James Pallotta, in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ha parlato a 360 gradi della Roma attuale e del futuro. Il Presidente giallorosso ha spaziato dal futuro di Totti a quello di Spalletti fino alle aspettative sugli obiettivi stagionali e al bilancio della sua gestione, passando per il mercato, Sabatini, Strootman e il progetto stadio.
Leggi qui di seguito i punti toccati dal Presidente nella sua intervista…
“La reazione all’intervista rilasciata da Totti? Non ce n'è stata una sola, diciamo che ne ho avute due. Sorpreso da una parte, per le parole di Francesco, ma allo stesso tempo capendo lo sfogo dettato dalla frustrazione. Non mi aspettavo una cosa simile, anche se, in un certo senso, per una parte l'ho capita: è un grande giocatore, ha fatto la storia del la Roma, adora competere, è una superstar.
Non è assolutamente vero che Spalletti non abbia rispettato Totti, queste sono solo speculazioni. Partiamo dai quattro minuti con il Real Madrid: prima di tutto Spalletti lo voleva far entrare sull'1-0 come carta per pareggiare. E poi io vedo la questione anche da un altro angolo, poteva esse re l'ultima partita casalinga di Francesco in Champions, non si sa mai quello che può capitare in futuro. Ecco allora che Spalletti gli ha concesso l'opportunità di un'ultima passerella. Cosa sta succedendo qui con Kobe Bryant nella NBA? È un tributo continuo....
Il futuro di Totti? Ci metteremo a sedere a un tavolo, parlerò con lui, ma anche con gli altri. A dicembre, quando ci siamo incontrati l'ultima volta, mi aveva detto che voleva continua re a giocare. Vedremo adesso. Quando uno è proprietario di una squadra deve ave re rispetto per tutti i suoi giocatori, in questo caso proprio per questo rispetto che c'è, grandissimo, nei suoi con fronti, Totti può rimanere alla Roma come giocatore o come dirigente. Finora però da lui, dopo quell'incontro di dicembre, non ho avuto risposte: gli ho richiesto quali fossero i suoi propositi, finora non ho avuto nessuna con ferma da Francesco. Adesso che ci incontreremo nuovamente, mi attendo che mi dica quale sarà la sua decisione. E,ancora per una questione di rispetto, non posso dire prima dell'incontro quello che succederà. Le speculazioni non mi piacciono, non fanno per me. Si prenderà, ma solo al momento del nostro incontro, la decisione migliore, per il bene della squadra. E sono, lo ripeto, conversazioni private, che non si possono anticipare ora”.
“Se l’operato di Spalletti è stato appoggiato della società? Assolutamente sì. Luciano è il nostro allenatore, da quando è arrivato sono cambiate, in meglio, tantissime cose, e non parlo solo della gestione della squadra in campo. Spalletti è un tecnico straordinario, uno dei cinque migliori al mondo, lui vive si può dire a Trigoria, si riunisce con i giocatori, è un grande professionista, assieme a lui si lavora bene, è sempre disponibile e ha la possibilità di fare qualcosa di grande con questa squadra. Quello che ha fatto è stato dettato da un principio fondamenta le: prima viene la squadra e nessun giocatore viene prima degli altri».
Spalletti si è detto non è sicuro di restare se l'obiettivo Champlons non venisse centrato? Per me, in ogni caso, Luciano è e resterà l'allenatore della Roma: se è vero che ha detto una cosa simile, si tratta di una affermazione che non può essere più lontana dalla realtà, io lo voglio con me. Se finora c'è stata una decisione che non è stata errata, sicuramente è quella dell'ingaggio di Spalletti. È la mia filo sofia: avere grandi allenatori porta inevitabilmente ad avere grandi giocatori e un grande team, obiettivi che si raggiungono attraverso il lavoro, gli allenamenti e la grande professionalità”.
“Mi piacerebbe se restasse. Ha ancora un contratto di un anno, noi litighiamo spesso,ma subito dopo siamo amici come prima Non è quello che succede a tutti? Quello che mi preoccupa è la sua salute, fuma troppo. E allo stesso tempo mi preoccupo della Roma, quasi quanto della mia famiglia Quante volte mi chiedono di guardare assieme le partite, gli amici i conoscenti, ma io non non ce la faccio: devo stare da solo, cammino avanti e indietro, mi agito…”.
