Sedici ritratti, di Attilio Ferraris, Giorgio Carpi, Mario De Micheli, Rodolfo Volk, Fulvio Bernardini, Guido Masetti, Amedeo Amadei, Giacomo Losi, Giancarlo De Sisti, Giuliano Taccola, Francesco Rocca, Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Daniele De Rossi. “Figli di Roma, capitani e bandiere… questo è il mio vanto che non potrai mai avere”, così la Curva Sud, con quei sedici volti letteralmente conficcati nel cuore, per una delle più belle immagini e delle più belle dichiarazioni d’amore che abbia mai saputo regalare.
Figli di Roma provenienti dal cuore della città, da Trastevere, Monti, Borgo o anche da altre città e adottati da Roma per sempre, fino a divenirne bandiere. Capitani, di chi da quei volti si è sentito rappresentato con orgoglio, col vanto di indossare la maglia giallorossa e il bracciale bianco simbolo di dedizione e responsabilità.
Una sintesi di una storia d’amore nata nel 1927 e proiettata nel futuro, attraverso un’immagine di straordinaria potenza e attraverso gli occhi dipinti di sedici uomini che hanno guardato la Roma con lo stesso amore di chi, intorno, la guarda e la ama oggi.
Ora tutti quegli uomini hanno un posto nella Hall of Fame dell’AS Roma. O meglio, quindici: tutti tranne uno, che ancora non può averlo solo perché “ancora in attività”, e che continua a incarnare quell’amore giocando a pallone con la maglia della Roma sul cuore e al braccio la fascia da capitano. Il numero sedici. Daniele De Rossi.
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