Faceva parte dell’Alba e successivamente dell’Alba Audace, una delle tre squadre che unendosi diede vita all’AS Roma. Fu suo il primo gol della storia giallorossa nella massima divisione, al 58° minuto di Roma-Livorno 2-0 del 25 settembre del 1927 al Motovelodromo Appio. Nel 1928 passò al Venezia tornando nella Capitale un anno dopo, ma questa volta alla Lazio, nella quale disputò 59 partite segnando 13 gol. Fu dunque il primo ex romanista a indossare la maglia biancoceleste.
Originario nel Rione Borgo, la sua carriera non poté che iniziare nella Fortitudo, squadra con la quale conquistò un posto in nazionale già nel 1926. Con la nascita dell’AS Roma, ne divenne il primo capitano. Fu uno dei simboli e beniamini della Roma di Testaccio. Nel 1934 l’impensabile sgarbo: a causa dei dissapori con il presidente Sacerdoti, lasciò la Roma per passare alla Lazio, nella quale disputò due stagioni. Torna in giallorosso nel 1938-39, chiudendo la sua avventura alla Roma con 231 presenze e 4 reti.
Attaccante, arrivò alla Roma nella stagione difficile: il 1951-52, tuttora l’unica trascorsa in Serie B dal Club. Insieme a lui arrivò l’allenatore Gipo Viani, che riportò prontamente i giallorossi nella massima serie, conquistando il primo posto, con Galli capocannoniere della squadra con 13 reti. Detto ‘Testina d’oro’ per l’abilità nel gioco aereo, restò a Roma fino al 1956, prima di andare a vincere due scudetti con il Milan. Dopo un passaggio per Udinese e Genoa, chiuse la carriera con tre stagioni alla Lazio (1963-66), nelle quali il rendimento fu nettamente inferiore rispetto agli anni alla Roma.
L’attaccante svedese è tuttora l’unico calciatore nella storia a essere andato a segno nel Derby della Capitale sia con la maglia della Lazio, sia con quella della Roma. Selmosson arrivò ai biancocelesti nel 1955 restandoci per tre stagioni e segnando per due volte contro la Roma. Nel 1958 la Lazio, in cattive condizioni economiche, fu costretta a cederlo al miglior offerente: la Roma. I sostenitori laziali la presero male, scendendo addirittura in piazza, ma l’affare si concluse. Con la maglia giallorossa, Selmosson segnò tre gol alla sua ex squadra.
Arrivò alla Roma nel 1967 e qui rimase per nove stagioni indossando anche la fascia di capitano a partire dal 1972-73. Al termine della stagione 1975-76, che vide la Roma arrivare al 10° posto, Anzalone decise di cederlo al Verona, ma Cordova, indispettito, rifiutò la destinazione accordandosi clamorosamente con la Lazio. Dopo 265 presenze e 19 reti con la maglia della Roma, giocò dunque per tre stagioni in biancoceleste, collezionando 85 presenze e due gol.
Quello di Manfredonia è stato il caso più spinoso di un giocatore con un passato nella Lazio, ingaggiato nella Roma. Crebbe nel vivaio dei biancoazzurri, giocando in prima squadra dal 1975 al 1985. Dopo il periodo alla Lazio, durante il quale venne coinvolto nello scandalo del calcioscommesse, passò per due stagioni nella Juventus. Successivamente venne acquistato dalla Roma, ma il suo passato creò un’insanabile spaccatura tra i tifosi giallorossi.
È stato uno dei portieri italiani più forti di sempre, nonché un grande rimpianto per la Roma, società nella quale è cresciuto, esordendo a 17 anni in Serie A in un Milan-Roma del 1987 al posto Franco Tancredi, stordito da un petardo. Dopo un anno in prestito al Verona, nella stagione 1990-91 partì come titolare in giallorosso ma dopo tre giornate arrivò una squalifica per doping. Dal 1991 al 1999 si legò alla Juventus. Dopo una stagione all’Inter, nel 2000 arrivò il passaggio alla Lazio, nella quale chiuse la carriera nel 2007.
Cresciuto nel settore giovanile della Roma esordì in prima squadra nel corso del campionato 1989-90. Nella stagione successiva arrivarono i primi tre gol in Serie A. Nel 1992-93 contribuì con un suo gol al 2-0 in semifinale di andata di Coppa Italia con la quale la Roma pose fine all’imbattibilità lunga 11 mesi del Milan di Fabio Capello. Nel 1994 passò al Cagliari e successivamente nel 1999 all’Udinese, squadre nelle quali ebbe un buon rendimento. Nel 2003-04 tornò per due stagioni nella Capitale sponda Lazio.
Giunse alla Roma nel 1992, un anno dopo aver vinto la Coppa Campioni con la Stella Rossa. Restò in giallorosso per due stagioni sotto la guida di Vujadin Boskov prima e Carlo Mazzone poi, senza mai trovare la sua collocazione definitiva da difensore centrale, con la quale si toglierà le maggiori soddisfazioni in carriera. Con la Roma disputò 69 partite realizzando 7 gol. Dal 1994 al 1998 passò alla Sampdoria e nelle sei stagioni successive divenne protagonista nella Lazio, attirandosi una particolare antipatia da parte dei tifosi giallorossi.
Dopo gli inizi di carriera tra Torino, Milan e Fiorentina, Fuser giocò nella Lazio dal 1992 al 1998, diventandone anche capitano. Dopo 188 presenze in biancoceleste, passò due stagioni nel Parma per poi accasarsi alla Roma, fresca Campione d’Italia, nell’estate del 2001. In giallorosso si ricordano in particolare due reti decisive segnate in due partite consecutive di campionato: all’Olimpico contro il Venezia e in casa del Parma una settimana dopo. Tra il 2001 e il 2003 le presenze totali con la Roma sono state 15.
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