taddei (C)

Il depositario più longevo del numero 11 della Roma, indossato per nove stagioni di fila. Anni in cui ha ricoperto ruoli in tutti i reparti del campo, dalla difesa all’attacco, passando, ovviamente, per il centrocampo. Segnò di testa alla Pruzzo a Madrid in una notte magica di Champions (2008).

  • 2014: Romagnoli

Non ha mai indossato la maglia numero 11 della Roma in una gara ufficiale. Risultò in lista nella prima giornata della Serie A 2014-15 con le due cifre sulle spalle, ma non entrò in campo. Venne ceduto pochi giorni dopo in prestito, alla Sampdoria.

  • 2015-16 -> 2016-17: Mohamed Salah (A)

“Un campioncino”, secondo Luciano Spalletti. Tecnico, veloce, prolifico, il tecnico toscano lo portò persino a esempio in sala stampa per sottolineare il suo sacrificio in fase difensiva. Attaccante di movimento con tutte le caratteristiche giuste, al punto giusto. Un numero 11 da vecchio calcio.

  • 2017-18 -> 2019-20: Aleksandar Kolarov (D)

Dopo Amedeo Carboni, un altro terzino sinistro con la maglia numero 11 sulle spalle. Giocatore di esperienza e livello internazionale, abile come il connazionale Mihajlovic sui calci da fermo. Indimenticabile uno dei due gol al derby. Il primo, quello su punizione.

  • 2020-21: Pedro Rodriguez (A)

Arrivato dal Chelsea, si presenta a Roma con credenziali di primordine. Attaccante veloce e talentuoso, il suo curriculum è lungo e dettagliato, soprattutto alla voce “titoli vinti”. Campione del mondo nel 2010, campione d’Europa nel 2012, poi Champions, Europa League, titoli nazionali.

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