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    Il nostro ricordo di Pierino Prati


    Albino Buticchi era il presidente del Milan che aveva ceduto ai giallorossi l'attaccante autore di tre gol in una finale di Coppa Campioni e che, oltre a portare il Milan sul tetto d'Europa, con i rossoneri aveva vinto praticamente tutto. Era stato anche capocannoniere della Serie A nella stagione 1967/1968. Il soprannome “Pierino la peste” glielo aveva dato Gianni Brera. Gli piaceva, anche perché, effettivamente, all’anagrafe risultava proprio come “Pierino”. Aveva ancora molto da dare e quel molto se lo sono goduto i tifosi della Roma. Per una intera generazione di romanisti è stato l'incarnazione del gol, come lo fu Manfredini per la precedente e come lo sarebbe stato Pruzzo per quella successiva.

    Va in rete già alla sua prima partita, il 7 ottobre 1973 contro il Bologna nel giorno del primo gol in A di Agostino Di Bartolomei. Nella fase iniziale di quel campionato però non mantiene le promesse, a causa di alcuni problemi fisici e delle difficoltà del tecnico Scopigno.

    Quando però sulla panchina arriva Nils Liedholm, che lo conosceva bene dai tempi del Milan, e quando lui inizia a stare bene, tornano i gol. Ne segna 8 alla fine del torneo ed è grande protagonista della stagione successiva, in cui segna 14 reti in 29 gare (più altre 8 nelle 10 partite di Coppa Italia) e trascina la squadra a un insperato terzo posto. Solo in quell’annata, per ben sei volte il punteggio finale è: “1-0 per la Roma, gol di Prati”. Stagione che era iniziata con il suo gol decisivo nel derby di Coppa Italia e che vede il culmine il 23 marzo 1975 quando, con un suo gol sotto la pioggia, la Roma batte ancora la Lazio e la supera in classifica.

    A causa di alcuni infortuni nei due anni successivi non avrà la stessa continuità, ma ad ogni occasione si confermerà un grande attaccante. Non perderà mai il suo posto nel cuore dei romanisti. Prima di ogni partita, riceveva un mazzo di fiori dalla Curva Sud. “Era un saluto reciproco tra me e i tifosi e in campo facevo di tutto per renderli felici”.

    Con la Sud festeggiava ogni gol. Anche quando segnava sotto la Nord, dopo la prima esultanza, si voltava e correva dall’altra parte. Era trascinante quando correva a braccia alzate verso la gente romanista, quasi come se, più che esprimere la felicità per il gol, volesse semplicemente riaffermare l’empatia e il legame con la Roma. Lui, un milanese che aveva vinto tutto col Milan, ha vissuto con straordinaria intensità i suoi anni in nella capitale al punto da aver dedicato un libro a quella esperienza intitolato: “La mia amante giallorossa”. Amore corrisposto da tutti i tifosi romanisti per cui Pierino Prati rappresenterà sempre qualcosa di speciale.

    I suoi numeri in giallorosso
    Presenze in competizioni ufficiali: 108 (41 gol)
    Esordio: 2 settembre 1973, Novara-Roma 0-0
    Ultima partita: 4 settembre 1977, Roma-Fiorentina 0-1

    “Il Milan è stato mia moglie, la Roma la mia amante”

    - Pierino Prati

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