“Abbiamo buttato via troppo nella prima parte della stagione. E non è colpa dei giocatori, mai gliel'ho data. Due, tre vittorie in più ed eravamo lì con Juventus e Napoli. Adesso mancano dodici giornate, mi aspetto i risultati, perché questa squadra ha le possibilità per ottenerli.
Cosa capiterebbe se non dovessimo fare terzi? Se capitasse una cosa del genere sarebbe il frutto dell'eredità lasciata per tutte quelle opportunità sprecate a inizio stagione, quelle undici partite senza nemmeno un successo, ma in ogni caso un evento del genere non cambierebbe i miei piani. Perché abbiamo fatto le cose per bene, i nostri giocatori sono dei guerrieri. I progetti per una squadra di vertice non cambierebbero, dobbiamo rinforzare la difesa e punteremo in particolare su quel reparto. Ma non per carenze dell'organico attuale: per i contratti di prestito di chi è arrivato e per gli infortuniche abbiamo avuto”.
“Se penso allo Scudetto? Ci penso tanto, è ovvio. Ma sapevo anche, fin dall'inizio, che ci sarebbe stato da lavorare. L'organizzazione che ho trovato una volta presa la Roma non l'ho cancellata, ho cercato solo di migliorarla La famiglia Sensi aveva fatto un bellissimo lavoro, ma adesso i tempi sono cambiati, anche in fretta E su questo aspetto c'era da intervenire, qui non esisteva un database o comunicazione tra i vari reparti, cose che adesso invece ci sono. L’esempio è la Juventus, che ha avuto sempre, da quello che mi è stato detto, una grande organizzazione ed è su questo che si deve agire: ho fiducia, siamo sulla giusta strada per raggiungere quei livelli, e una volta arrivati lì anche noi vinceremo lo scudetto. L’ho già detto, in passato,vincere i campionati si può perché abbiamo la squadra, ma per centrare l'obiettivo bisogna aggiungerci anche il sistema organizzativo ed è su questo che stiamo lavorando”.
“Se mai arriverà li giorno che anche alla Roma potrà sbarcare un Messi o un Ronaldo o un Neymar? Non è un discorso solo per la Roma: sono poche le squadre che possono permetterseli e non sono poi la ricetta assoluta per vincere. Quanti sono i club che faticano pur avendo stelle di prima grandezza? E l'anno scorso la Juventus non è arrivata in finale di Champions senza l'acquisto della superstar? Non è poi nella mia filosofia fare sempre e tutto sotto la luce dei riflettori: si lavora continuamente dietro le quinte per creare la grande squadra. Abbiamo giovani importanti, che stanno crescendo, che rappresentano l’immediato futuro”.
“Rivederlo in campo è stato uno straordinario momento. Il contratto? Mi pare ce l'abbia, e comunque tutto va avanti sempre per ilbene della Roma. È un altro dei nostri giocatori importanti”.
“Ci penso sempre ai tifosi, e quello che provo, che la società si impegna a fare, è per il loro bene, anche se alcune cose sono fuori dal nostro controllo, e qui torniamo al fatto che ancora non abbiamo il nostro stadio. Io con i nostri tifosi non ho nessun problema, il 99% dei nostri tifosi è totalmente appassionato: è solo l'1% che mi delude. Ma una cosa importante per me, ci penso sempre, è che io non voglio mai deluderli ed è la squadra, una grande squadra, il mio primo obiettivo”.
“Se fosse per me lo stadio sarebbe stato già pronto da ieri. Ma una volta partito il progetto purtroppo sono apparsi problemi che non ci aspettavamo, che non ci hanno fatti felici, per questo motivo sono frustrato. Ma continuiamo a lavorarci in maniera continua, anche qui dietro le quinte”.
“Un bilancio sulla mia gestione dall’agosto 2012? Naturalmente si poteva fare meglio. Questo si può dire da qualsiasi parte, però al tempo stesso non credo che si possa nemmeno dire che abbiamo fatto male. Abbiamo centra to due volte la Champions, siamo in corsa per riuscirci anche quest’anno.E sono convinto che ce la faremo. Questa è una bella squadra, il nucleo è forte e la direzione che abbiamo preso è definitivamente quella vincente. Non mi lascio contagiare da chi specula su di noi, perché questa non è la mia filosofia. Molti pensano che se non dico le cose pubblicamente vuol dire che non sto facendo nulla. Non è assolutamente vero. La Roma, come società, continua sempre a lavorare, anche al uce spenta, anche se non se ne parla”.